Recensione: Skassamenti – Danver

Il viaggio degli Skassamenti sospeso tra realtà e sogno

“Danver” è il titolo del primo album in studio degli Skassamenti, quartetto di Reggio Calabria in attività già dal 2008, con all’attivo una demo e il cd live “Non provare a spegnerci”.
Danver è la città immaginaria verso cui è diretto il protagonista del film “Interstate 60” che, giunto a un bivio della sua vita, percorre una strada altrettanto inesistente in un viaggio alla ricerca di sé, coadiuvato da uno strano personaggio in grado di esaudire i desideri.
Le 12 tracce dell’album, con i loro testi intimisti, prendono spunto dalle tematiche del film accompagnando il percorso iniziatico del protagonista, sospeso tra una realtà insoddisfacente, dubbi, paranoie, e la ricerca della realizzazione dei sogni.
Musicalmente è un album molto vario, che cerca di sfuggire alle definizioni di genere spaziando tra un bizzarro ska-punk senza sezione fiati e un energico punk rock che a momenti si spinge fino all’hardcore melodico (col picco adrenalinico di “Tra fango e merda”).
Il filo conduttore tra i brani sembra essere un continuo dualismo, simboleggiato dal nome della strada che porta a Danver: Interstate, tra due Stati, tra due stati. Le due voci giocano a scontrarsi, a sfuggirsi, a rincorrersi, e la chitarra ritmica sembra voler trattenere col suo rigore ska le fughe improvvise della chitarra solista (come in – guarda un po’ – “Dilemma”). Dualismo che si riflette anche nei testi, sospesi tra realtà e sogno, sfiducia e ottimismo, razionalità e fantasia: “Camminerò in equilibrio su quel filo che mi porterà a sorvolare tra follia e normalità” (“L’equilibrista”).

Tracklist:
1. Trascurabili
2. Se vuoi puoi
3. Paranoia
4. L’inizio della terza via
5. Davvero non saprei
6. Samsara
7. Sopravviverò
8. L’equilibrista
9. Tra fango e merda
10. Errore anziano
11. Dilemma
12. Puzzle

Recensione di Elvira Cuomo