Recensione: Urban Vietcong – Storie Tra Bottiglie e Ciminiere
Primo full-length per i livornesi Urban Vietcong
Ho finalmente messo le zampe su “Storie Tra Bottiglie e Ciminiere”, nuovo album dei livornesi Urban Vietcong. Neanche il tempo di estrarre il 12” che cade il CD. Impreco. Ma almeno scopro che c’è pure il CD contenuto all’interno della confezione. Il che è un bene dato che mi accompagnerà nei viaggi in auto. Ma andiamo con ordine… Gli Urban Vietcong sono al secondo lavoro, visto che nel 2016 era uscito l’album che me li ha fatti scoprire, ovvero “A Colpi Di Machete”. Preannunciato sul nostro sito da un video decisamente iconico, questo disco è uscito grazie ad Out Of Control, Fire and Flames, Rebel Time e Rumagna Sgroza. Parlando della parte musicale, si parte con un intro parlato e con la musica in secondo piano “6/1988”, dopodichè il disco è un susseguirsi di street punk e testi politicizzati come piacciono a noi. Riff melodici al punto giusto, per nulla stucchevoli si alternano a linee di basso splendide e ad una batteria sempre sul pezzo. Trasudanti di ribellione, i brani cantati da Bebe sono già belli pronti da urlare a squarcia gola sotto il palco. C’è spazio anche per delle gran collaborazioni in “Storie tra bottiglie e ciminiere”: infatti gli Urban Vietcong si fanno accompagnare da Kento in “I Dannati Della Terra”e dai Tullamore in “Drunken Sailor”. Fatico parecchio a trovare una canzone migliore delle altre, merito della compattezza dell’album che è il classico album da ascoltare tutto d’un fiato, ma merito soprattutto della grande inventiva della band, che ha saputo mischiare un genere non proprio innovativo come lo street punk, con varie influenze punk rock/hardcore. Però dopo vari ascolti, voglio citare quella bomba di “Fastidio e Aggregazione”, bellissimo il testo, musiche da paura.
Dai, l’avete capito, mi sono innamorato di “Storie Tra Bottiglie e Ciminiere”, tant’è che mentre ve ne parlo sul foglio bianco, me lo sto riascoltando in loop. Compratevi il vinile se potete, è color rosso spruzzato, è una sciccheria. Detto ciò, Urban Vietcong…Chapeau!
Voto album: 8
Recensione di Tom
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