Queer Hardcore Summer Fest – 3 giugno 2017 – Mortegliano(UD)

Ormai una tradizione per radio punk e per la punk mobile, il festintenda di Mortegliano(UD) ci accoglie per l’appuntamento punk dell’estate friulana, quest’anno intitolato “Queer Hardcore Summer Festival – Punx vs. Homophobia”. In effetti per questa edizione i ragazzi di Professional Punkers e di HC Underground Trieste hanno pensato, in vista del Gay Pride che si svolgerà a Udine il 10 giugno, di unire le due cose andando a schierarsi contro l’omofobia e contro ogni forma di sessismo e discriminazione.
Si parte presto con un set acustico a cura prima dei Menagramo, duo folk punk con washboard e chitarra e poi degli I Like Allie che contribuiscono a creare la giusta atmosfera.

La parte punk pesante inizia invece con i Furgone che per quanto mi riguarda sono il gruppo dell’anno: accaccì, intrattenimento e disagio. Immensi, fanno cantare una canzone ad uno del pubblico dopo aver minacciato di non scendere dal palco in caso il malcapitato non fosse salito a esibirsi con la band. Alla fine della scaletta annunciano l’ultimo pezzo che però mai verrà fatto perchè avviene una rissa tra di loro (finta, tranquilli) e dopodichè lasciano il palco.
Hardcore nel vero senso della parola. Poca gente sotto il palco, peccato, speriamo di rivederli perchè mi sono divertito e sono giovani e carichi!

Dopodichè è il turno degli Sho, gruppo strumentale bravissimo ma che ahimè non mi ha dato molto ed essendo una cosa piuttosto diversa dai miei gusti non ritengo sia giusto giudicare.

Cambio palco e si va di Round7, band da Vicenza che come l’anno scorso torna ad aggredire lo stage con riff granitici e carisma da vendere. Sempre un piacere vedere questo gruppo che fa dell’ottimo New York Hardcore.

Si passa poi ai Vivere Merda, gruppo che ho visto un sacco di volte negli ultimi anni (pensare che una volta mi lamentavo di non averli mai visti). La voce di Alessia è inconfondibile, anarcho-punk alla vecchia con l’immancabile brano “Nazi Merde” a scatenare gli animi.

Da Firenze con furore arrivano poi i Carlos Dunga che con il loro hardcore punk con influenze metal e crossover coinvolgono sempre alla grande, merito anche di Ivan che sul palco è una scheggia impazzita. Tra i migliori della serata, poco da dire!

Dopo una meritata pausa birrogeno mi accorgo che hanno iniziato gli Straight Opposition, freschi freschi di nuova formazione. Per me tra l’altro è la prima volta che li vedo anche con il bassista (ma questa è un’altra storia). Violenza inaudita, mazzata sonora che scuote i presenti e fa capire che qua mica si scherza. La band pescarese poi vanta un frontman che è un vero animale da palco e quindi si capisce perchè di strada in questi anni ne hanno fatta, parecchia anche.

La voce inimitabile di Kambo mi fa capire che è l’ora dei Raw e, arrivato sotto al palco, lo vedo: è lì, vestito da pseudo-prete e con un completo di mutande e maschera sadomaso. Con in una mano il frustino e nell’altra la bibbia inizia a recitare dei versi religiosi, dando il via alla scaletta.
Il gruppo Punk hardGore diretto e violento da Cagliari, offre uno spettacolo indescrivibile, perciò se ne avete la possibilità dovete vederli assolutamente. Gruppo che merita grande rispetto, per quel che mi riguarda, punk allo stato puro, una miscela tra l’attitudine sprezzante di gg allin, l’assenza di pudore e i Discharge. Frustini, look sadomaso e si va a insegnare che la sessualità, purchè ci sia il consenso, non va giudicata. Grandi!

Difficile giudicare il gruppo successivo, i Vecchia Scuola, dopo aver visto quello che è stato il miglior gruppo della serata.
Ad ogni modo, la band di Trieste sfodera il proprio arsenale di punk, oi! e hardcore come si faceva una volta. Trio che riscuote la mia simpatia e il mio rispetto anche se a livello di canzoni non mi fanno gridare al miracolo purtroppo.

CGB: sono una bomba. L’anno scorso i migliori senza discussioni, quest’anno non sono da meno e il pubblico o comunque chi ama vivere il concerto da sotto il palco non può che adorarli. C’è grande feeling tra di loro e sono proprio una bellissima famiglia d.i.y come recita il loro adesivo.
Brani come “Icaro” e “Brucia” mi fanno impazzire e sono il perfetto esempio di come la tecnica ottima dei 4 liguri si sposi con una personalità incredibile sul palco. Superbi.

E’ la volta dei Discomostro, band che tanto mi ha impressionato in “Mostrofonia” e che aspettavo da tempo di vedere dal vivo. Parlerò nel finale dei problemi e mi limiterò a dire che nonostante abbiano suonato solo 3 brani per problemi di tempo, sono un gran gruppo. Tanti si sarebbero scoraggiati o incazzati, loro si sono divertiti comunque nonostante il poco tempo a disposizione e meritano considerazione. Non vedo l’ora di vederli per un concerto intero.

Nel finale gli headliner del fest, i Sewage “capitanati” da Spike Polite ex cantante dei Reagan Youth  suonano per poco ma si difendono bene. Punk rock misto a tratti di hardcore anni ’80 che non mi lascerà particolarmente estasiato ma che comunque risulta godibile. “New Aryans” tira su il livello, comunque sia rispetto per una figura seminale del punk.

Concludo facendo sia dei complimenti e sia delle critiche costruttive (quelle distruttive sono una piaga sociale) in vista del prossimo fest che spero ci sarà.
Purtroppo fare 12 gruppi è una scelta complicata in un solo giorno e si è rivelata alla fin dei conti un problema. La gente accorsa non è stata molta e i primi gruppi hanno suonato davanti al nulla e la location non aiuta ad avere un fest con tanti gruppi, visto il caldo e la mancanza di laghi o fiumiciattoli dove perdersi tra un gruppo e l’altro e vista anche la poca e frammentata scena friulana in materia punk. Si rischia con tanti gruppi di arrivare alla fine con gente stanca e poco interessata agli ultimi gruppi e addirittura si rischia di sforare con gli orari e di dover tagliare scalette a destra e a manca.
Però ci sono anche tanti lati positivi, ovvero la gente presa bene, il posto che comunque sia è immerso nel verde, i gruppi che hanno dato tutto, Ruggero di Professional Punkers, Davide di HC Trieste e tutti gli altri organizzatori e chi si è sbattuto che c’hanno messo l’anima. Poco male se le cose vanno male, rispetto e supporto totale a chi ci mette la faccia e a chi non si arrende e costruisce, crea e propone.
Andrà sicuramente meglio l’anno prossimo con qualche modifica qua e là, ne sono sicuro.
Voto, nonostante le critiche, positivo sia per la passione sia perchè comunque il clima era giusto e si è passata una bella serata.
Grazie raga e ci vediamo alla prossima!

Live report di T.S.
Traduzione di E.C.