Recensione: Aldo – Dentro Un’Orbita

Suoni catchy e musica ritmata per i torinesi Aldo!

Sicuramente peculiari, gli Aldo escono con il loro secondo album, coprodotto da Scatti Vorticosi.

Il suo nome è “Dentro un’orbita” e all’ascolto è esattamente come essere risucchiati dentro un vortice di originalità, soprattutto a livello sonoro e di arrangiamento musicale.

La band torinese, attiva dal 2013, è composta da batteria, chitarra, voce e synth; e proprio in quest’ultimo elemento risiede l’ascendente creativo del quartetto, che mischia in modo accattivante le classiche sonorità dure del punk con un più “frivolo” suono elettronico che tende, così, ad esorcizzarle.

La copertina dell’album, con il suo mix di oggetti accatastati alla rinfusa, sembra quasi descrivere quello che effettivamente contiene, cioè un calderone di suoni ed influenze diverse, in cui alcune spiccano più di altre, ma nel complesso decisamente piacevole e ben riuscito.

Oltre ad un riferimento alle sonorità post punk dovuto alla presenza delle tastiere (non me ne vogliano gli artisti), ad un orecchio più attento, ma neanche troppo, sicuramente non possono sfuggire alcuni giri di chitarra marcatamente funky, rock’n’roll e reggae, che, insieme ad una fresca voce femminile, una batteria martellante ed un basso che di tanto in tanto si fa piacevolmente sentire, creano un’atmosfera unica e molto catchy.

Esempio lampante di questo mix ben riuscito è 40%vol o traccia 6, coinvolgenti e scattanti, musica, insomma, che rende difficile stare fermi su una sedia.

In conclusione, un album che senza dubbio merita un ascolto, anche dai meno appassionati del genere, ed una band sicuramente da tenere d’occhio, o anzi d’orecchio, per sempre nuovi sviluppi!


Recensione a cura di Mik