Intervista a Contra Records
Chiacchierata con Ecke di Contra Records, casa discografica e negozio di abbigliamento tedesca
Contra Records nasce nel 2004, ed è una etichetta e negozio con sede a Wurzen in Germania. Si occupa di dischi e merchandise supportando la scena punk e la controcultura skinhead e negli anni di attività ha pubblicato numerosi dischi di gruppi Oi! e Punk, diventando un vero e proprio punto di riferimento per i kids di tutto il mondo.
Radio Punk: Ciao e benvenuti nella nostra webzine. In che contesto culturale nasce Contra Records e cosa vi spinge a far partire questo progetto? Quante persone stanno dietro Contra Records?
Contra Records: In realtà siamo in 4 persone alla guida di Contra Records. Fra questi Michi e Steffi, che si prendono cura della nostra distro, del webshop, delle spedizioni e del magazzino; Hecti, che è il fondatore dell’etichetta e si occupa della serigrafia e delle stampe su tessuto; infine ci sono io che sto rispondendo, Ecke, che mi occupo dei social e delle comunicazioni con le nostre band e i nostri artisti. Ci conosciamo da una vita, andavamo agli stessi concerti e negli ultimi 10 anni la situazione si è evoluta fino allo stato attuale.
Radio Punk: Avete iniziato nel 2004, è stata la vostra prima esperienza o avevate altre band, etichette, progetti prima di Contra Records? Quando è scattata la scintilla e vi siete innamorati della controcultura punk e skin?
Contra Records: Essendo individui diversi tutti hanno dei background leggermente differenti. Hecti è sempre stato Punk. Michi arriva dalla scena Hardcore/Oi! e ha avuto il suo negozio “Subculture for Life” a Dresda per alcuni anni. Steffi è una Skinhead Girl dagli anni 90. Io ho cominciato ad avere a che fare con la sottocultura Oi!/Punk nel 1992/1994. Credo nessuno di noi abbia mai avuto una “vera” band o una etichetta prima di Contra.
Radio Punk: Com’è la scena nella vostra zona e più in generale in Germania? C’è supporto tra le varie realtà o ci si fa ognuno i fatti propri?
Contra Records: In confronto al resto d’Europa la scena qui sembra immensa. Prima del Covid 19 avevamo festival, una infrastruttura attiva per i gruppi in tour, abbiamo altre etichette, fanzine e promoter di concerti. Ma sono davvero preoccupato nel pensare a come sarà la scena quando le cose “ritorneranno alla normalità” (speriamo presto). In generale, credo che questa cosa della “sottocultura” andrà a morire dato che “tutti” possono essere “tutto” negli ultimi anni. Lo spirito sta morendo lentamente dal mio punto di vista, ma magari sono solo io che mi sento sempre più frustrato. Credo che ora la gente sia più pigra, preferisce criticare chi fa anziché provare a fare qualcosa di meglio.
Radio Punk: In Italia avere un negozio/etichetta punk è un lavoro incerto ed è molto difficile vivere di questa passione. Purtroppo i punk/skin non sono più numerosissimi come un tempo e quindi anche la vendita di dischi è parecchio al ribasso, inoltre, facendo qualche esempio, tra costi di spedizione alti, burocrazia, tasse e carenza di spazi sociali/luoghi dove suonare e quindi fare banchetto, è molto difficile sopravvivere con il merch. Invece in Germania com’è la situazione? Vista con i nostri occhi sembra nettamente migliore…
Contra Records: Hai detto bene ed ho detto qualcosa di simile nella risposta precedente. Comunque, sebbene da fuori potrebbe sembrare che Contra sia una label “grande”, in realtà abbiamo solo una piccola attività fra amici e investiamo molta più passione ed energia di ciò che riceviamo indietro. Non ti arricchisci da una produzione di 300 dischi, non diventi ricco se stampi 50 magliette di una band. L’oi! non paga le bollette disse qualcuno più intelligente di me qualche anno fa. Difatti facciamo anche stampe tessili e serigrafia per realtà non appartenenti alla sottocultura per sopravvivere.
Radio Punk: Fate spesso questa domanda ad altri, quindi abbiamo pensato di farla a voi! Cosa non vi piace della scena? E cosa amate di più?
Contra Records: Cose che non mi piacciono: parlo solo per me stesso qui, ma sono certo che gli altri condividono questo punto di vista: alcuni gruppi e “gente della scena” parlano e cantano di lealtà, cantano di amicizia e rispetto ma si comportano in maniera completamente diversa. Alcuni si comportano come dei pagliacci. Alcuni eroi di Instagram sono imbarazzanti per se stessi e per una scena che in passato si distingueva per essere “differente”. L’attitudine da Rockstar, il tradire loro stessi e i loro migliori amici, mogli e fidanzate. Gente con due facce.
Cose che mi piacciono: In questo ambiente ho incontrato persone eccezionali, meravigliose, persone che condividono lo stesso punto di vista in moltissimi modi, continuo ad amare la musica e l’energia che mi dà e che mi fa sentire forte come una tigre.
Radio Punk: Pur non esprimendovi spesso in ambito politico, dalla scelta di molte vostre band emergono determinate posizioni. Quanto sono importanti per voi valori come antirazzismo, antisessismo, antifascismo?
Contra Records: Siamo tutti fortemente contro il razzismo e contro ogni forma di fascismo. L’oppressione e la discriminazione delle altre persone per via del loro genere, colore della pelle, orientamento sessuale oppure origini è fottutamente sbagliata e deve finire! E ho detto tutto. Credo (e spero) che tutte le band con cui lavoriamo condividano queste posizioni comuni.
Radio Punk: Per quanto riguarda la vostra etichetta, come scegliete le band da produrre?
Contra Records: Prima di tutto, ci deve piacere la loro musica. Abbiamo uno slogan “Non c’è tempo per la brutta musica”, quindi non c’importa se è puro Oi!, Punk, Bovver Rock o Postpunk. Basta che sia bella. Ovviamente non possiamo produrre tutto ciò che ci piace, solo perché ci piace, haha. Naturalmente ad un certo punto dobbiamo anche comportarci in maniera professionale: se c’è una band che è nuovissima ma senza presenza social che vuole fare un triplo album live con delle canzoni che durano tutte 7 minuti dobbiamo pensarci bene.
Inoltre, controlliamo sempre che la band sia compatibile con lo stile dei nostri clienti / follower. Non ha alcun senso produrre un album Black Metal Cristiano su Contra Records dato che non credo abbiamo dei clienti Black Metal Cristiani. Spero si capisca cosa intendo. La musica e l’attitudine sono i criteri principali che abbiamo per lavorare con una band.
Radio Punk: Cosa ne pensate di piattaforme streaming come spotify o altre? Credete sia giusto sfruttarle a nostro vantaggio o rischiano di ostacolare le etichette e le distro?
Contra Records: Entrambe le cose. È una buona cosa mettere la propria musica a disposizione di molti potenziali ascoltatori. Ma, dall’altro lato, non credo che – specialmente per quanto riguarda i gruppi “veri” della “sottocultura” – le band ottengano con le piattaforme di streaming molti nuovi fans, o più gente vera che si metta ad ascoltare la loro musica. Se hai una canzone in una playlist di gente a caso a cui non importa nulla della tua attitudine e messaggi, wow. Ben fatto – se questo è il tuo obiettivo, buon per te.
Radio Punk: Vi ringraziamo per la disponibilità e vorremmo chiudere chiedendovi di dare qualche consiglio a chi ha aperto da poco un’etichetta, negozio o distro. Quali consigli vi sentite di dare?
Contra Records: Credete in voi stessi, non arrendetevi. Non mollate nei momenti no. Là fuori c’è ancora molta gente che ama ciò che fate.
I preferiti di Ecke di Contra Records:
Abbiamo deciso di inserire i preferiti di ogni intervistato alla fine dell’intervista. Allo scopo di conoscere qualcosa di nuovo e farsi un’idea sui gusti del nostro ospite che potrebbe stupirvi. Ci sarà spazio per album, film, libri e progetti intesi come ‘zine, programmi radio, progetti d’artigianato, collettivi, altre etichette e altro ancora. Questi i preferiti di Ecke di Contra Records!
Album: Sex Pistols “Never Mind The Bollocks”, Oxymoron “Fuck the 90s”
Film: “The Warriors”, “Bang Boom Bang” (film cult tedesco)
Libro: “1984” di Orwell, “The Swarm” di Schätzing (in italiano è uscito col titolo “Il quinto giorno”)
Progetto: ne avrei tanti da nominare, ma segnalo la ‘zine “Noister Fetzn” di Schubis!
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