Recensione: Ska P – Game Over

Dopo 4 anni di assenza dalle scene tornano gli Ska-P con l’attesissimo ottavo album in studio, uscito il 5 ottobre 2018 e intitolato “Game Over”. Se questo titolo ha potuto mettere in allarme qualche fan sull’immediato futuro del gruppo, Pulpul in persona ha più volte chiarito che non si tratta affatto di un disco di addio poiché si riferisce non agli Ska-P stessi, ma all’auspicato tramonto della monarchia spagnola. A conferma di ciò, oltre al solito Gato López in copertina che stringe tra le zampe i re degli scacchi, il primo singolo che ha anticipato l’uscita dell’album si intitola proprio “Jaque al Rey” (Scacco al re).
Il disco si compone di 12 tracce. Sia per le sonorità che per i temi trattati è abbastanza in linea con il classico stile Ska-P, anzi presenta numerose autocitazioni nelle parole come nella musica. Per fare un paio di esempi, la traccia 3, “No Lo Volveré a Hacer Más”, musicalmente ricorda tantissimo “España va bien”, pezzo del 1998, e nella 5, “Colores”, è citata testualmente la frase “a la mierda reaccionarios, siempre amé la libertad” (A la mierda, 2000).
Due canzoni su tutte sono quelle che mi hanno emozionato di più e sulle quali vorrei spendere qualche parola di approfondimento. La prima è la già citata “Colores”, che affronta il tema dell’omofobia con estrema empatia e delicatezza. Un invito ad amare sentendosi liberi dai pregiudizi, un inno alla diversità e alle molteplici sfumature del sentimento e della sessualità. Un brano caldo e suadente che mi aspetto di sentir cantare e ballare durante i prossimi Pride.
L’altra, forse la mia preferita in assoluto dell’album, è “Brave Girls”. Il testo parla di donne e di parità di genere, tema che quando affrontato da un uomo potrebbe rischiare di cadere in una sviolinata da discriminazione alla rovescia. Niente di tutto questo e da donna faccio un grande applauso a Pulpul, che è riuscito invece a descrivere la lotta al sessismo come una battaglia comune da affrontare uniti, uomini e donne: “caminemos juntos ni atrás ni delante, codo con codo compañeras” (camminiamo insieme né dietro né davanti, fianco a fianco compagne). Gran bel testo e ottima prova vocale sulle note molto alte del ritornello.
Nel complesso “Game Over” è un album molto gradevole che sicuramente passerà a pieni voti la prova del live, di cui abbiamo visto un assaggio recentemente al festival Partirò per Bologna e che spero rivedremo presto sui palchi italiani. Un ritorno molto atteso che non ha deluso le aspettative dei fan.

 

TRACKLIST:
1. A Chitón
2. Eurotrama
3. No Lo Volveré a Hacer Más
4. The Lobby Man
5. Colores
6. La Fábrica
7. Patriotadas
8. Cruz, Oro y Sangre
9. Adoctrinad@s
10. El Bufón
11. Brave Girls
12. Jaque al Rey

VOTO ALBUM: 8

FRASE CHIAVE:
“Por la libertad es fundamental la diversidad” (Colores)

Recensione a cura di Elvira Cuomo