RUDE PRIDE – Be True To Yourself – Recensione
A seguire l’Ep del 2014, i Rude Pride, band madrilena oi!, ci presentano quest’eccellente album, “Be True Yourself”. Il gruppo miscela con maestria influenze captabili senza molte difficoltà (ovviamente oi! rude e puro, punk ’77, reggae, ska, soul; tra l’altro non disdegna affatto l’utilizzo delle tastiere, da sempre neglette nel punk, solitamente limitato all’equazione voce, chitarra, basso, batteria; in termini di band non è complicato individuare Clash, The Specials, Perkele e anche Rancid come influenze probabili). Sezione ritmica eccellente, chitarre che fanno il loro mestiere con efficacia e ottima voce roca e caratteristica, il tutto unito ad un’attitudine energica ma tutto sommato orecchiabile, con testi che non richiedono eccessive difficoltà nell’essere interiorizzati. Le tematiche trattate vanno dall’antifascismo (“Outta My Way” è esemplare), la lotta (“Crisis Sons”), l’antirazzismo (“Screaming Oi!”, che incita tra l’altro a rimembrare le origini giamaicane degli skinhead), l’odio verso i politicanti, i militari e la polizia (“Flag On Fire”, in cui viene chiaramente affermato che “nessuno ci rappresenta”), l’antisessimo (“Outta My Way”), l’avversione nei confronti degli omofobi (“Outta My Way”, tanto per non cambiare titolo), la vita di strada, l’orgoglio di classe, i problemi e le brighe personali (“Hated & Rejected” e “No Problem” tra le altre) e ovviamente gli skinhead (“We’ll Never Change” tra tutte). Le ultime quattro tracce dell’album sono bonus track provenienti dal loro primo Ep, che già faceva evincere le grandi potenzialità del gruppo iberico, che d’altronde deve fare i conti con una scena nazionale che può vantare un gran numero di più o meno sconosciute eccellenze (Negu Gorriak, Barricada, Skama La Rede, Soziedad Alkoholika, La Polla, Kortatu, Reincidentes, Inadaptats, Eina, Hesian, Boikot… E questa è solo una brevissima carrellata di nomi). Speriamo che i Rude Pride tirino avanti per innumerevoli anni ancora, senza rinunciare al loro ottimo stile caratteristico, e restiamo in fervente attesa dei loro prossimi lavori. Ricorda le tue radici, odia il razzismo… E si te stesso!
TRACKLIST CON VOTI:
1. Hated & Rejected 8
2. Wrong Way 9
3. Outta My Way 8.5
4. Crisis Sons 9
5. No Problem 8.5
6. Golden Fists 8
7. Screaming Oi! 8
8. We’ll Never Change 8.5
9. Flag On Fire 8.5
10. Living A Lie 8
11. Fear And Panic 7.5
12. Underpaid Scars 8.5
13. No Trust 7.5
14. My way Of Life 7.5
VOTO ALBUM: 8.5
FRASE CHIAVE:
“We are the crisis sons
We have no future we have no work
We are the riot boys so follow me brother
Everything you need’s fire, cans of gas and stones
And let’s go riot” – Crisis Sons
Recensito da A.E.
Tradotto da L.S.
