Derozer live a Pescara

Mi ricordo di un ragazzino in bicicletta. Una piazza piena di giovani. Un palco e una band. Parlo di molti anni fa, quando nella mia cittadina, all’ombra del vecchio liceo classico, suonarono loro: i Derozer. La stessa band che venerdì 1 aprile, dopo quattro anni di latitanza dai palcoscenici, è sbarcata nuovamente sulle sponde della mia terra, l’abruzzo, precisamente al Deja vù di Pescara.  La band vicentina che ha infiammato la scena punk rock italiana negli anni ’90, infatti, è di nuovo on the road per un mini tour di sei date.
Arrivo al club molto presto ed ho anche l’occasione di sostare nel backstage per un po’. L’aria che si respira in sala è molto tranquilla, quasi familiare. Seby e soci sono rilassati ma belli carichi, vanno in giro, bevono qualcosa, rilasciano un’intervista e scambiano due chiacchiere con i presenti. Improvvisamente però arriva il momento di far ruggire gli amplificatori. Il compito di scaldare l’aria spetta ai Deathwood: il quartetto Horror Punk abruzzese, fresco della pubblicazione del loro primo full-lenght “…and if it were true?”, inizia a picchiare duro e a far smuovere i primi timidi culi grazie ad una scaletta energica e trascinante che si conclude in salsa Misfits con la platea che canta a squarciagola.
Ed ecco che intorno a mezzanotte salgono sul palco i pezzi da novanta, i clienti scomodi. Ed è subito delirio. L’atmosfera s’infiamma sul riff tagliente di “Cielo Nero” ed immediatamente l’orologio del tempo si riavvolge. La musica dei Derozer inizia a martellare sulle pareti del locale mentre il sottopalco diventa una bolgia. Ora come allora risuonano le canzoni più famose del gruppo vicentino:  “Mondo Perfetto”, “Tu Lo Sai”, “Cuore Brucia”, “Mururoa”. Seby è tornato in grande stile: suona, canta, sorride, non si prende troppo sul serio e sfotte Spasio per i suoi cinquanta e rotti anni. I pezzi più divertenti e spensierati lasciano spazio a quelli più impegnati come “La Nuvola” o “Straniero”. Ed è qui che mi fermo a pensare a come canzoni, testi e tematiche di più di venti anni fa siano ancora, purtroppo, attuali.
Lo show, dopo una piccola pausa, si chiude naturalmente con “Alla Nostra Età” e la preferita da tutti “Branca Day”. È davvero un tripudio di botte, ugole squarciate e ricordi. La serata si conclude con Seby che si intrattiene con le tante persone venute anche da lontano, scattando foto qua e là e firmando qualche vecchia copia. Sembra davvero una rimpatriata di vecchi amici che si erano persi di vista da molto tempo.
Che dire, i Derozer sono tornati belli gasati e sembrerebbe ci siano anche dei programmi futuri in vista del trentennale. Staremo a vedere. Unica nota stonata della serata è stata naturalmente l’assenza di Mendez (rimpiazzato da un furioso Paletta dei Punkreas), che si dice abbia avuto screzi con il resto della banda. Quello che è successo non è dato saperlo. Quello che è certo, però, è che nonostante le assenze, nonostante il tempo che corre veloce e l’età che avanza, la storia è storia e niente e nessuno la può cancellare.

Live Report a cura di T.D.
Traduzione di J.L.