Alcol Fest Hardcore Test 2: La “bibita” continua!
Si inizia presto si finisce male! Racconto dell’ultimo fest di Saetta al Parabae!
Reduci da una serata decisamente interessante a livello psico-fisico-alcolico, non abbiamo neanche il tempo di renderci conto di dove siamo, chi siamo, perchè, che già bisogna ripartire per Maserada Sul Piave(TV), per l’ultimo concerto degli Impianti Sportivi Parabae. E qui ci fermiamo a spendere due parole. Ne abbiamo passate tante in questo bellissimo spazio, siamo sempre stati accolti benissimo e non c’è serata che non ricordiamo con immenso piacere. Non ci dilunghiamo sul perchè i ragazzi del Parabae sono costretti a lasciare lo spazio, ma vogliamo augurare il meglio a loro e a tutte le realtà che come Saetta Autoproduzioni hanno creato tanta aggregazione in questo luogo. Se da un lato c’è dispiacere, dall’altro però, non possiamo che constatare come Saetta sia in forma smagliante e che non c’è tempo per piangerci addosso, c’è un ultimo fest da onorare!
Si parte presto, piuttosto puntuali se calcoliamo lo standard a cui siamo abituati da ste parti, e dopo aver piazzato la distro andiamo sotto il tendone. I primi a iniziare sono i L’Ordegno. Da Trieste con furore, la band ci propone un hardcore vecchia scuola con influenze metal e hardcore melodico. Musicisti bravissimi e testi acuti. Non il loro live migliore, ma vale sempre la pena vederli in azione!
Dopo pochissimo, iniziano Le Bambine Barbute di Donna Concetta nel secondo palco allestito all’interno. L’acustica non è il massimo, vista anche la poca gente e rimbomba un po’ tutto. Tuttavia la band trevigiana ci dà dentro e grazie anche ad un batterista super in forma, il loro live scorre liscio e i loro pezzi hanno il giusto tiro, diretti e senza fronzoli.
Successivamente è l’ora dei Minoranza di Uno che oltre a condividere due dei componenti dei L’Ordegno, oggi condividono anche lo stesso palco. Fuori l’acustica è ottima e per la prima volta sentiamo i nuovi brani del nuovo album che uscirà prossimamente. Ne rimaniamo entusiasti e già non vediamo l’ora di ascoltarlo e di imparare i testi a memoria. Ovviamente non mancano le vecchie “hit” della band friulana che come al solito ci conquista. NB: Beppe era più scattante che mai!
Si torna dentro e partono in quarta i LaTebra. I punx davanti fanno il macello e la band trentina è indiavolata. Il loro punk influenzato pesantemente dal metal è una bomba e sono stati incredibili, grazie anche ad un pubblico che finalmente inizia a scatenarsi. Dare un occhio alle foto per rendersi conto!
Intanto al banchetto si inizia a formare il solito “salotto” di punx, cosa buona e giusta. Ma bando alle ciance corriamo subito in direzione palco esterno, dove ci sono i La Pazzia. La band di casa sforna riff potenti abbinati a ritmi hardcore e un urlato rabbioso. Anche qui casino a manetta e si capisce perchè siano tanto apprezzati in zona!
Al calar delle tenebre iniziano I Goti da Vicenza. Si presentano vestiti da preti, col cantante in giacca e cravatta che è pressochè identico al cantante dei No Fun At All. Ci smitragliano il loro punk hardcore che strizza molto l’occhio al punk rock bello tirato. Gran bella scoperta, forse la rivelazione della serata essendo un gruppo che non avevamo assolutamente mai sentito. Mentre scriviamo stiamo ascoltando “Grande Goto” su bandcamp!
A seguire, dopo aver scoperto che esiste un fest dal nome Smarsofest, andiamo a sentire i Vivere Merda. Come sempre Alessia – fresca fresca di nomination in Scenebrity DeathMatch da parte di Hardcorella Duemila– e co. sono in gran forma. Tra canzoni anti-machiste, incitamenti a vino e birra gratis per i punx e insulti ai fasci, la scaletta scorre liscia lasciandoci pienamente soddisfatti.
Dopo una piacevolissima chiacchierata con Martina, Jacopo e Federica di Bologna punx ci catapultiamo a sentire gli Zëne, con alla voce quella creatura mitologica metà canotta e metà uomo che risponde al nome di Beja. Veloci, scattanti, dinamici gli Zëne sono una di quelle band in grado di resuscitare i morti. Per descrivervi cosa fanno potremmo dirvi che è come se i Discharge suonassero i Motorhead o viceversa, però non basterebbe, perchè oltre ad essere unici dal vivo, hanno comunque il loro stile, e che stile!
Finalmente intravediamo delle facce nuove, ci siamo! Tocca ai leggendari Pasmaters, attesissimi da noi e penso da moltissimi dei punk accorsi. La band antifascista di Pola, Croazia, ha quella sana cattiveria tipica dei punk delle loro parti. Il loro punk hardcore è furioso, sono a dir poco chirurgici e trascinano la folla in un pogo partecipatissimo. Non deludono minimamente le aspettive e anzi, risultano come il vino, più invecchia meglio è!
Dopo la pausa bibita, doverosa, entriamo dentro e ci facciamo largo tra la folla. Stanno suonando gli Arrotzak, band basca di San Sebastian che è giunta quasi alla fine del proprio tour europeo. La band suona un punk molto infuenzato dal post-punk e rimango a dir poco stupito sia dalla potenza che riescono a creare nonostante siano in 3. Cori, voci che si sovrappongono, riff ipnotici e pieni di effetti e basso e batteria squillanti e di forte impatto. Magnifici!
Finiti i concerti salutiamo Arih degli Arrotzak che avevamo conosciuto tre mesi fa a Udine durante la presentazione di Radio Punk e dopo i meritatissimi complimenti alla band torniamo sotto il tendone a sentire i Kontatto. Sotto il palco viene fuori il tornado, bordello a tutte le canzoni tanto che il più grande appassionato di liquore al caffè, ovvero Mario (cantante dei Kontatto), aspettava il suo shottino, ma ahinoi il suddetto bicchierino di borghetti diy non raggiungerà mai la sua gola arsa, vero Martina? Minchiate a parte, i Kontatto sono impressionanti. Tecnicamente sono precisi da paura e tengono il palco con grande esperienza. Momenti altissimi su “Fino Alla Fine” e su “Picci”. Che roba regaz, i Kontatto sono una garanzia, poche storie!
La serata del giorno prima inizia a farsi sentire, tuttavia non ci perdiamo d’animo e andiamo a sentire gli Zona d’Ombra, band di Como che abbiamo conosciuto grazie agli amici Minoranza che ci diedero un loro cd a suo tempo. Dal vivo ricordano molto i Reset Clan, tiro vecchia scuola, tupa tupa e velocità supersonica. Bei riff, melodici al punto giusto e giusta rabbia sul palco. Gran band, consigliatissima ad appassionati dell’hardcore italiano anni ’80 che hanno voglia di sentire qualcosa di fresco!
A seguire tocca alla band che ci è stata preannunciata come allucinante. Francamente una delle band più pazze che abbiamo visto. Parliamo degli Underball di Roma, traducete letteralmente il nome e fatevi una risata! Sul palco sono strepitosi e oltre al loro buonissimo “squirthrash metal”/hardcore è da notare la presenza scenica: in mutande, con completi glitterati o con le stelline, finte pellicce, leggings attillati, annunci e discorsi sconnessi e ironia a go go. Ci siamo divertiti tantissimo, non avete idea di che cosa abbiamo visto. Gli Underball sono un’esperienza, non una semplice band! Andateli a vedere e poi diteci eh!
Finiti i concerti ci riversiamo a ballare della trash consistente soprattutto in della musica dance anni ’80. Ci sarà spazio per numeri di alta scuola, balletti, stage diving e scene al limite dell’umano e disagio, tanto disagio!
Finisce tutto per le 6 di mattina, dopodichè inizierà una sorta di festicciola improvvisata in parcheggio che verrà interrotta più che dalla stanchezza dal diluvio. Anche qua, scene alquanto divertenti!
Vabbè punx, grazie come sempre per essere passati a scambiare due chiacchiere, grazie alle band, grazie a Riki e al Parabae, grazie a quel bellissimo collettivo che è Saetta, grazie a Bugno, Deni, Bolo Punx, Mongy, Cassie,Martina, Federica, Jacopo, Fier, Sara, Giovanni, Cecilia, Silvia “Mesa”, Cica, Cosmin, Marci, Enrico, Ezio e Giulia, Nicola, Silvia e la loro fantastica distro e se stiamo dimenticando qualcuno non è per cattiveria, ma perchè siamo “desfai”, o per renderla internazionale KO. Alla prossima, speriamo anche stavolta di avervi fatto da memoria, anche perchè questa volta più che mai, ce n’era bisogno!
PS: lo spirito continua / la bibita continua. Se non aveste capito il gioco di parole…
Se vi state chiedendo che significa bibita, boh, dalle nostre parti si sente dire “essere in bibita” quando ci si sta ubriacando!
Live Report di Zoe e Tom
Foto di Zoe – Radio Punk
Traduzione in inglese di Elvira Cuomo
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