Discomostro – Mostroscopia – Recensione

Un giorno qualsiasi di aprile mi scrive l’amico Ruggero, di Professional Punkers, dandomi la bellissima notizia dell’uscita imminente del nuovo album dei DiscoMostro. Infatti, dopo la recente pubblicazione di “Mostrofonia” nel 2016, aspettavo impaziente un nuovo lavoro in studio della band milanese; l’attesa, per mia fortuna, è durata poco visto che il gruppo ha presentato il secondo capitolo della saga dei mostri il 27 aprile, intitolandolo per l’appunto “Mostroscopia”.

La band, formata da Carlame alla voce (batterista degli Skruigners) insieme a Miki, Morla e Manuel, compone 10 tracce che non si discostano troppo dalla formula del primo disco, il che è un pregio. In effetti la band ripropone un miscuglio dal fortissimo impatto, con punk hardcore veloce, incazzato e tagliente e influenze rock n roll. I testi, personali e decisamente introspettivi, sono cantati con la giusta carica da Carlame e si sposano perfettamente con il sound aggressivo e le ritmiche serrate.
Complimentoni poi al Toxic Basement Studio, del quale non ricordo un disco che non fosse straordinario nei suoni. Anche qui, in “Mostroscopia”, il sound si sposa alla perfezione con le idee della band, rendendolo in tutto e per tutto un gran bell’album.
Il disco è omogeneo e lo trovo originale e personale e le canzoni hanno tutte un gran tiro, ma “Ciao”, “Spargisale” e “Funerale”, sono il trittico che si eleva.

Poco altro da dire, siamo di fronte ad un ottimo album, da ascoltare tutto d’un fiato. Fidatevi, al primo ascolto vi piacerà, dal secondo in poi sarà amore!

Voto: 8,5/10

Recensione di T.S.