ADOLESCENTS – LA VENDETTA – Recensione

Ci sono gruppi che non tramontano mai e che nonostante l’età che avanza e tutto il resto continuano con la stessa grinta, attitudine e voglia di quando erano ragazzi. Tra questi gruppi troviamo sicuramente gli Adolescents e oggi parliamo del loro nuovo album di 16 tracce uscito l’11 luglio 2014, intitolato “La Vendetta”. Anche in questo album la band dimostra perchè la band è diventata una vera e propria leggenda dell’hardcore punk californiano: 16 brani veloci (nessuno dei quali arriva ai 3 minuti), diretti e molto catchy cantati dalla voce di Tony Cadena sempre molto determinata condita da cori che sono presenti ovunque e danno personalità all’album.
Attraverso questo album la band vuole dar voce agli oppressi, soprattutto a coloro che hanno subito abusi di potere da parte delle forze dell’ordine, ed ecco che spunta fuori la morte di Kelly Thomas, senzatetto ucciso nel 2011 dai poliziotti a Fullerton, i quali non sono stati puniti; il disco anche parla dell’essere punk come in “Let It Go” e la band dedica la canzone “The Last Laugh” a Pat Fear, frontman dei White Flag deceduto a 52 anni. Negli altri brani la band affronta temi svariati raccontati in maniera nostalgica e a volte ironica.
Ne è passato di tempo da quando nel lontano 1981 gli Adolescents pubblicarono l’omonimo disco meglio conosciuto per la copertina azzurra (difatti è ribattezzato “The Blue Album”), ma questi “ragazzi” continuano ad emozionarci anche a distanza di anni con album validissimi e di gran punk.

TRACKLIST CON VOTI:
01. Monolith At The Mountlake Terrace
02. A Dish Best Served Cold
03. Bulletproof
04. Double Down
05. Fukushima Lemon Twist
06. The Last Laugh – 8,5
07. 30 Seconds To Malibu
08. Silent Water
09. Talking To Myself
10. Formula 13
11. Rinse Cycle
12. Ricochet Heart
13. Nothing Left To Say
14. Sludge
15. Sanctuary & The High Cost Of Misery
16. Let It Go

VOTO ALBUM: 8

FRASE CHIAVE:
“Revenge is a dish best served cold
We will never forgive
This story will be told
With this pen
I’m going to fuck you up” – A Dish Best Served Cold

Recensito da T.S.