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Speciale Impeto Records: cinque album, quattro chiacchiere, una etichetta

Nello Speciale Impeto Records parliamo di cinque album usciti per questa etichetta e scambiamo qualche parola proprio con Antonio

Nel 2011 il mitico Antonio decide di aprire Impeto Records, etichetta e distro DIY che come da motto e obiettivo avrà prezzi modici e dischi bomba! Guarda caso l’anno corrente è il 2021 e dunque sono passati 10 anni, un traguardo non da poco, soprattutto visto che in questi 10 anni Impeto Records ha avuto delle uscite interessantissime in ambito punk e metal e ha ampliato il catalogo distro avendo vere e proprie primizie al suo interno.

Per festeggiare questi 10 anni, Impeto Records ha fatto offerte varie, magliette, shopper e spillette celebrative (queste ultime autoprodotte da noi e ringraziamo Antonio per il sostegno e la fiducia), adesivi a profusione e come sempre ha sfornato, spedito e consegnato dischi straordinari!

Non potevamo non supportare a dovere questa splendida realtà e così dopo lo speciale su punti scena records e quello su Rumagna Sgroza, abbiamo deciso di parlarvi di questa etichetta con la solita formula a cui tutti potete partecipare e che vi illustriamo qui sotto.

Come funziona, quindi, un nostro “Speciale”?
L’etichetta ci manda in formato fisico 3 o 4 sue uscite – recenti o anche vecchie – noi le recensiamo brevemente e aggiungiamo anche la nostra uscita preferita dell’etichetta in questione. In più aggiungiamo una mini-intervista all’etichetta/distro in questione.
Se ti piace l’idea e hai un’etichetta DIY, contattaci che ci divertiamo!

Attrito – L’attimo del dubbio (CD)

Insieme ad altre etichette, Impeto Records ha fatto uscire nel 2014 il secondo full-length degli Attrito, band di Trento Hardcore! L’album per la cronaca è uscito anche in formato LP+CD per altre etichette. L’album è una cannonata hardcore punk, tagliente, veloce e potente come solo gli Attrito sanno fare. Testi poetici e politici allo stesso tempo, leggendoli bene potremo trovare diverse tematiche anarchiche e anticapitaliste, legate indissolubilmente all’azione diretta. Forse uno dei miei album preferiti di una delle mie band preferite. Suoni clamorosi, voce unica e incastrata perfettamente nei brani costruiti alla perfezione, con basso, batteria e chitarra di un impatto spaventoso. Una band che è nel cuore di moltissimx punx per rabbia, tematiche e attitudine.

Affluente / Feccia Tricolore split (LP 12″):

Metto su il disco, lato A Affluente: uno dei dischi che ho in collezione che parte in maniera più potente, con la canzone “In Questi Giorni” con testo preso in prestito dai Contrasto in “il tempo non dà tempo”. Uno dei testi a cui sono più affezionato. Tutto questo per dire che il disco parte bene e che gli Affluente, leggendaria band di Ascoli Piceno Hardcore, che negli ultimi anni ha preso in formazione anche dei ragazzi teramani, nel 2015 hanno sfornato l’ennesimo capolavoro della loro pazzesca discografia. Hardcore senza compromessi, rabbia, riff e ritmi al fulmicotone. Ascoltare per credere.
Lato B: una band, i Feccia Tricolore che provengono da Palermo come Antonio di Impeto Records e che fanno un hardcore tanto grezzo quanto energico e prepotente e che si rifà parecchio agli anni ’80, non a caso vi è una cover dei leggendari Wretched.
Uno split da avere, sia per la musica, sia per i testi e l’attitudine delle band, ma anche per la particolare grafica a mo’ di quotidiano con testi sul fronte degli Affluente e sul retro dei Feccia Tricolore e con immagini che evocano anche fatti di cronaca di quegli anni (vedi Cucchi).

Abduction – Killer Holidays on Planet Earth (LP 12″):

Un po’ di metal su radio punk! Da Cagliari arriva questo disco thrash metal spaziale! Eh già, perchè tra le altre cose, in maniera spassosa e scanzonata si parla anche di alieni e c’è pure una canzone dal titolo evocativo “If you don’t like star wars we can’t be friends”. Un disco uscito nel 2020 in LP 12″ in coproduzione con altre etichette DIY che ripercorre fedelmente tutti i crismi del thrash metal, ricordando dal sound fresco, dall’irriverenza e dalla potenza/velocità band come Municipal Waste e Gama Bomb, ma anche band del passato come i mitici Nuclear Assault! Disco interessantissimo per gli amanti del thrash metal! Se ai punx può piacere? Beh, dategli una chance magari mentre vi ubriacate col vostro amico metallaro di fiducia!

So Fuckin’ Confused – Jonic Deathrow Manifesto (7″):

Gli SFC nascono a Taranto nel 1991 e questo EP è la loro sesta uscita. Io li ho visti dal vivo e sono a dir poco impressionanti. Questa uscita è al solito, frutto della cospirazione DIY tra varie etichette ed è una cannonata paurosa. Punk potente a tratti punk rock a tratti più hardcore ma sempre con quel tiro rock n roll che ti fa scuotere la testa e ti fa voglia di lanciarti in mezzo al pogo con una “raffo croccante”! 5 tracce uscite quest’anno con tematiche importanti e a dir poco attuali. Disco che abbiamo avuto anche noi in distro e che vi consigliamo caldamento. Lunga vita agli SFC!

Congegno – Metamorfosi (LP/CD):

Questo il disco che scelgo io tra le uscite Impeto Records, non me ne vogliano le altre band! Però dai, sempre da Trento Hardcore l’abbinamento con gli Attrito è d’obbligo. Nel 2014 li vidi insieme a Pordenone in uno dei concerti che mi cambiò l’esistenza, dato che da lì in poi per me punk e politica si sono uniti in un tutt’uno com’è giusto che sia! Questo disco è una mina pazzesca, hardcore violentissimo con stacchi vertiginosi che si uniscono ad un sound bello metalloso e ad un accordatura più bassa rispetto alla classica accordatura standard rendono questo disco cupo e travolgente, grazie anche al carichissimo cantato di Pol. Anche qui stiamo parlando di uno dei miei dischi preferiti, di una delle mie band preferite. Insomma, dove c’è qualità sembrerebbe esserci Impeto Records (e Trento hardcore!)

Chiacchierata con Impeto Records:

Radio Punk: Ciao Antonio e benvenuto! Grazie intanto per i dischi che ci hai mandato per scrivere questo speciale, tutte meraviglie. Domanda d’obbligo dato che ricorre il decennale: cosa è cambiato rispetto a quando hai iniziato? Nel senso, cosa è cambiato in te e che cambiamenti hai notato nel contesto che ci circonda?

Impeto Records: Ciao a tutti e a tutte! Innanzitutto grazie di cuore per l’invito e per questa bellissima possibilità che mi avete offerto! E soprattutto grazie per ciò che fate e la passione che mettete per il DIY e la scena musicale underground in generale. Io ho iniziato nell’autunno del 2011 animato dalla passione per la musica, il punk hardcore in particolare e generi affini. Sicuramente la volontà e il desiderio di supportare band valide e aiutarle nel pubblicare i loro dischi non si sono mai spente e mai succederà. Nella scena musicale italiana e internazionale magari certe dinamiche sono cambiate e ci sono da sempre alti e bassi, sottogeneri che vanno di più in determinati periodi e così via. Momenti di magra e momenti di grande fermento musicale. In me sostanzialmente non è cambiato molto; sicuramente ho cercato di migliorare in ogni aspetto lmpeto Records e di aumentare sempre di più il catalogo e le produzioni. 

Radio Punk: ultimamente spuntano come funghi i puristi del vinile, guardando un po’ al tuo catalogo uscite mi sembri un amante di tutti i formati. Convinci chi è fissato solo coi vinili che vanno bene pure cassette e ciddì!

Impeto Records: Si, diciamo che apprezzo tutti i formati. Però non vi nego che sin da quando ho iniziato con Impeto mi sono sempre di più appassionato al vinile, che rimane il mio formato preferito. Ho iniziato a coprodurre album in formato cd, poi piano piano son passato principalmente al vinile, ma ciò che conta è il valore del disco, del lavoro in studio della band. Quindi alla fine va bene qualsiasi formato, assolutamente. Ad esempio posso anticipare che la prossima produzione che celebrerà i 10 anni dell’etichetta uscirà in cassetta. Che sia vinile, cd o tape, supportate le band! Supportate la passione per la musica!

Radio Punk: tornando a domande più inerenti l’etichetta, in base a cosa scegli le tue produzioni? Cosa ti fa dire sì, no? Sei aperto ad altri generi o solo punk e metal?

Impeto Records: Le produzioni da fare le scelgo ascoltando diverse volte i dischi che le band mi propongono. Ascolto, ascolto, ascolto e poi decido se imbarcarmi o meno nella (co)produzione del disco. Se poi la band che mi propone il disco la conosco e la stimo o magari abbiamo già collaborato in passato la risposta è quasi sempre sì. Perché appunto conosco quella band, quel sound, magari si è stretto anche un legame di amicizia (pregressa o nata nel tempo) con i membri della band e quindi supportarla diventa praticamente automatico. Io in realtà vorrei produrre tutto ciò che mi capita sottomano e che mi propongono, però ovviamente anche causa risorse economiche limitate ciò non è possibile. E infatti mi dispiace sempre molto dire di no ad una band. Sono abbastanza aperto ad altri generi che non siano vicini al punk e al metal, anche se ammetto che se si guarda il catalogo dell’etichetta gli episodi sono davvero rari. Non nego, infatti, che l’etichetta sia focalizzata principalmente sull’hardcore e generi affini. 

Radio Punk: altra domanda che non si può non fare ad un’etichetta: la produzione sogno e quella che vi mangiate le mani a non aver fatto quando ne avevate l’occasione?

Impeto Records: Questa è una gran bella domanda! La produzione sogno potrebbe essere produrre un disco di una band storica hardcore punk americana, non per forza un grande nome e non per forza dagli anni 80. O magari anche una band recente, però appunto internazionale, visto che principalmente le uscite dell’etichetta riguardano band italiane. Ci sono band recenti che mi piacerebbe davvero tante produrre, come certe band americane molto interessanti: Mindforce, Illusion, Ekulu, Regulate, ecc… Se guardo al Bel Paese un sogno l’ho già realizzato: coprodurre una delle mie band hardcore preferite di sempre, gli Affluente! Quando ho iniziato nel 2011 questo era un sogno e oggi posso dire di averlo realizzato per ben due volte, con ben due dischi. Sarebbe un sogno o comunque davvero qualcosa di emozionante produrre band quali i Tear Me Down o qualche band degli anni 80 ancora in attività, come i Raw Power ad esempio. Rimpianti o momenti in cui mi sono mangiate le mani credo di non averli mai avuti negli anni. Mi è dispiaciuto soltanto che magari qualche volta alcune band che stimo e apprezzo molto non mi abbiano contattato (mandato mail e così via) per propormi la (co)produzione di un loro disco in prossima uscita. Ma ci può stare, ci mancherebbe.

Radio Punk: molto spesso in ambito diy si vedono tante label&distro che fanno co-produzioni però non mettono quasi mai il banchetto. Penso sia un peccato, dato che i banchetti creano sempre bellissime situazioni. Anche perché penso che se non girano i dischi che hanno prodotto in questi contesti, c’è il forte rischio che rimangano fermi in cantina per mesi, anni e non ha molto senso né per loro né per la band…Tu che ne pensi? Devo smetterla di pensare così tanto?

Impeto Records: Questo ragionamento lo condivido in pieno. Anche se ammetto che vorrei essere più presente con la distro ai concerti. Adesso che si sta riprendendo con una certa continuità ad organizzare serate sperò di ritornare più attivamente con il banchetto in giro. Anche perché tutto è nato da lì, io ho deciso di creare Impeto Records dopo aver visto svariati banchetti di distro nelle prime volte che andavo ai concerti punk hc a Palermo, la città in cui sono cresciuto. È da questi tavoli pieni di dischi, fanzine, che nasce il mio desidero di fondare una label. Poi certamente per fortuna si riescono a vendere anche diverse copie via posta, tramite le pagine social e i vari canali informatici, però se non si associa la vendita, diciamo così per corrispondenza, alla presenza ai concerti non ha molto senso portare avanti un’etichetta, quantomeno non nell’ambito diy e underground. E poi è così bello spulciare nelle scatole di dischi ai banchetti e chiacchierare con i rispettivi proprietari delle etichette/distro. E questo aiuta parecchio le band a far girare il loro disco e a far conoscere la loro musica in lungo e in largo.

Radio Punk: chiudiamo in bellezza! Consigli pratici a chi vuole aprire una distro/label dall’alto della tua decennale esperienza con Impeto Records. Come spedire, come preparare un pacco, come allestire un banchetto, come ti “pubblicizzi”, dove stampare, ecc ecc. Non fare il finto-modesto che hai una gran bella distro portata avanti con passione e dedizione! Via coi consigli! E grazie della chiacchierata! 

Impeto Records: Beh innanzitutto grazie mille per queste bellissime parole! Dieci anni in realtà non sono tanti, ma effettivamente neanche pochi. Il consiglio iniziale è proprio quello di fondare un’etichetta, una distro, perché secondo me più ce ne sono meglio è per la cosiddetta scena. E portare avanti una label è qualcosa che dà tantissime soddisfazioni. Per la spedizione dei dischi l’importante è utilizzare scatole, pacchi resistenti ed imbottirli bene con pluriball, riviste, giornali, qualsiasi cosa possa preservare i dischi all’interno. Utilizzare un buono scotch all’esterno. Per le spedizioni ammetto di essere un fedelissimo delle poste, che nonostante tutto ciò che se ne dica, consiglio per le spedizioni. Poi ci sono anche tantissime opzioni con tantissimi corrieri e anche quella è un’ottima possibilità. Per allestire un banchetto individuare bene gli spazi nel tavolo, utilizzare contenitori idonei soprattutto per quanto riguarda i vinili e inserire i dischi all’interno in ordine alfabetico o per generi, così da agevolare l’avventore. Per la “pubblicità” oggi come oggi è praticamente quasi necessario passare per i social, quindi avere pagine e profili dell’etichetta nelle varie piattaforme, far girare nella rete i propri contenuti, le news, la lista della distro e così via. Per la stampa dei dischi ci sono varie possibilità, a volte ci pensano le band stesse, ad ogni modo sia in Italia che all’estero ci sono ancora alcune aziende che stampano vinili, cd e tape. Consiglio sempre di confrontarsi con la band e trovare la soluzione migliore, che soddisfi label e gruppo. In generale poi consiglio, come si diceva prima, di portare la distro ai concerti, di instaurare una rete di contatti con le altre etichette, fare scambi, e cercare di metterci tutta la passione possibile del mondo. Detto ciò ringrazio nuovamente Radio Punk per l’invito, le bellissime domande e l’interesse nei confronti di Impeto Records. Un grande abbraccio a Tom, Zoe e tutto lo staff di questa bellissima realtà! 

Supporta il DIY! Supporta Impeto Records! Supporta Radio Punk!

REMINDER:

Radio Punk è un progetto autogestito e puoi partecipare in qualsiasi momento alla nostra open call!
Se ti sei perso l’articolo di Antonio di Impeto Records sulla scena Palermo Hardcore, qui trovi la parte 1 e qui la parte 2.
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