Bay Fest 2016 – Ferragosto Punk Rock
Puntuale come una coda autostradale nel weekend di ferragosto, ecco il nostro live report di questa due giorni del Bay Fest 2016, svoltosi a Bellaria Igea Marina il 14 e 15 agosto.
Dopo un viaggio piuttosto tranquillo (apparte l’immancabile coda, che ve lo dico a fare…) arriviamo al campeggio organizzato dal bay fest con largo anticipo e subito ci immergiamo nel mare, stappiamo innumerevoli lattine di birra e salutiamo amici e conoscenti, solite cose insomma.
Ma arriviamo al dunque, parliamo dei concerti veri e propri che lo so che sotto sotto vi siete affezionati ai nostri live report, solo che non lo volete ammettere!
Appena arrivati al Parco Pavese dove si tengono i live delle 12 band (6 per giorno) l’atmosfera che si respira è quella delle grandi occasioni con punk rockers da ogni dove e un palco ben strutturato.
Ad aprire questa due giorni tocca agli I.S., gruppo ska-core italiano cantato in inglese che per venti minuti tiene bene il palco. Non mi hanno particolarmente colpito musicalmente ma tutto sommato ho apprezzato la loro performance. Da notare la dedica ad Aldrovandi (grandissimi!) e il fatto, piuttosto originale, che il cantante suonasse la tromba. Inizio positivo!
Andando avanti è la volta degli aquilani Coffeeshower che per mezzoretta abbondante ci deliziano col loro punk rock melodico in inglese. Avevo ascoltato “Broken Pieces” su youtube e non mi era piaciuto; però ero curioso di sentirli dal vivo e sono rimasto piacevolmente sorpreso. Non solo la canzone sopracitata mi è iniziata a garbare, ma il quartetto sul palco sa starci davvero bene e i brani come influenze mi hanno ricordato molto l’album “Keep Them Confused” dei magnifici No Use For A Name. Bravissimi!
Il terzo gruppo della serata nonchè l’ultimo italiano sono i Talco, band che abbiamo avuto il piacere di intervistare poco tempo fa e che finalmente iniziano a ricevere riscontri positivi anche qui da noi. Il pubblico è carichissimo e la band ska/patchanka punk di Marghera tira fuori una prestazione favolosa e risulterà alla fine della due giorni uno dei gruppi che più mi ha colpito. “Sankt Pauli”, “L’Odore della Morte” e “La Torre” scatenano l’arcano con un pogo massiccio e gente che canta all’impazzata. Talco grandiosi, se potete andateveli a vedere dal vivo!
Ore 20.30 iniziano gli “A Wilhelm Scream”, formazione tecnicissima di New Bedford, Massachussets. Dediti all’ hardcore melodico, il quintetto suona per una cinquantina di minuti e devo dire che sono di una bravura allucinante nel maneggiare i loro strumenti soprattutto perchè nel frattempo saltano e corrono scatenati. Mi sono piaciuti molto però dopo mezzora ho iniziato ad essere saturo dei loro riff e ritmi intricati, anche se non hanno mollato un colpo nè loro nè la gente che li ha seguiti fino alla fine, specialmente la parte davanti. Se ne avrò l’occasione andrò sicuramente a rivederli, fatelo anche voi!
Insieme agli “A Wilhelm Scream”, stanno facendo il tour europeo gli Strung Out ed è proprio il gruppo di Simi Valley, California a precedere gli headliner della serata ovvero i NOFX.
La band sotto contratto con la Fat Wreck Chords è una delle band punk rock più versatili della storia, vista la mescolanza di punk rock, hardcore, metal, rock e chi più ne ha più ne metta. Essendo la prima volta che li vedevo, visto che nel 2013 a Radio Onda D’urto annullarono il tour, ero curiosissimo ed in trepidante attesa. Come mi sono sembrati? Tanta roba, indubbiamente ci sanno fare e specialmente Chris Aiken (al basso) e Jason Cruz (alla voce) sul palco sanno muoversi. Ci sono due però: il primo generale, ovvero la voce di Jason che sto ancora cercando di capire se l’ha persa o se non ce la fa più da tempo, qualcuno sa dirmi di più? Il secondo invece è il fatto che non abbiano suonato “City Lights” e “Nowheresville” ovvero i miei due pezzi preferiti della band. Tuttavia mi sono piaciuti molto e “Firecracker”, “Matchbook” e “Solitaire” mi hanno fatto letteralmente impazzire di gioia e con me buona parte dei presenti! La cover di “Soulmate” dei No Use For A Name con tanto di Never Forget Tony Sly urlato a fine canzone è stata da pelle alta per chi come me venera i NUFAN e Tony!
Dopo aver salutato qualche vecchia conoscenza è la volta dell’essenza del punk rock californiano, delle leggende viventi, del motivo per cui molta gente era presente: i NOFX.
Si presentano come sempre con quella simpatica porcheria della loro pezzuola, (definirlo telo è comunque troppo!) e con Fat Mike con una gonna in pelle nera che prende a schiaffi la sobrietà, ma in fondo è un concerto punk e quindi è giusto così! Dopo i saluti di rito la band parte con “60%”, canzone che inizia con calma per poi scatenarsi e quindi infiammare il pogo. Dopodichè si viaggia a mille con “Stickin’ in my Eye” e “Linoleum”, giusto per mettere le cose in chiaro. Per chi non lo sapesse, i NOFX sono dei mostri sacri dell’intrattenimento oltre che del punk rock e quindi i loro show sono sempre una figata quindi è inutile dire che mi sono divertito un disastro. Il live scorre energico nella sua oretta e un quarto con “Eat The Meek”, “Bob” e altri pezzi più calmi per dare fiato ad una scaletta ricca di canzoni potenti. Di grosso impatto anche “Six Years On Dope”, nuovo brano uscito di recente che precede il nuovo album “First Ditch Effort” in uscita ad ottobre. Mi è dispiaciuto che non abbiano suonato “Don’t Call Me White” e “The Brews”, ma non posso lamentarmi, il concerto è stato ottimo e l’encore con la canzone dedicata a Tony Sly è stato da brividi. Divertentissima poi la chiusura del concerto con un irriducibile Melvin alla fisarmonica. Gruppo seminale, obbligatorio vederli almeno una volta nella vita!
Che dire, questo primo giorno è stato superlativo e dopo una bella dormita e un po’ di relax durante mattina e primo pomeriggio eccoci arrivare al secondo giorno che vede come headliner un gruppo che in 30 anni di carriera è venuto una sola volta in Europa, al Groezrock in Belgio due anni fa. Stiamo parlando degli Screeching Weasel, gruppo punk rock storico capitanato da una delle figure più discusse del panorama punk mondiale, ovvero Ben Weasel. L’attesa e l’entusiasmo quindi per questa prima volta in Italia della band di Chicago erano alle stelle, ma oltre a loro c’erano altri 5 gruppi, perciò ecco com’è andato questo secondo giorno.
Si parte alla grande con gli Honey, gruppo di Rimini che mescola il pop-punk con un hardcore molto melodico. Poco da aggiungere, la band sul palco si fa valere e i pezzi sono orecchiabili. Da segnalare le battute simpaticissime del chitarrista e lo striscione appeso sulle transenne con la scritta “#Siamo tutti coglihoney”.
Il secondo gruppo sono i Lags “più o meno da Roma”, post-hardcore che personalmente non fa per me. Comunque sia posso capire l’esigenza di variare e riconosco la bravura dei musicisti.
Si continua poi con gli Slander, formazione punk hardcore con influenze metal veneziana dove i componenti tanto si stanno dando da fare con la scena Venezia Hardcore. Ogni volta che si esibiscono trasudano attitudine da tutti i pori, scatenando l’inferno sopra e sotto al palco. Bomba!
Arriviamo alle prime leggende, i vicentini Derozer. Fedelissimi alla tribù come non mai, i presenti si sono gasati al massimo cantando a squarciagola le canzoni che hanno riempito la splendida scaletta di un’ora scarsa dei rozzi. Orfani di Mendez, in questo punk rock show tour i quattro sono stati comunque in grado di trascinare la folla e c’è poco da fare, per quanto Mendez manchi, vedere i Derozer è sempre una grande emozione. “Alla Nostra Età” + “Branca Day” = Devastazione totale!
Da Malmo con furore giungono i Satanic Surfers, formazione che ha dato un contributo decisamente notevole, per usare un eufemismo, allo skate punk. La mia voglia di vederli era gigantesca ed è stata ripagata alla grande. Non me ne vogliate fan di Screeching Weasel e NOFX ma i Satanic Surfers, per me, sono stati i migliori; un tiro della madonna in ogni canzone e un impatto strepitoso. Rodrigo (cantante) e Andy (bassista) hanno fatto letteralmente il bordello e una voglia di suonare così non poteva che mettermi carica. Inutile dilungarmi, prestazione sontuosa, devo assolutamente rivederli al più presto!
Ed eccoci arrivare, dopo mezzora di cambio palco alla band che tutti aspettavamo. L’ingresso trionfale accoglie gli Screeching Weasel, gruppo di un’ importanza assurda nel punk rock, semplicemente storia. L’inizio con “I’m Gonna Strangle You”, “Slogans” e “Ashtray” è da panico totale. Ben è in forma smagliante e con lui anche gli altri quattro che hanno voglia di fare bene in questa prima apparizione nel Bel paese. La parte centrale vede “Supermarket Fantasy”, “Hey Suburbia” e “Guest List” come le canzoni più seguite e personalmente tra le più aspettate, mentre “The Science of Myth” ci accompagna alla fine della prima parte. La seconda parte comincia in maniera superba con “Cindy’s On Methadone” accompagnata alla chitarra dall’amico della band Andrea degli storici Manges; continua poi con “My Brain Hurts” dove l’irruzione sul palco di Spasio Derozer rimarrà negli annali per molto tempo e conclude con “My Right” pezzo cazzutissimo e “Cool Kids”, primo brano che ascoltai di questa leggendaria band.
Nel mezzo di questa performance due discorsi di Ben spiccano su tutti: il primo è un’ironica presa in giro della bevanda sponsor ovvero la Monster, mentre il secondo è una polemica su Fat Mike (io c’avevo scommesso un nichelino).
Nonostante ciò il concerto è stato bellissimo e spero tornino in Italia quanto prima; Ben Weasel sarà anche un personaggio discutibile ma la sua passione per il punk rock è ammirabile e l’importanza di questa band non mi stancherò mai di ribadirla!
Concludo questo infinito live report facendo i complimenti agli organizzatori e ai punk rocker presenti, con la speranza che supportino la loro scena e che aumentino ai prossimi concerti! Detto ciò TOP e FLOP 5 in ordine casuale! Eh si, fest grosso, compilation di cazzate più vasta! Daje!
TOP 5:
1- I tedeschi col basilico vicino alla tenda sono già mito.
2- Chris Aiken degli Strung Out e il suo “Viva La Figa”. Certificato base della lingua italiana conseguito!
3- La cover dei Coffeeshower di “500 Miles”, canzone dei Proclaimers coverizzata già dai Down By Law divenuta famosa per una scena del telefilm “How I Met Your Mother”. Super!
4- Rodrigo Alfaro e la sua mania di tirarsi il microfono in testa. Candidato a diventare omino del crash test 2016…
5- “Siamo gli Slander, 4 stronzi ah no scusate anche 5 forse perchè io valgo per mezzo…” – Samall sei er mejo!
FLOP 5:
1- Non è assolutamente per far polemica, difatti la inserisco nella flop perchè non sapevo dove parlarne. Arrivo al dunque: qualcuno sa dirmi come mai i prezzi del merch delle band sono così alti? Non credo nè di esser definibile pezzente, nè tirchio, sono solo curioso di capire perchè 20 euro per una t-shirt. Mi sembra assurdo, magari c’è un motivo logico che mi sfugge. Sapete dirmi?
2- Quanta cazzo di polvere si è sollevata durante il pogo?! Ci voleva lo swiffer…
3- Troppi “cani blu” per i miei gusti, è un concerto punk rock ecchecazzo!
4- Mi sarebbe piaciuto ascoltare live la versione di “Bella Ciao” dei Talco, peccato che non l’abbiano fatta.
5- Non mi permetto di giudicare i gusti delle persone, però se sei un punk rocker lo sei a tutto tondo. Non può essere che tanta gente sia andata a vedere i NOFX, neanche il primo giorno, ma soltanto i NOFX. Certo sono anche uno dei miei gruppi preferiti, ma l’impressione è che in Italia manchi la curiosità per le band ed ecco perchè ai concerti locali o medi si è sempre i soliti pochi stronzi. Scusate sto sermone…
Live Report di T.S.
Traduzione di J.L.