Recensione: Soviet Order Zero – In Disparte
I Soviet Order Zero sono un gruppo abbastanza giovane, suonano assieme solo dal 2016, anche se in realtà è composto da gente che bazzica quel sottobosco di disagio e recriminazioni chiamato punk hardcore da molto più tempo visto che i componenti hanno militato in passato in altre formazioni come kalashnikov, minoranza di uno, ruggine. Anzianità e saggezza dunque, e parecchio sangue passato sotto i ponti tanto che proprio loro definiscono la loro musica Adult Oriented Punkrock. Definizione che con un pizzico di (auto)ironia calza a pennello. “In disparte” è il secondo cd dopo il primo omonimo di appena poco più di un anno fa ed è un ottimo esempio di quel tipico punk italiano di scuola Kina sempre in bilico fra malinconia e rabbia, fra malessere personale e sociale. Dieci canzoni in cui una diretta e incisiva sezione ritmica accompagna una chitarra schizofrenica fra arpeggi malinconici e riff potenti e sopra tutto una voce urlata e straziante che lancia proclami iconoclasti contro tutto e tutti,persino dio,come nella prima canzone del lotto “ordine soviet” o ci racconta il vuoto della mancanza come in “l’errore dell’assenza”. Un disco musicalmente forte e omogeneo, mai banale o noioso, che riesce ad essere incisivo e mettere in discussione tutto, che ha profonde radici in quello che eravamo e rami protesi a inventare un futuro fuori dal tempo. Un futuro che forse non c’è, ma lo scopriremo solo quando saremo già oltre. nel dubbio dell’ennesima sconfitta in alto i calici e lunga vita al soviet dell’ordine zero!
Recensione a cura di Ombra Punx
Puoi ascoltare per intero “In Disparte” sul canale di Pirate Crew Underground: