diyno mixtape dicembre 2023

Diyno Mixtape: Le uscite di dicembre 2023 – i nostri consigli

Le uscite di dicembre 2023 che vi consigliamo nella nostra rubrica mensile Diyno Mixtape

Ecco un nuovo episodio della rubrica che vi fa scoprire i nostri album preferiti del mese. Se vi siete persi l’articolo con i consigliati di novembre, eccolo qui. A dicembre solitamente non c’è una grande mole di pubblicazioni anche perché è il periodo delle playlist e dei best of e anche noi non saremo da meno, infatti la playlist è già online e la trovate qui, i nostri preferiti dell’anno invece usciranno tra pochi giorni. Tuttavia scandagliando per bene e ascoltando le proposte arrivateci via mail abbiamo scoperto tanta roba interessante che troverete qui sotto che speriamo vi piacerà.

Perché Diyno Mixtape? Diyno è un gioco di parole tra dinosauro (la nostra mascotte è un tirannosauro color magenta) e DIY – do it yourself – dato che questa è la nostra etica, la nostra bussola, il nostro metodo e spirito guida, il nostro mondo. Mixtape è per dare l’idea di un collage, di un insieme variegato di contenuti inerenti non solo a musica, ma anche eventualmente a fanzine, libri, film, progetti vari. Ecco quindi che in questo Diyno Mixtape di dicembre 2023 la nostra redazione rappresentata dal nostro dinosauro andrà a mischiare o mixare un po’ di cosucce tratte dal mondo punk e diy! Oltre a ciò che consideriamo letteralmente imperdibile, in fondo troverete una sezione chiamata “da tenere d’occhio anche…” dove inseriremo altre chicche che ci teniamo a menzionare. Qui troverete ad esempio album che ci sono piaciuti, ma leggermente meno di quelli descritti sopra, ma che comunque vi consigliamo perché potrebbero appassionarvi. Potrete trovare anche demo, video, altri progetti particolari, ristampe, contenuti che non abbiamo avuto tempo di approfondire perché scoperti magari tardi o pubblicati a fine mese e altro ancora.

NB: L’elenco è in ordine alfabetico per band/autore e non è una classifica.
Siate curiosx e se avete consigli o pareri da darci sulle uscite di dicembre, scriveteci pure sui nostri social o via mail!

Se vi interessa la copia fisica di questi album scriveteci pure a info@radiopunk.it dato che alcuni sono presenti in catalogo, altri potrebbero essere disponibili su ordinazione.


Autodifesa Proletaria – Assalto Al Cielo DEMO (DIY)

Se vi piacciono band come Erode, Plakkaggio, Duap e Azione Diretta questo demo vi farà letteralmente impazzire. Gli Autodifesa Proletaria escono con il loro primo lavoro dal fortissimo immaginario: una P38 in copertina, testi politici contro il capitalismo e sulla lotta armata, stralci di registrazioni telefoniche delle BR, un comunicato che dedica il disco a Walter Alasia un compagno comunista giustiziato nel ’76. “Assalto al Cielo” mescola sapientemente punk hardcore e oi! con qualche assolo di chitarra dai richiami metal. Il cantato potente e rauco trasmette la rabbia di cui i testi sono intrisi e la ritmica non dà tregua per tutta la durata delle tre tracce. Talmente bello da farti dire “ma come. è già finito?!” Daje!


Chilled Monkey Brains – Back to the mud (CD/LP 12″)

Il terzo full-length della band “dalle fetide paludi di Urborg, Florida” potrebbe richiedere più di un ascolto per essere compreso e amato. Un disco che spazia a ruota libera tra ska-punk, reggae, jazz e metal apparentemente senza senso, come se fosse un’improvvisazione in sala prove, e contiene brani che vanno da pochi secondi a 7 minuti, non cerca certo facili consensi. Ma forse è proprio questo il suo fascino, assieme alle mini-citazioni musicali sparse qua e là e all’amara ironia che caratterizza i testi. L’assurdità della guerra e delle disuguaglianze, riflessioni sul tempo che passa, sul senso della vita e su cosa è o non è punk raccontate come in una conversazione un po’ alcolica in compagnia. Ciliegina sulla torta, un’effervescente versione di «Suburban Home» dei Descendents. Il 2023 ci ha regalato diversi gioiellini nell’ambito dello ska-punk/ska-core, e «Back to the mud» è sicuramente uno di questi.


Small Thing – 20 Jazz Punk Greats (Flamingo Records, Radio Punk | CD)

Sì lo sappiamo, fa strano che parliamo di un disco che abbiamo prodotto. Però se ci pensate bene questa è la rubrica dei consigli e se abbiamo prodotto qualcosa è per forza perché ci piace da matti! Quindi fatta questa doverosa premessa andiamo a parlare di questa band che giunge al secondo full-length, un grande lavoro collettivo e non solo un grande disco. C’è infatti molta cura nei dettagli: dalla copertina omaggio a “20 Funk Jazz Greats” dei Throbbing Gristle, al magnifico video concept curato da Stefania Carbonara, agli interludi composti da Vulcan Boy, David Robert Knezevich e La Furnasetta, che dividono in capitoli l’album. Inoltre ci sono diversi musicisti e strumenti coinvolti, oltre ad una “collaborazione” con Tommaso Da Celano per quel che riguarda un testo. Anche la scelta della cover, “Liberty” dei Kitchen and The Plastic Spoons, non è per nulla banale. Un album con un’ottima prova strumentale dei quattro: voce graffiante e versatile, basso e batteria a martello ma che sanno anche rallentare e catturarti, chitarra semplicemente devastante. 13 tracce da ascoltare con attenzione, perché oltre a massicce dosi di punk rock, che vi ricorderà a più riprese il “crack rocksteady” dei Leftover Crack, troverete la giusta componente di melodia, attitudine e inventiva che rende questa band e in particolare questo album indescrivibile, oltre che più unico che raro. Vi lasciamo qui bandcamp e qui sotto la Special Visual Concept Version. Lasciatevi trasportare, sarà un gran bel viaggio!


Stage Bottles – We need each other (Fettfleck Records, Cargo Records | CD/LP 12″)

Questo album, a quasi 10 anni di distanza dal precedente, segna il gradito ritorno della band tedesca storica, anzi iconica, tanto che la loro «Sometimes antisocial, always antifascist» è diventata uno slogan. Ritroviamo il punk rock / streetpunk potente e melodico al tempo stesso cantato in inglese e la presenza del sax, vero marchio di fabbrica Stage Bottles. A ciò si aggiunge un pizzico di rap nel brano «You’ll never stop us», con la partecipazione dei Moscow Death Brigade. Le 14 tracce affrontano importanti temi sociali che non solo fanno riflettere, ma soprattutto incoraggiano ad agire contro il razzismo, la disuguaglianza e l’indifferenza. Il tema di fondo dell’album, intuibile già dal titolo, è che solo restando uniti si può cambiare la società. Una chiamata all’azione, dunque, e un inno all’amicizia, alla condivisione e alla solidarietà da cantare all’unisono. Un po’ meno antisociali, ma sempre, profondamente, antifascisti!

https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_m2hu0cnSCDg-DJQ1xk5sUl4_FCzGv2IoA

Stress Positions – Harsh Reality (Three One G | LP 12″)

La band di Chicago Stress Positions giunge alla sua seconda pubblicazione con questo impressionante album di 9 tracce pregne di un feroce quanto caotico hardcore punk. La voce di Stephanie è unica e devastante, urlata per la stragrande maggioranza del tempo ma quando decide di cantare in maniera più “quieta” come in alcune parti di “Ode To Aphrodite” è altrettanto perfetta. Chitarra, basso e batteria sono un piacere per le orecchie tra riff nervosi ma con la giusta dose di melodia e ritmi martellanti e talvolta cadenzati. Come si può vedere dalla più che azzeccata copertina e come dice il titolo dell’album che tradotto significa “dura realtà”, il disco affronta vari temi sociali e politici quali la povertà, il capitalismo che ci divora, la brutalità della polizia (vedi No Sympathy (For The Police) dove viene giustamente urlato un bel “No Justice, No Peace, No Sympathy For The Police”) ma c’è spazio anche per affrontare il tema della sessualità e della ricerca della libertà dall’oppressione religiosa. Un album complesso, intenso e maestoso!


Transmisión N – Bailando a la muerte (Guns of Brixton Records | LP 12″)

Quando i giochi sembravano fatti, proprio sul finire del 2023, per la precisione il 15 dicembre, è arrivato questo splendido album della band spagnola che purtroppo non abbiamo fatto in tempo a inserire nel sondaggio sui migliori dischi dell’anno, ma che vi avrebbe trovato sicuramente posto. I cori e le tematiche metropolitane portano subito alla mente l’oi! spagnolo stile Non Servium, ma «alleggerito» e reso più orecchiabile da melodie spiccatamente punk rock. A sorpresa, l’album si chiude con due versioni lente de «Il fuoco non si è spento» dei Bull Brigade, una in spagnolo, intitolata «El fuego arde dentro», (con Madrid protagonista al posto di Torino, qui il video), e una in italiano. Attenzione: sono un colpo bassissimo per chi ha la lacrima facile! «Bailando a la muerte» è una cartolina da Madrid, madre amata e odiata, da cui si leva il grido di rivolta della classe operaia. E’ un inno alla vita nonostante tutto, al danzare sotto la pioggia, beffando la morte. E’ poesia che emoziona e tocca il cuore, perché è col cuore che questo disco è stato scritto, suonato e cantato. Non lasciatevelo sfuggire!


Da tenere d’occhio anche…

Die in Vain – Savage New Times (La Vida Es Un Mus | 7″). Debutto vinilico per la band di Istanbul che tira fuori un gran bel lavoro di 5 tracce street punk / UK82 che vi catapulterà nell’era di GBH, Anti-Nowhere League, English Dogs e di leggendarie etichette come la Riot City Records e la Beat The System Records.

Grisaille – Entre Deux Averses… (Symphony of Destruction, Black Water Records | 7″) Il duo Fab e Jacky già visto in band come Syndrome 81 e Mentalité 81 ci regala 2 tracce post-punk dai toni melodici e malinconici che vi culleranno tra il grigiore e la pioggia di Brest. Imperdibile per gli amanti dei giorni “gloomy”!

One by One – Oi Up Your Ass (Never Ran Never Will Records). 3 canzoni che mettono subito in chiaro le cose: oi!/street rock n roll aggressivo, con la giusta dose di melodia e sfuriate hardcore. Se vi piacciono i Conservative Military Image, un ascolto dovreste proprio darglielo!

Scheletri – Torino (Rebuilding | LP 12″). Un disco punk rock ad alto tasso di emotività e melodia che ci farà vivere le sensazioni di questi ragazzi torinesi che hanno saputo mescolare alla perfezione riff catchy e testi che ti catturano e inizi a cantare da subito.

Sentinel – Age of Decay (Convulse Records | LP 12″). Nuovo progetto con membri di band di grandissima qualità come Mindforce, Age of Apocalypse, Restraining Order, Mutually Assured Destruction tirano fuori un album pazzesco, crossover come si deve che metterà d’accordo amanti dell’hardcore più massiccio e fan del thrash metal più veloce!

Sophie Les Bas Bleus – Maux Fleuris (CD). Questo disco non è esattamente punk dal punto di vista musicale, ma è totalmente autoprodotto e affronta temi di dolorosa attualità come il sessismo e il femminicidio. Le due Sophie, canto e fisarmonica, e la band che le accompagna fanno riflettere ma anche danzare a ritmo di java.

The Lord & Marthe – The Eye of Destiny (The Lord). Due tracce tributo a Quorthon (Bathory) realizzate dalla collaborazione tra the Lord e Marthe, che ha aggiunto batteria e voci. Assolutamente da non perdere se vi piace il genere!

tryingtogetby – No time to waste. Progetto solista del musicista americano Ty Miller, questo EP presenta tre brani in cui si mescolano ska, punk e hip-hop. Vi sembra un mix assurdo? Ebbene, lasciatevi incuriosire, il risultato è molto gradevole all’ascolto!

Wizo – Nichts wird wieder gut (Hulk Räckorz | CD/LP 12″). I veterani della scena tedesca tornano con il punk rock energico e l’ironia di sempre. Il tema dell’album è il decadimento, della persona, del mondo e della società, il titolo infatti è l’esatto contrario del famigerato “andrà tutto bene”. E il gatteeno in copertina è sempre una garanzia!

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