Distruggi La Bassa Festival 3 – Ferrara, 8/9 Luglio

Sono le 3 del mattino del 10 luglio 2017 quando mi metto a scrivere questo report. La stanchezza è tanta ma la passione riesce a tenermi aperte le palpebre e quindi eccomi qua a parlare della due giorni della terza edizione del Distruggi La Bassa Festival, tenutasi a Gambulaga (Ferrara) proprio in questo weekend afosissimo di luglio. Tra zanzare grandi quanto coccodrilli, birre, piadine e punk hardcore di alto livello me ne torno a casa soddisfatto e carico.
Senza fare presentazioni del festival, che trovate nell’intervista che abbiamo fatto alla crew qualche settimana fa, procediamo subito a raccontarvi questa figata di concerto. Parto subito col fare un grande applauso a tutta l’organizzazione e al posto, l’ “Agriturismo Ai Due Laghi Del Verginese”, posto davvero bello. I punk accorsi poi erano sul pezzo e il clima (umidità esclusa) era quello giusto per divertirsi, mentre le buonissime birre alla spina e le distro e bancarelle varie sono state la ciliegina sulla torta.

Parlando dell’aspetto musicale (anche se come diciamo sempre, l’hardcore è prima di tutto attitudine e vita) farò come lo scorso anno e quindi per comodità farò la descrizione delle band ad elenco.
Pronti, partenza e via:

Gufonero: band da Rovereto di Trento, formata da Andrea alla voce/batteria, (ex batterista di Attrito e attuale componente di svariate formazioni tra le quali Thee Loyal Wankers e Igioia) e Marcella, basso/voce (componente di End Of A Season e Igioia). Visti ormai un anno fa la prima volta, in questa occasione mi sono piaciuti ancora di più, c’è in particolare un pezzo che fa parte anche del loro disco che mi è rimasto molto impresso. Gran bel discorso di Andrea sul fare le cose da sè (DIY) senza giungere a compromessi con agenzie e varie cazzate da produttori mangia soldi. Vi consiglio di ascoltarli, non sono di impatto immediato, ma quando li metabolizzate fidatevi che vi piaceranno!

Confine: band della provincia di Venezia che non mi era affatto dispiaciuta dalle registrazioni. Li aspettavo con entusiasmo e nonostante abbiano ampi margini di miglioramento sia come presenza sul palco che come songwriting, hanno sicuramente i numeri per fare strada. Hardcore che in alcune parti si “infetta” bene col metal e comunque buon feeling tra i quattro ragazzi. Daghe!

Beelzebeat: Grindabilly. Può bastare come descrizione?! Certo che no! Della giornata i migliori a mio avviso, ascoltati su disco è stato subito amore, ma dal vivo era la prima volta che li vedevo. Presenza scenica superlativa: batterista con cuffia da nuotatore, cantante con sacco della spazzatura in testa pieno di scotch a caso, chitarrista in mutande leopardate e contrabbassista con gonnellina e collana hawaiana. Musicalmente fantastici, con questi riff dove il rockabilly e l’hardcore si sposano a meraviglia con parti grindcore e metal. Divertenti e cazzutissimi. Massimo rispetto, gruppo da seguire!

Tumulto: gruppo forlivense che si definisce prolet hardcore punk. Ne avevo sentito parlare e adesso so perchè. Veloci e violenti alla vecchia maniera, rabbia allo stato puro, li consiglio agli amanti dell’hardcore dritto al punto.

Donald Thompson: Questi quattro ragazzi emiliani salgono sul palco e ci danno dentro di punk rock veloce e potente. Zero pretese di innovazione ma tanta passione. La corda rotta del basso ne è un’ottima prova. Mi sono piaciuti e sanno stare sul palco, un gruppo di questo genere ci sta sempre, per certi versi mi hanno ricordato gli Wah ’77, che hanno suonato l’anno scorso, il che è sicuramente positivo!

NoWhiteRag: per svariati motivi non sono mai riuscito ad essere presente ad un loro concerto, stavolta non potevo proprio perderli e sono rimasto colpito. Questi sono delle macchine da guerra, rabbia e disagio come è giusto che sia. Punk e basta. Spero di rivederli presto!

Svetlanas: carichissimi, Olga poi con la sua voce tagliente e incazzata e il suo carisma è semplicemente perfetta per la sezione ritmica e melodica della band. Feeling stratosferico tra di loro, coinvolgenti come pochi. Inutile scrivere un papiro su di loro, spaccano e secondo me dal vivo sono incredibili.

MDC: Non vi nascondo che era il gruppo che più aspettavo della due giorni. Li adoro. Politicamente uno dei gruppi migliori degli USA, band seminale e Dave Dictor è uno coi controcoglioni. Ho sentito sempre e solo parlare bene di loro, avendo amici che negli anni ’90 ci hanno suonato assieme poi sono cresciuto con il loro mito. Se devo essere onesto, speravo suonassero qualche pezzo in più, comunque sia la loro oretta l’hanno fatta e i cavalli di battaglia non sono mancati. Piano piano anche il pubblico si è scaldato e lo show è andato a ritmi sostenuti come la vecchia scuola hardcore vuole. Felicissimo di averli visti (ultimi due pezzi esclusi visto che la birra era finita e non pensavo fossero già a fine scaletta), spero di tornare presto a sentirli!

La giornata si conclude con l’invasione delle zanzare e dei veneti/friulani che si impossesseranno del bancone del bar. Scherzi a parte, serata stupenda e si va in tenda a cercare di dormire.

La seconda giornata inizia come la prima è finita, visto che i friulani e i veneti sono ancora là e visto che attraversando la strada si giunge al lago non si poteva che andare a rilassarsi in riva.
Alle 17 puntuali si inizia con la scaletta:

The Vega Brothers: la Castelfidardo Hardcore Crew è lieta di presentarci questo gruppo hardcore di una potenza sonora devastante. Fanno l’errore gravissimo di essere in fissa con Tarantino e per un fan sfegatato come me è stato amore a prima vista. Sul palco degli animali, musicisti straordinari e riff devastanti a dir poco. Nella top 5 dei migliori gruppi della due giorni, per essere il primo gruppo han tirato su un bel bordello. Complimenti a loro e alla loro bellissima realtà di Castelfidardo Hardcore.

Shoot The White Flag: la band presenta vaghe influenze hardcore con una solida base di hard rock e quei riff metal che mi ricordavano i Pantera. Sono sincero, non è assolutamente nei miei ascolti e quindi non mi sono piaciuti. Il che non vuol dire che non siano bravi, ma solo che ritengo poco utile fare delle critiche visto che non me ne intendo. Se siete amanti del genere, ascoltateli e vi farete un’idea.

Don’t Forget: al loro ultimo show, la band di Comacchio ci da dentro con il loro hardcore ispirato a band quali Madball, Agnostic Front e Sick Of It All, dai che avete capito di che pasta sono fatti. Band carica sul pezzo che però ho trovato discontinua a livello di musica: alcuni pezzi mi hanno colpito mentre altri mi hanno lasciato indifferente. Comunque sia mi spiace che fosse il loro ultimo show, ma nella vita non si sa mai eh!

X State Ride: la band di Bologna invece è al penultimo show (l’ultimo si svolgerà a settembre proprio nella città felsinea). Ci rimango malissimo visto che li adoro e per me era la prima ma non mi scoraggio e vado sotto il palco. Hardcore melodico impressionante, la band per me non ha nulla da invidiare ad altre più blasonate. Spero vivamente tornino a suonare, nel caso ci siano in ballo progetti paralleli, viste l’attitudine e la vena compositiva scrivetemi che vengo a dare un ascolto! Grandissimi, si contendono il posto numero uno della due giorni insieme a…Ve lo diremo dopo!

Actionmen: un po’ il discorso che facevo coi Shoot The White Flag: anche se decisamente più punk fanno un tipo di musica che probabilmente sono troppo involuto per apprezzare e quindi non mi esprimo. Sinceramente non sono nei miei ascolti, ma nulla da togliere a loro sia chiaro. Posso però dire senza ombra di dubbio che dal lato tecnico sono notevoli.
Straight Opposition: delle tre volte che li ho visti questa è stata la migliore. Gruppo di una carica inaudita, attitudine antifascista e hardcore da panico. Sotto il palco è successo di tutto, un casino come è giusto che sia. Sul palco strepitosi e le loro canzoni sono incredibili. I ragazzi di Pescara sono l’altro gruppo assieme agli X State Ride che più mi è piaciuto nella due giorni. Sono sincero anche perchè “qui non c’è spazio per i leccaculo”. E’ uscito il nuovo disco “The Fury From The Coast”, non l’ho ascoltato ma lo farò prestissimo. Immensi.  “Qui si è compà…”

H2O: La band New York Hardcore sale sul palco e ci mostra tutto il suo valore. Non sono un fanatico del quintetto ma sono letteralmente in fissa con “Nothing To Prove” e il fatto che un sacco di brani fossero tratti da questo disco mi ha fatto molto piacere. I ragazzi erano super grintosi e sul palco si muovevano che era una meraviglia e ho apprezzato parecchio il carisma di Toby e i suoni. Non un granchè secondo me la parte centrale della scaletta, un po’ sottotono rispetto all’inizio e alla fine che invece erano più vivaci. Il delirio come mi aspettavo è venuto fuori su “What Happened?” e su “Nothing To Prove” che hanno visto il picco della partecipazione dei presenti, con gente sul palco, stage diving e pogo infernale. In definitiva complimenti alla band che è riuscita a coinvolgermi tantissimo ed è stato bello vederli sul palco oltre che sentirli!

Stanco ma felice, posso dire in tutta onestà che la scelta dei gruppi è stata ottima e che questa terza edizione mi fa venire un sacco di voglia di venire alla quarta. “Monta” e il resto dei ragazzi e delle ragazze della crew Distruggi la bassa sono stati fantastici, così come i presenti e le band. Poche ciance, sono a pezzi ma ripeto è stata una bomba. Siete dei grandi, ci si vede prestissimo nel pogo!

Live report di T.S.
Traduzione di E.C.