Recensione: Manifesto – Remissione Completa
Manifesto, quando il punk italiano aiuta a pensare
Intanto double click per la mia prima recensione su Radio Punk, gran bel viaggio.
Trovo nella casella in arrivo i Manifesto insieme ad un introduzione ben curata da Dario.
Nonostante il caldo soffocante le casse vibrano immediatamente sotto le mazzate del primo pezzo di remissione completa, manifesto programmatico per la decostruzione strutturale delle liriche postmoderne.
Punk? Hardcore Torino style? sicuramente una produzione interessante per gente che merita più di un ascolto veloce.
Mi piace quando la musica diventa strumento di cultura, tutte le sinapsi si attivano e da semplice ascoltatore si passa ad una fase riflessiva. Sotto tutto ci sono i riffoni di Gabriele, da 2tone in stile Ramones fino a gran bordate dei Franti passando dai Kina. I testi spruzzati di politica sociale diventano la chiave di svolta “scegli di non scegliere” aspettando il treno, i suoni sono curati per un autoproduzione con i fiocchi, il quattro quarti spinge nei momenti giusti, insieme ad introduzioni più riflessive, il basso pompa e gli stacchi ci sono..cosa vuoi di più…la musica è morta sotto la civiltà in evoluzione.
Spazzolate su rullante e piatti confermano che l’identità di gruppo c’è nonostante il cambio di line up, come già sottolineato questa rinascita funziona e conferma una band in gran forma sia dal punto di vista compositivo che da quello puramente tecnico, vedi Capodanno dei rimasti che mi ricorda i migliori Piscio Sangue con quell’onda ipnotica e opprimente.
Plauso per la splendida cover dei Bellicosi non serve essere Einstein per capire che sono un modello da seguire.
Uomini politici fatti di niente citati a ragione su di un pezzo bello incazzato rendono l’idea, speriamo di vedervi live sempre di più, questo autotreno non deve fermarsi mai più.
Bravi e basta, quando il pensiero si incrocia con la distorsione.
Voto: 7/10
Recensione a cura di Mauro “Glue”

