Lost and Found 9: tre dischi e tre libri
Nel lost and found 9 tre dischi e tre libri comprati recentemente di cui voglio fare delle piccole recensioni
Diario di Bordo – Al di là del buio
Nuova prova discografica per i romagnoli Diario di Bordo, gruppo street punk con però molte influenze musicali diverse, che vanno dal thrash metal al rock and roll; queste influenze si sentono specialmente nei riff di chitarra tanto potenti quanto armonici, che mi ricordano alcune cose dei Plakkaggio. Testi di stampo più stradaiolo (“Antisocial”, “Quei soliti kids”) si alternano a molte liriche più cupe e riflessive, che raccontano il malessere interiore di chi non si uniforma ad una società come quella odierna (vedi “La cerchia dei dannati”, “Nonostante tutto” o la title track). Prodotto dall’implacabile Rumagna Sgroza Records, Kaizoku Records e altre 3 etichette estere che hanno giustamente scommesso su di loro. Fatelo anche voi e avrete un disco ben suonato e con tanti pezzi che canterete a squarciagola!
“Lexicon Devil. La breve vita e la rabbia senza tempo di Darby Crash e dei Germs” di Brendan Mullen con Don Bolles e Adam Parfey
Uscita da poco per Hellnation libri la versione italiana di questo meraviglioso libro su Darby Crash, storico frontman dei Germs, ovvero la band che ha posto le basi del punk e dell’hc made in California e non solo! Questo lavoro, super dettagliato, pieno di foto d’epoca e testimonianze orali dei protagonisti di quegli anni, racconta la parabola dei Germs e la tormentata storia di Darby Crash, finita tragicamente con la sua prematura morte dovuta ai suoi malesseri interiori e il conseguente abuso di alcool e droghe. Nel libro viene evidenziata l’influenza artistica e musicale che ha avuto Darby coi suoi Germs fra i giovani punk e reietti che in quella parte di California hanno assistito alle loro performance dal vivo, crude e violente e che spesso portavano la stessa band ad avere problemi di ogni tipo con gestori di locali, forze dell’ordine ecc…. Da notare però come venga dato spazio non solo a chi ricorda con affetto Darby Crash e lo considera un vero poeta di strada o un moderno filosofo “bohemien”, ma anche a chi per lui e per gli altri membri dei Germs non aveva molta simpatia e lo considera di fatto solo un “ragazzino esibizionista e manipolatore del pensiero altrui”, sostenendo anche che a livello artistico e di come stava sul palco non avesse inventato nulla di nuovo ma avesse copiato molto da gente come Bowie e Iggy Pop. Questa moltitudine di testimonianze anche tanto discordanti fra loro permette di avere una visione a tutto tondo (proprio come il simbolo del loro disco G.I., un cerchio!) di una band che ha davvero gettato le basi dell’Hc Punk.
Mortaio – S/T
Disco di debutto per questo gruppo dalla zona di Trento con membri di band come Gufonero, Attrito, Cimex e Culto Del Cargo. Se vi piace la velocità e la violenza sonora espressa con pezzi brevi e concisi allora siete nel posto giusto; 14 pezzi in un quarto d’ora che oscillano tra l’Hc all’italiana e il Power Violence, con la voce della frontwoman Marcella che sprizza violenza e disperazione da tutti i pori. I testi non fanno eccezione e sono pieni di rabbia, disagio interiore e sensazione di incomunicabilità, e hanno spesso come sfondo monti e vallate simbolicamente vuoti e freddi come la società intorno. Prodotto da Radio Punk, Scheggia records e altre 3 etichette, per gli amanti del vero Play fast!
“Educazione skinhead” di Mattia Dossi
Dalla zona di Trento, precisamente da Rovereto, viene anche Mattia Dossi, autore del fumetto intitolato “Educazione skinhead”, che tramite una serie di mini storie animate prende in giro molti dei luoghi comuni sulla sottocultura di strada più controversa. Lo stesso Mattia è skinhead nella vita reale ed è il protagonista di queste strisce a fumetti, che ironizzano su alcuni degli stereotipi più noti affibbiati alle teste rasate: le sbronze epiche al pub, che spesso degenerano in rissa con qualsiasi altro potenziale essere umano, atti di vandalismo in preda ai fumi dell’alcool ecc… Edito dall’infaticabile Hellnation libri e con l’introduzione dell’amico Flavio Frezza, fondatore della webzine e rivista Crombie Media, per la quale Mattia ha pubblicato le prime embrionali vignette di quello che è poi diventato “Educazione skinhead”; sottocultura legata a doppio filo al fumetto (attenzione a non chiamarlo graphic novel!) come di certo non si vede spesso in giro, ed è uno dei tanti motivi per comprare questa divertentissima pubblicazione!
“1970. La tragedia dei desaparecidos brasiliani durante la finale della Coppa del Mondo” di Henrique Schneider
A molti è nota la storia dei desaparecidos argentini, gli oppositori del regime dittatoriale di Videla in Argentina fra gli anni ’70 e ’80 che vennero torturati, uccisi e fatti sparire a decine di migliaia. Molto meno nota ai più invece la vicenda tristemente molto simile di quelli brasiliani fra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, che viene qui raccontata in forma di romanzo da Schneider; le storie dei desaparecidos argentini e brasiliani hanno anche in comune la passione per il football dei loro rispettivi connazionali, e lo sport viene usato come mezzo di distrazione di massa dalle dittature militari filofasciste. Se l’Argentina del ’78 organizzava il mondiale per ostentare una falsissima modernità ed efficienza e per nascondere la verità sulle torture e le stragi, il Brasile del ’70 utilizzava la cavalcata vincente della sua nazionale di calcio per distrarre i propri cittadini dalla caccia alle streghe contro gli oppositori “rossi”. Chi era anche solo sospettato di avere simpatie marxiste, come il protagonista del libro, veniva rapinato dalla polizia di stato e portato in carceri segrete senza che nessuno avesse sue notizie e dove si sperimentavano sui prigionieri le più sadiche tecniche di tortura. L’autore del romanzo che ha molto anche la funzione di saggio storico porta alla luce vicende dimenticate, ennesime testimonianze della cieca crudeltà di certi regimi. La versione italiana è edita Hellnation libri ed è una perla rara da scoprire.
Straight Opposition – Path of separation
Il disco del ritorno degli Straight Opposition non tradisce certo le attese dei tanti appassionati di Hc violento e “politico”che si erano presi male dopo il loro scioglimento. Tornato Luca, l’ex chitarrista ora dietro alle pelli, cambiano i 2/4 della formazione ed in parte cambia anche il sound del gruppo; la velocità e la potenza tipica degli S.O. rimangono in molti degli episodi di questo disco, ma in “Path of separation” non mancano anche pezzi più lenti e cupi, tipici di certo crossover anni ’90 e che uniscono la furia dell’hc a una maggiore riflessività. Gli amanti degli Straight vecchissima maniera si ritroveranno subito a loro agio con pezzi come “Outsider by choice”, July 019 o No age to xclaim!, ma di sicuro dopo al massimo qualche ascolto non disdegneranno affatto canzoni tipo “ Delusions of omnipotence” o la title track, che li riporterà in quegli anni ’90 fatti di jeans e scarpe oversize! Prodotto da Time To Kill Records, un ritorno in grande spolvero al quale seguiranno diverse date live per ri-vederli e sentirli in giro per l’Europa a macinare kilometri e decibel!
Articolo a cura di Riccardo Santi
Per supportarci:
Siamo un progetto autogestito e puoi sostenerci attivamente, se ti va, in due modi:
-puoi dare un’occhiata al nostro catalogo e ordinare eventualmente dischi, cd, libri, spillette o altro ancora. Di questo articolo abbiamo disponibili LP+CD dei Diario di Bordo, il libro Lexicon Devil, il CD dei Mortaio, il fumetto “Educazione Skinhead” e il CD degli Straight Opposition.
-puoi partecipare alla nostra call sempre aperta con un tuo contenuto inedito.


