Anti-Flag + Second Youth live in Zona Roveri, Bologna – 8 giugno 2018
Finalmente arrivato il giorno tanto atteso. Aspettavo con ansia questo concerto, non solo perché adoro gli Anti-Flag, ma anche perché le loro performance sono il top, ed ero certa che non avrebbero deluso nemmeno questa volta.
Arriviamo al luogo del concerto, un po’ diverso da come me l’aspettavo: dal punto di vista “estetico” devo dire molto carino, non troppo grande, ben tenuto e pulito, visuale perfetta in ogni dove; dal punto di vista economico molto poco a buon prezzo, sia il costo dell’ingresso che quello delle consumazioni, dandomi l’idea di essere un locale un po’ “chic” (scusate ma ormai non son più abituata a frequentare luoghi dove bisogna spendere più di 20 danari per un concerto, so che molti di voi mi capiranno..). Forse anche per questo mi aspettavo poca gente, come di fatto è stato..
Ma mettiamo da parte la povertà e iniziamo a parlare del primo ed unico gruppo in apertura: alle 21.30 spaccate ecco che salgono sul palco i Second Youth. Sono sincera, non li avevo mai ascoltati e non sapevo nulla di loro se non il nome, ma devo dire che sono stati impeccabili! Il cantante, gran ‘gesticolatore’, era carichissimo e con le sue ‘mosse’ ha saputo intrattenere molto bene il pubblico (tra l’altro, correggetemi se sbaglio, ho scoperto essere cagliaritano, mi sento un po’ di parte, chapeau!). Pochissime pause tra queste canzoni molto punk-hc melodico, che parlano di ‘Venerdì sera’ e persino d’amore, vi ascolterò molto più approfonditamente. Bravissimi davvero, e complimenti al bassista cui ad un certo punto si è staccata la tracolla ed è caduto il basso, sei stato pronto e non ti sei fermato, daje!
La loro performance finisce alle 22.15, ma per gli headliner dobbiamo aspettare fino alle 22.45. Intanto ci guardiamo intorno e facciamo affari a uno dei 2/3 banchetti presenti.
Arrivata l’ora X: il banner sullo sfondo che raffigura la copertina del loro ultimo lavoro, “American Fall”, è pronto: in sottofondo si sente una musica accompagnare un discorso politico, ma data la mia ignoranza non so dirvi di chi si trattava.
Ad un certo punto si interrompe, e nel buio salgono sul palco: la folla li acclama mentre loro salutano, con i sorrisi sulle labbra. Il loro set inizia con “When The Wall Falls”, si parte carichi. Nella scaletta anche altre canzoni del loro ultimo album, come “Racists” (dedicata a Mr. Donald Trump), “The Criminals”, “Trouble Follows Me” e “American Attraction”. Tra pugni chiusi, salti wow, pensieri antifascisti, encore con cambio di banner vengono suonati anche brani più datati, come “Die For Your Government”, “Drink Drank Punk”, “Fuck Police Brutality”, “Cities Burn” e un’inaspettata “Death Of A Nation” (che emozione!). Non mancano all’appello le popolari “This Is The End (For You My Friend)”, “1 Trillion Dollar$”, “The Press Corpse”, “I’d Tell You But..”. Mi aspettavo anche “This Machine Kills Fascists” che sfortunatamente non è stata suonata.. pazienza.
Da American Spring troviamo invece “Fabled World”, “All Of The Poison, All Of The Pain”, e “Brandenburg Gate”, durante la quale, come da tradizione, la batteria viene smontata e posta in mezzo al pubblico: Pat Thetic e Chris #2 ormai sono esperti, e dominano la scena come non mai, portando la performance al suo termine. Tra inchini e ringraziamenti non c’è spazio per un’altra canzone, purtroppo.
Sono stati formidabili, sempre pieni di energia, passione e umanità. Non è da tutti, e consiglio a chi non ha ancora avuto l’occasione di andarli a vedere dal vivo. Questo anche per dire che li rivogliamo in Italia al più presto, e li aspettiamo a braccia aperte!
Vi lascio con l’immagine di Pat Thetic che rimane giù in mezzo alla folla, e va ad abbracciare e salutare tutti, con un sorriso da bambino. E Justin Sane che si concede ai selfie dei fans nonostante sia distrutto.
Grazie mile Anti-Flag!
Live report, video e foto di Chiara Piva
Qui potete vedere tre video del concerto:
Second Youth:
Anti Flag:







