La Libertà è una Bella Cosa Festival – Trieste, 21 Aprile 2018
Il live report odierno va a trattare un qualcosa che è molto caro a noi di Radio Punk ovvero un concertone autogestito! Quest’ultimo prende il nome di “La Libertà è Una Bella Cosa Fest” e si è svolto il 21 aprile a Prosecco(TS), in una sala teatro. Nato, se ho capito bene, dalla volontà dei L’Ordegno di tornare a suonare nel proprio territorio, si è poi trasformato in un vero e proprio fest, auto-organizzato e fieramente libertario.
Tornando a noi, non potevamo proprio mancare e così, muniti di distro e di voglia di divertirci, partiamo con la punk-mobile alla riscossa! Passiamo a prendere una nostra amica che come noi decide di andare a sostenere i punx locali.
Appena arrivati, partiamo subito col giro dei saluti e ci beviamo il primo e anche unico birrogeno, dannata coscienza e dannatissima patente.
I primi a salire sul palco sono gli Aneurisma, band di Monfalcone che oltre ad essere giovanissima è anche carichissima; il loro crossover, aggressivo e rappato a tratti ci ricorda i mitici Rage Against The Machine. Daghe, continuate così!
Dopo aver assaggiato focacce e crostini con l’hummus, entrambi sublimi, ci accorgiamo che hanno cominciato i Liz Pegris, trio della zona che col loro rock n roll misto a punk e sonorità garage ci dà dentro di brutto per mezz’ora abbondante. Una piacevolissima scoperta!
A seguire è il turno dei L’Ordegno, gruppo hardcore punk triestino che all’attivo ha due dischi e uno split. Da tempo che non li vedevo, non nascondo che ero qui anche per poter rivedere Luca, il loro chitarrista, nuovamente con loro dal vivo. Carichissimi sul palco, sono stati capaci per tutto il set, farcito anche di nuovi brani, di trasmetterci un mix di emozioni tra rabbia, felicità e voglia di rivalsa. Stessi sentimenti che i muli riescono a farci arrivare anche coi loro testi. Grazie L’Ordegno!
In questo fest, c’è spazio anche per Jay Terrestrial degli Inner Terrestrials e Firepit Collective, che l’amica Benedetta è riuscita a portare in svariate realtà del Nord Italia. Ottima idea avere un set acustico, perché con tanti gruppi ci sta spezzare un attimo il ritmo forsennato. Il suo talento è notevole e i testi politici, mischiati a ritmi della tradizione folk inglese e a ritmi più punk, rendono la scaletta piena di entusiasmo e voglia di ballare. Menzione d’onore per “Bella Ciao” in inglese, stupenda!
Tornano poi sullo stage due quinti dei L’Ordegno, perché è la volta dei Minoranza Di Uno. Guglielmo alla voce è ormai parte integrante della band, mentre faccio i complimenti a Sbingo, prima volta alla chitarra e già in perfetta sintonia col resto della Minoranza. Recensiti millemila volte, non mi dilungo. Credo di essermi innamorato di questo gruppo, formato da punk combattivi, persone che rispetto tantissimo e che tramite i loro testi e la loro musica sanno sempre toccare le corde giuste! Nelle ultime due canzoni sale Frisco dei Soviet Order Zero, ex della Minoranza a cantare due vecchi pezzi cazzutissimi. La ciliegina sulla torta!
Il buio intanto inizia a calare inesorabilmente e come spuntano le prime felpe fuori, nella zona fumatori, iniziano a prepararsi i bergamaschi Labile, attivi da circa 15 anni e che purtroppo conosco solo per lo split con la Minoranza. La loro scaletta è super, l’unico difetto sta probabilmente nel fatto che una chitarra era un po’ bassa di volume, ma poco male, il gruppo sul palco si è divertito ed era lanciatissimo. Il loro punk hardcore dinamico e con molti cambi di ritmo mi è piaciuto molto e spero di rivederli e di sentire presto nuovo materiale! Molto bello ed emozionante il pezzo dedicato all’amico del cantante e a Gimmy Puglisi, per il quale, vi ricordo abbiamo ancora pochissime copie della compilation benefit.
Dopo un rapido occhio alla distro e qualche altro saluto è la volta dei Soviet Order Zero, trio proveniente da Milano, formato da persone piacevoli e con grande attitudine. Punk rock/hardcore grezzo come piace a noi, senza fronzoli e bello diretto e di impatto. Nel post concerto ho il piacere di fare un’interessante chiacchierata con Jerry, il loro bassista, che è riuscito a farmi fare un viaggio virtuale per le realtà punk e antifasciste milanesi!
Ultimi ad esibirsi sono i Cup Souls, band triestina che per quel poco che ho potuto sentire, non perché non volessi sia chiaro, mi hanno ricordato molto gli ultimi lavori dei New Found Glory, un connubio tra i primi 2000 e la “nuova scuola” del pop-punk. Sarà sicuramente per la prossima volta, dispiace non poter raccontare di più, mi spiace regà!
Terminiamo questo live report ringraziando punk, compagni e compagne, band e chiunque sia accorso qua e chi si è sbattuto. Un abbraccio forte a Luca dei L’Ordegno (siamo con te!) e grazie ancora una volta per aver dimostrato che l’essenza del punk è l’autogestione, l’auto-organizzazione e il fare le cose dal basso. Per una contro-cultura che si oppone all’autorità e al sistema, questa è la via, l’unica possibile, da seguire!
TOP 3:
1. L’hummus di Beppe della Minoranza vince tutto. Prima volta che si esibisce in ambito culinario in pubblico, è subito successo. Applausi!
2. Le descrizioni delle band sull’evento Facebook sono semplicemente fantastiche. Toh, leggetevele: https://www.facebook.com/events/2129823520584779/
3. Come sempre, l’autogestione vince! Concerto riuscito e gente presa benissimo. Complimenti a tutti e tutte!
Live report di E.Z. & T.S.