rumagna sgroza logo

Speciale Rumagna Sgroza: sei album, quattro chiacchiere, una etichetta

Nello Speciale Rumagna Sgroza parliamo di sei album usciti per questa etichetta e scambiamo qualche parola proprio con Baku e Paola

Oltre 10 anni di passione, una svalangata di dischi usciti, concerti organizzati e sbronze fotoniche. Bravi ai fornelli, ci hanno spiegato anche come fare degli ottimi cappelletti. Ma la cosa che più ci fa ammirare Baku e Paola di Rumagna Sgroza è l’incredibile umanità e la costanza col quale mandano avanti il progetto. Siamo felicissimi di poter dedicare dello spazio nella nostra casetta virtuale a questa etichetta straordinaria!

Rispetto allo scorso speciale fatto con Punti Scena Records – che era una sorta di episodio pilota – abbiamo deciso di aggiungere un’intervista con qualche domandina tecnica e non solo, nella speranza di far diventare questa rubrica anche una sorta di riferimento per le giovani etichette o motivo di confronto per chi invece si dà da fare già da diverso tempo.

Come funziona quindi un nostro “Speciale”?
L’etichetta ci manda in formato fisico un tot di sue uscite – recenti o anche vecchie – noi le recensiamo brevemente e aggiungiamo anche la nostra uscita preferita dell’etichetta in questione. In più aggiungiamo una mini-intervista all’etichetta/distro in questione.
Se ti piace l’idea e hai un’etichetta DIY, contattaci che ci divertiamo!

Mossin Nagant – S/T

La band basca di Vitoria-Gasteiz nel 2015 ha sfornato questo self titled in due versioni. LP e CD. Proprio questa seconda versione è uscita per Rumagna Sgroza in collaborazione con Rusty Knife, etichetta francese attivissima sul fronte oi!/street punk, nonché grandi amici dell’etichetta romagnola. L’album si presenta bene, con una copertina minimale ma di forte impatto. L’oi! basco è da sempre uno dei miei preferiti e anche questa volta scopro una band che già dal primo ascolto mi entra in testa.

Riff semplici, corposi, sezione ritmica d’impatto, voce e cori imponenti, 8 tracce in spagnolo e una in basco (se ho capito bene!) con testi antifascisti rendono queste 9 tracce una bomba assoluta di puro oi!. Con quella giusta verve tipica di questo roccioso popolo, il nome, che è un fucile sovietico è assolutamente azzeccato. Lo dico? Va bene dai, scontato come un dj set trash con “Maracaibo” ecco la battutona: questo disco è una fucilata! Ba Dum Tss… Detto ciò, procuratevi sto CD, Rumagna Sgroza ne ha ancora in distro! 

Shameless – Fourth Floor

Ho l’assoluto bisogno di gridare al mondo il mio amore per la musica del trio calabrese. Ma anche la mia rabbia per aver perso il loro concerto a Bologna causa febbre nel febbraio 2020. Ma non importa, io vi vedrò un giorno e urlerò come un dannato “resto sospeso tra il dire ed il fareeeeeeee” sotto palco. Quattro canzoni di hardcore spettacolare: quello cazzuto, veloce, canzoni da meno di 2 minuti, la giusta melodia che ti urla in faccia e ti fa saltare per aria. Il tutto inciso in uno splendido 7” che ho fatto mio in tempo zero! Ho solo una lamentela da fare, che in realtà risuonerà come un complimento: voglio di più! Ho ascoltato praticamente tutto degli Shameless e a sto punto attendo con ansia un nuovo lavoro, magari un full-length! 

NoProve – Via Senza Ritorno

Sono molto felice di parlare di una band della Tuscia. Tempo fa abbiamo smezzato il viaggio per il Tuscia Hardcore 2019 proprio con Baku e Paola e quindi vedo la Tuscia come punto di unione fra Radio Punk e Rumagna Sgroza! Il quintetto viterbese ha pubblicato nel 2015 questo “Via Senza Ritorno” in CD con una coproduzione tra diverse etichette tra cui appunto Rumagna Sgroza e purtroppo, ad oggi, è anche l’ultima uscita. Dico purtroppo perché queste 11 tracce sono energia purissima e la band tiene alto il nome di Viterbo Hardcore.

Se vi piace l’accaccì alla Tear Me Down di “Il Tempo Cambia”, quello veloce, incazzato e che non le manda a dire, questo album dovete farlo vostro. Questo “Via Senza Ritorno” emana rabbia, melodia al punto giusto, potenza e dei testi che colpiscono tutti indistintamente, dagli sbirri ai fasci, dal capitale ai “ribelli del weekend”. E suonano la carica a dovere!

“C’è solo il punk hardcore!” 

Skarmento – Afía os cotenos

Uscito in 10” e in CD grazie a una coproduzione internazionale che ha coinvolto Rumagna Sgroza in entrambi i formati, questo EP si compone di 6 tracce. La band è di Donramiro, città della Galizia. Specifichiamolo subito perchè dalle informazioni trovate qua e là pare chiaro che la band ci tenga molto. Anche perché c’è tutta una questione di indipendentismo che merita il massimo rispetto. Le canzoni sono tutte punk rock intrise di melodia e sono a dir poco raffinate.

Pregevoli giri di basso e chitarra, voce grattata ma tutt’altro che grezza e dalla copertina si capisce subito che la band ci tiene non poco alla politica. Infatti su un fondo di ciminiere si vedono tanti pugni chiusi uniti in un simbolo di lotta e solidarietà. Afía os cotenos è il penultimo lavoro uscito nel 2013 e purtroppo l’ultimo album della band risale al 2015. Speriamo tanto tornino alla ribalta perchè dopo questo EP sono andato a scandagliare la discografia e c’è tanto tanto materiale di qualità! Consigliatissimi questi galiziani!

Tullamore – Palude

Lo ammetto, ad essere sincero il Celtic-punk è un filone che non seguo. Però i Tullamore mi hanno subito catturato per un’attitudine diversa, uno spirito tutto loro. Un miscuglio diabolico di testi e tiro oi! stradaiolo e melodie prevalentemente celtic. A tratti si parla di resistenze più “storiche” (vedi “45” e “I.R.A.”), a tratti si parla di resistenze più attuali, come ad esempio quella degli ultras negli stadi, l’amore per la propria città, l’odio per i fascisti e l’essere skinhead. “Palude” vola via velocemente e devo proprio dire che mi ha stupito molto. Mi sono trovato di fronte a un gruppo con tante idee che mi ha portato a spasso mentalmente tra pub, stadi e strade cittadine.
Pezzo preferito: BPSH feat. Lobo, che al tempo suonava coi Charles Brigade, mentre ora potete sentirlo alla voce nei Clear Cut! “Siam della bassa, siamo skinhead, bassa padana skinhead!”

Diario di Bordo – Sindrome Pirata

Questo il disco che scelgo io! A parte l’amicizia che ci lega, sono una band che quando avevo visto a Montecchio (VI) al Circolo Mesa (Rest in punk!) mi aveva colpito parecchio. In più dai, le ciurme Diario di Bordo, Rumagna Sgroza e Kaizoku Records danno vita a quella figata paurosa del Rotten River Camp, mi sembrava a dir poco romantico includerli nello speciale Rumagna Sgroza. Altra motivazione per cui lo scelgo è che al tempo non ne avevamo parlato, ed è un peccato perché questo disco del 2016 è una cannonata paurosa per chi ama lo street punk diretto ma anche melodico, con assoli sciccosi e testi per nulla scontati. Un CD che ho letteralmente consumato e che vi consiglio di recuperare assolutamente. Attendo il nuovo dei Diario di Bordo con trepidazione, muovetevi uagliù!

Nonostante siamo su altissimi livelli su tutte le canzoni, una canzone preferita ce l’ho ed è “Cresciuti Come Pochi”. Come si dice dalle mie parti, pezzo da chilo!

https://www.youtube.com/playlist?list=PLUgwFhyN5oUQs45H2C9BmMcMnGDqXVlnb

Chiacchierata con Rumagna Sgroza:

Radio Punk: Intanto grazie per i ciddì, dischetti ecc… qui si parla dell’etichetta, quindi la domanda è d’obbligo: come nasce una produzione Rumagna Sgroza, come scegliete la band, cosa vi fa dire “voglio buttare fuori quel dannato disco!”?

Rumagna Sgroza: prima di tutto grazie a voi per il supporto costante che ci fa sempre un gran piacere! Dunque, ci sono essenzialmente due strade ma entrambe si riconducono allo stesso punto essenziale: quella band ci piace e vogliamo supportarla. La prima è che conosciamo la band e ci piace. A questo punto di solito siamo noi ad informarci e a fargli presente che se incidono qualcosa noi ci siamo (oppure è la band stessa a contattarci, oppure ancora è un’etichetta amica a farlo). La seconda è che una band che non conosciamo si propone. Se ci piacciono, e siamo nelle condizioni di farlo, li si supporta con piacere! Ovviamente non è solo l’aspetto musicale che ci fa apprezzare o meno una band, ma anche l’attitudine, i testi e, in ogni caso, supporteremo sempre le persone di cui abbiamo stima.

Radio Punk: Non ci sembrate dei puristi del vinilozzo, avete fatto uscire anche tanti CD. Quale è il vostro formato preferito e perché? Credete che il formato digitale e più in generale le piattaforme ammazzeranno il mondo della musica in formato fisico, oppure la nostra nicchia resisterà senza problemi?

Rumagna Sgroza: Ci piacciono i vinili ma non ne siamo dei puristi, assolutamente. Siamo cresciuti prima con le cassette e poi con i CD, come la maggior parte della gente che ora è “o vinile o niente”. Il nostro approccio serio alla musica è sempre stato con nastri da avvolgere con la biro quando si incastravano e con CD. Le cassettine auto registrate, con diversi brani punk, collezionati nel corso di viaggi e rapporti umani, e scambiate tra amici sono state tra le prime emozioni che ci hanno fatto battere il cuore (P.S. tutta questa tenerezza viene da Paolina, che oggi è ispirata). In realtà io, Baku, ho sempre avuto a disposizione un magnifico Pioneer di mia mamma (che comprò da ragazzina), ma davvero, i vinili al nostro tempo non li faceva quasi nessuno. Ora, anche noi ci siamo “aggiornati” comprando diversi anni fa un vecchio Technics perché non vogliamo avere barriere per l’ascolto musicale (stesso motivo per cui ci siamo ri-provvisti anche di mangianastri, che richiede un approccio energetico pari a quello di un’auto, ma è estetico – nota polemica di Paola). Siamo pronti ad ogni evenienza, proprio perché se una band che ci piace fa uscire un solo formato noi dobbiamo poterla ascoltare e supportare. Quindi, per concludere e rispondere anche alla vostra seconda domanda, a noi interessa il contenuto, non il supporto, PURCHÈ FISICO! Le piattaforme digitali onestamente non ci piacciono molto e riteniamo che non ammazzeranno nulla finché non glielo facciamo ammazzare. La piattaforma è certamente utile per condividere velocemente brani. Tuttavia, la conoscenza di una band va bene al di là di una playlist e merita più rispetto. Inoltre, spesso le piattaforme non enfatizzano l’enorme lavoro che c’è dietro la realizzazione di un disco. Infatti, oltre a dare l’idea di potere accumulare la musica senza ascoltarla veramente, non rendono pienamente merito a tutte le persone coinvolte nella produzione, etichette in primis, grafici, studi di registrazione e persino agli amici coinvolti nei cori. Ecco perché per noi avere un pezzo fisico di una band che ci piace è fondamentale.

Radio Punk: Avete mai fatto o pensato di fare una fanzine, webzine o blog? Ne leggete, seguite qualcuna?  Cosa ne pensate di quei disperati che scrivono o parlano di DIY, musica e punk? Ha senso oppure secondo voi bisogna pensare di fare nuovi tipi di contenuto che ormai con l’avvento del web e dell’informazione veloce nessuno più si ferma a leggere?

Rumagna Sgroza: io, Baku, ne facevo una cartacea assieme ad altri, che si chiamava Pour Ma Classe. L’idea di metterne su un’altra (sempre cartacea) ci era venuta qualche anno fa assieme ad altri amici e avevamo anche mosso i primi passi per concretizzarla, ma poi, per vari motivi non se n’è fatto più nulla… ma per quel che ci riguarda il progetto non è definitivamente accantonato, quindi chissà! Al momento attuale, a parte il vostro blog, non ne seguiamo qualcuna/o in particolare, prendiamo su quello che ci capita sotto al naso, sia web che cartaceo. Per noi ha comunque sempre senso continuare a fare questo lavoro di (contro)informazione e rispettiamo molto chi continua a farlo. La riteniamo un’altra componente fondamentale della nostra scena che deve sempre sostenersi da sé in ogni campo, quello informativo compreso, aiutando le realtà che crescono dal basso, fervide di contenuti, che a qualcuno non fanno comodo perché non contribuiscono a creare guadagno e a potenziare visioni riduttive ed egocentriche del fermento della scena.

Radio Punk: Sono oltre 10 anni che vi dannate l’anima e avete fatto uscire delle cose sublimi e avete anche l’esperienza giusta per rispondere a queste ultime domandine:
la produzione sogno e la produzione che vi mangiate le mani di non aver fatto?
Che consigli dareste sia a una band che ha appena iniziato, sia a una distro/etichetta che ha appena deciso di utilizzare sapientemente il proprio vil danaro nel mondo del punk e delle autoproduzioni?

Rumagna Sgroza: Dunque, produzione sogno facciamo fatica a sceglierne una sola, quindi ve ne diciamo alcune: “Avanzo de Cantiere” della Banda Bassotti, “Bianco, Rosso e..” dei Raptus, “Brigada Flores Magon” della Brigada Flores Magon (ha scelto Baku quale mettere della Brigada perché, lo sapete, io li avrei coprodotti tutti), “L’Erba Cattiva Non Muore Mai” dei Gozzilla e Le Tre Bambine coi Baffi, il cd Promo degli Attaccabrighe e avremmo detto sicuramente anche “Fratelli di Sangue” dei Rebelde ma con un furbissimo escamotage gli abbiamo appena coprodotto (anche grazie a voi oltretutto) la discografia quindi è una sorta di sogno avverato! Di album più recenti dove ci sarebbe piaciuto piazzare il galletto: “Ultras Rock’n’Roll” dei Ghetto84 e “Da Che Parte Stai?” dei Lenders ma sono entrambi, giustamente e non a caso, usciti per etichette che ammiriamo e consideriamo le top indiscusse della nostra scena.

L’unico album che ci dispiace non aver coprodotto per negligenza nostra è “Il Buio Attorno” dei Malore… ce l’avevano chiesto per mail ma ce la siamo totalmente dormita… non gli abbiamo nemmeno risposto, cosa che non facciamo mai. Ci dispiace perché è un gran bel disco e loro sono a oggi degli ottimi amici! 

Di consigli forse non ne possiamo dare molti perché noi abbiamo sempre fatto tutto molto a sentimento. Il fatto di non dover campare dall’etichetta ci ha permesso di far cose praticamente sempre in perdita. Solo ultimamente, anche grazie al tempo donato da sto virus di merda, ci siamo organizzati meglio e la discografia dei Rebelde è il primo frutto di ciò! L’unico consiglio che ci sentiamo di dare a chi decide di iniziare a far qualcosa di attivo per la scena (come una band, una fanzine, un’etichetta) è conoscere e confrontarsi con chi già lo fa rimanendo sempre umili e volenterosi di fare la propria parte per la nostra stupenda passione! Perché, per come la vediamo noi, siamo tutti, nessuno escluso, la classe lavoratrice della nostra scena, l’unica classe che c’è e che deve esistere in essa (e speriamo un giorno anche al di fuori di essa).

Reminder

Radio Punk è un progetto autogestito. Puoi supportarci sia dando un’occhiata al catalogo distro di libri, dischi, spillette e altro ancora o puoi partecipare alla nostra call con un contenuto di qualsiasi tipo, musicale e non.
PS: Da poco siamo anche su telegram, iscriviti al canale!

Se vuoi uno speciale sulla tua etichetta, non esitare a contattarci!