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Den Den Party 2019: live report & foto!

Sabato 4 maggio è andato in scena a Carpi il Den Den Party

L’edizione annuale del Den Den Party, fest tirato su da qualche anno in occasione del compleanno di Daniel dei Wild Sheep, si è svolta all’Associazione Ekidna di Carpi, in provincia di Modena.
Il fest di quest’anno si è riuscito a fare senza non pochi problemi. Inizialmente doveva essere fatto alla Marzolo Occupata di Padova, ma lo sgombero di poco tempo fa (1312) ha costretto i giovani volenterosi del Den Den collective a cambiare rotta, per non darla vinta a chi vorrebbe tenerci seduti sul divano o chiusi al bar a mercificare ogni relazione. Così i ragazzi si sono rimboccati le maniche e hanno trovato nell’Ekidna, casolare autogestito concesso dal comune di Carpi, uno spazio sociale dove poter organizzare questo concerto con 16 band, esposizioni artistiche e di autoproduzioni e quant’altro.
Così nonostante questo weekend fosse pieno di concerti, abbiamo deciso di festeggiare con Daniel e di supportare la Den Den Crew! Giunti presto, già alle 15 circa, ci sistemiamo, facciamo un rapido tour del posto, molto grande e ben curato e presto si fa l’ora dei concerti, disposti su due palchi diversi per favorire un cambio palco rapido, cosa che con 16 band è fondamentale!
Attenzione: la seguente descrizione delle band, che stavolta faremo ad elenco per motivi tecnico-logistici-descrittivi, è insolitamente adatta ad un pubblico sobrio, dato che stavolta eravamo in modalità non-alcolica.
Hell-Fiu: questo simpatico blues-man solista, con chitarra autocostruita da una cassetta in legno del vino, si dà il ritmo con la grancassa e intrattiene i primi presenti a suon di blues con attitudine punk e qualche discorso tra un pezzo e l’altro. Lui è Hell Fiu, viene dalla bassa e ci porta la nebbia. E anche del gran piglio aggiungiamo!
Dupes: i primi a salire sul palco grande, ci deliziano con una mezzora di sperimentazione e commistione di vari generi musicali. C’è il Sax, c’è la batteria, tastiere e ci sono un sacco di effetti e voglia di provare a fare qualcosa di nuovo. Molto particolari, dal vivo molto passionali.
Reset Clan: tornando nel palco piccolo partono i nostri amati Reset Clan. Prima band punk hardcore della giornata. I veronesi sono sempre sul pezzo e forse per la prima volta li sento con un acustica parecchio limpida. Meglio ancora della scorsa volta a Padova, perchè stavolta oltre che belli cacciati hanno suonato alla perfezione senza sbagliare manco una virgola. Bravi, veloci, potenti. Solo cuori per i Reset Clan!
SaxyShop: La band vicentina ha un’insolita formazione con sax frontman, che tra l’altro è lo stesso dei Dupes. Mischiano Jazz, rock e tanta voglia di divertirsi. Ottima presenza sul palco, con aneddoti divertenti e musicisti strabilianti. Indimenticabile il brano “Do you know the metal?” e la loro descrizione musicale: PornoMazurkaGroove.
Malloy: a seguire la rivelazione della serata, visto che non li avevamo mai sentiti. La band di Poviglio (RE) è un power trio, di grandissimo impatto e con toni rabbiosi e cupi. Una violenza e una mazzata sonora difficile da scordare. Hardcore vecchia scuola che si mischia con influenze post-hc e qualche punta di grindcore/metal. Che bomba! Abbiamo preso lo split coi Green Bengala, dagli un ascolto qua e compralo se puoi!
Bobson Dugnutt: sparsi tra l’Emilia e Berlino questa band hardcore ci propone un sound molto vicino agli Straight Opposition, per citare una band. Sul palco grande energia e grande feeling, hanno dato tutto quello che avevano in corpo. Carichissimi!
Defezione: visti una settimana fa a Padova prima dei Tear Me Down, tornano a farsi un giretto dopo essere stati in tour. A breve uscirà la recensione del loro album, intanto lasciateci dire che questa band di Campobasso ha grande attitudine, DIY nell’anima e old school nel cuore! Velocissimi – d’altronde suonano Fastcore! – con canzoni brevissime e con Marco alla voce che è un animale da palcoscenico. Applausi per la cover della stupenda “Non Soggetto al cambiamento” degli Affluente. Che dire dei Defezione, in una parola… Hardcore!
Psychoanalisi: altra band di cui parleremo in una prossima recensione. Intanto possiamo dirvi che hanno spaccato e sono stati la prima band a creare un pogo partecipato, grazie alla furia dei punx, di alcuni metallari e ovviamente della band stessa. Il loro stile è molto particolare, uniscono vari elementi, dal punk hc più pesante passando per il thrash/death metal con testi che fanno ragionare e canzoni ricercate sia nei riff che nelle strutture.
Aetherius: il palco piccolo ospita questo trio strumentale di assoluta bravura tecnica. Molto sperimentali, suonano per divertirsi e per fare qualcosa di diverso, il che è a dir poco fondamentale del voler formare un gruppo.

Intanto vari punk si dirigono al piano inferiore dove ad aspettarci c’è del cibo vegan a prezzi decisamente popolari. Così tra vari scambi in distro, un assaggio di liquore al cioccolato e peperoncino e una meritata magnata, torniamo nel palco grande.

Definite: la band di Gorizia Hardcore, porta a spasso da un po’ di tempo a questa parte il nuovo “Your Hell”. La band, dagli inizi, è notevolmente migliorata a parer nostro e, complice un’incredibile qualità del suono, riesce a fare un validissimo live nonostante la poca gente davanti. Giangi ci delizia con un bellissimo vaffa a chi ha sgomberato la Marzolo e, insieme alla sua ciurma, si dimostra scattante e in formissima!
Turn Against: l’ultima volta che abbiamo visto la band di Comacchio era al distruggi la bassa dello scorso anno. Come per i Definite, sono penalizzati dalla poca gente, forse un po’ stanca. Tuttavia niente da rimproverare alla band che ha dato tutto e anzi di più, con riff originali e grande trasporto emotivo. Un bel punk hardcore di stampo antifascista che strizza l’occhio al post-hc. Tanta roba!
Silenzio: i vicentini suonano un hardcore punk veloce e potente che vede alla batteria una macchina da guerra, sia per gli scambi che per la “botta” che dà. Le giuste influenze ci sono e anche se sicuramente possono migliorare vista la giovane età, hanno passione e anche qualche pezzo sopra la media.
Wild Sheep: ed eccoci qua. La band, con alla batteria sempre Francesco, inarrestabile mietitrebbia anche dei Silenzio, è tra gli organizzatori di questo Den Den Party. Daniel il festeggiato, è voce e chitarra e difatti alla fine dei conti sarà la band con più gente in sala. La band, descritta poco tempo fa nella nostra recensione di “Paint Your Life”, è un misto tra hardcore, post-punk e alternative. Ci tengono a fare bella figura e infatti tirano fuori l’anima. Scaletta da incorniciare sul serio, emozioni forti e tanta presa bene. Grazie Wild Sheep e buon compleanno Daniel!
Obscene Revenge: da Macerata con furore arriva la band nata dalle ceneri degli Atti Osceni e Total Revenge. Ne avevamo parlato tempo fa con il loro “Try To Deny This“. Questa volta abbiamo l’immenso piacere di vederli dal vivo. I pochi punk là davanti fanno il possibile per creare il macello e in parte ci riescono. La band dal canto suo dimostra grande attitudine e col proprio street punk marcia dritta e senza fronzoli verso fine scaletta. Sarebbe bello vederli in un contesto con un bel po’ di pogo davanti, intanto possiamo solo dire che fanno faville. Da menzionare la canzone scritta dall’amico Tozzini. Tozzini Superstar! Obscene Revenge consigliatissimi ai punk crestati, niente da invidiare a band più affermate!
Rejekts: Questa band milanese riesce a unire il black metal, soprattutto per quanto riguarda riff, atmosfere e scream, il grindcore nei ritmi e nel growl e il crust punk in alcune sfumature. Ci hanno spiazzato per la maestria e per l’incredibile vigore del cantante. Veramente tanta roba, mettono d’accordo punx e blackster e suonano da paura. Blastbeat is not a crime!
The Green Bengala: ultimi, ma non per importanza, suonano questi carichissimi hardcorers reggiani. Ci propongono un punk molto rock n roll e molto veloce. Bei suoni, belle idee, cuore. Suonano davanti a pochissimi ma dimostrano un’attitudine e un’umiltà incredibile ringraziando tutti, ringraziando l’organizzazione e suonando come se stessero suonando davanti ad un oceano di gente. Oltre a bella musica, si divertono e ci fanno ridere e sorridere più di una volta coi discorsi tra un pezzo e l’altro. Chapeau.

Siamo giunti alla fine e vorremmo ringraziare l’Ekidna, le band, Daniel e Den Den Collective e tutte e tutti voi che siete venuti a salutarci al banchetto. Uno speciale grazie a Iena, Oliver e Boni che ha condiviso con noi la sobrietà, Carol che è impazzita vedendo il nostro portachiavi diy di Macgyver e Magnum PI, Mattia e Gardo(land) per la passione per il borghetti autoprodotto, Zeta, Pol, Giangi e Marco Defezione. Un ultima menzione d’onore va ai fonici e a chi ha cucinato e ci ha abbeverato, siete stati immensi, fatevi un cazzo di applauso. Ah, sabato 11 ci si vede al Pinelli di Genova, non portiamo la distro completa se vuoi che ti portiamo qualcosa scrivici a info@radiopunk.it
A presto cumpà, anche oggi l’autogestione ha vinto e noi ce ne siamo tornati a casa!

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Live report di Tom e Zoe
Foto di Zoe – Radio Punk