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Storm{o}, Discomostro, Ulvedharr, Elastic Riot @ Martinengo, 15/6/2019

Storm{o}, Discomostro, Ulvedharr, Elastic Riot @ Martinengo, 15/6/2019

Abbiamo dato inizio alla serie infinita di concerti che questa estate ci offre andando nella bergamasca al Rock in Riot: festival a ingresso gratuito dove la musica regna sovrana, accompagnata da food truck vari e birre artigianali, giusto per non far mancare niente.
Mi pento di non esserne venuta a conoscenza prima, quando ho visto i nomi delle edizioni precedenti mi sono mangiata le mani.
Partiamo da casa poco prima delle 20 e dopo un’oretta siamo a Martinengo. Con tutte le trattorie che abbiamo visto lungo la strada mi è venuta una fame assurda. Raggiungiamo l’ingresso del campo sportivo e non appena giriamo l’angolo notiamo già un buon numero di persone intente a bere e mangiare. Ci mettiamo anche noi in fila per ordinare qualcosa ma dopo un quarto d’ora annunciano che costine e pulled pork sono finiti, ma porca tro… Ci consoliamo con un misero arancino. Finito lo spuntino entriamo nel tendone a dare un’occhiata alle distro, per poi dirigerci all’esterno dove il primo gruppo, gli Elastic Riot, sta facendo il sound-check. Il tempo di scambiare due parole con il Carlame e Ruggero di Professional Punkers e la prima band parte a suonare, in perfetto orario.
Attivi dal 2007, questi ragazzi bergamaschi creano una combinazione vincente di sludge e noise. Personalmente non sono un’amante del genere per il semplice motivo che la musica “troppo strumentale” dopo un po’ mi annoia, ma vale la pena darci un ascolto. Mi danno l’impressione di essere la colonna perfetta per un rito voodoo.
Seguono gli Ulvedharr, band molto acclamata dal pit ormai pieno di capelloni. Se volessimo azzardare, si può dire che questa serata sia divisa in 2: la prima parte rivolta più agli amanti del metal e la seconda a quelli dell’hardcore.
È da un bel po’ che non sentivo metal dal vivo e devo dire che l’attesa è stata ben ripagata. Ritenuti una delle band più rilevanti dell’attuale scena italiana, gli Ulvedharr sfornano un mix di thrash/old school death metal con tematiche epiche, veramente fenomenale. Eseguono principalmente brani tratti dal loro ultimo lavoro World of chaos” come “Cold War”, “Vision of chaos” e “Fire in the hole”. Per tempistica sono costretti a ridurre la setlist, ma vista la risposta del pubblico, gli organizzatori concedono ancora qualche minuto per un altro paio di canzoni. Concludono con “War is in the eyes of Berserker”, lasciando spazio all’hardcore. Un’esibizione davvero coinvolgente.
Discomostro del cazzo all’appello, grazie! Ormai andare ad ascoltarli è diventato uno dei nostri motivi principali per muovere il culo fuori dalla Brianza. Talmente ascoltati anche in macchina che mia madre quando sa che andiamo a vederli chiede: “Andate a vedere gennaio non esiste?”. Prima o poi riuscirò a portare pure lei a un concerto.
Carichi come sempre danno inizio alle danze con la consueta “Ciao”. Il tempo di due canzoni e Carlame scende dal palco per continuare il resto dell’esibizione nel pit, andando di qua e di là come una pallina in un flipper. Passano pochi minuti e sembra ci sia qualche problema sul palco. Mayday mayday rullante rotto! Il tempo di sostituirlo e si riparte a cannone. La setlist non sembra cambiata dall’ultima volta, chiudono con -le canzoni tristi- “Cagliari” e “Funerale” con il biscione di fili che insegue Carlame fin dietro il palco. Sta volta sono io a dire “minchia che sete!”, quando rimani senza voce dopo un concerto però significa che la musica è buona. A quando il prossimo lavoro ragazzi? Ho bisogno di nuove canzoni da cantare eheh.
Ultimo gruppo ad esibirsi sono i veneti Storm{o}. L’unica volta in cui li ho visti è stato al Mobfest lo scorso novembre, ma non me li sono goduti appieno per via dell’influenza. Anche stasera però non va meglio, stando sotto palco a fare le foto, la voce non l’ho praticamente sentita, penso per via delle casse orientate male. Infatti appena mi sposto leggermente indietro la voce si sente di più. Concludono con il brano “Stasi”. Esibizione impeccabile, Luca sul palco è una furia incontrollabile. Spero però di risentirli per bene un’altra volta, senza problemi vari. Ho visto che sono al lavoro su un nuovo album, staremo a vedere l’ennesima genialata che cacceranno fuori.
È quasi l’una di notte ed è tempo di tornare a casa. Ringraziamo i ragazzi del Rock in Riot, il comune di Martinengo e l’associazione La Mossa per aver reso possibile la riuscita di questo festival, le band e tutti quelli che hanno partecipato e sostenuto in ogni modo. Buona estate a tutti!

Report e foto di Silvia Pirotta
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