In Riva al Punk 2019, DIY fest – report e foto
La seconda edizione di “In Riva al Punk” alle Macerie Baracche Ribelli di Molfetta
La Puglia in estate è sempre piena di eventi ricorrenti ogni anno e anche se il festival In Riva Al Punk è solamente alla sua seconda edizione, è attesissimo da tutti.
Il collettivo Alcolica Sequestri, il cui motto è “N’sciaun ava daisc” (tradotto: nessuno deve avere da ridire), è riuscito ad unire in un’unica giornata spettacoli teatrali, dibattiti, animazione per bambini e ben 7 gruppi più djset.
L’edizione di quest’anno si è svolta alle Macerie Baracche Ribelli, storico posto occupato nelle campagne di Molfetta in cui tutti noi pugliesi abbiamo lasciato un pezzo di cuore.
Purtroppo, si sa, che un concerto punk non può svolgersi senza l’insorgere di qualche imprevisto che questa volta è caduto dal cielo; poco prima dell’inizio, Molfetta si è coperta di nuvole e c’è stato un diluvio, che anche se breve è stato molto intenso; ovviamente tutta la strumentazione era già stata posizionata prima del temporale improvviso e per riparare il tutto c’è stato un ritardo.
Al nostro arrivo, vero le ore 18.30, nonostante la pioggia, era già pieno di gente e si iniziavano a stappare le prime peroni gelide, come vuole la tradizione barese, ascoltando e partecipando al dibattito sui decreti sicurezza e la costruzione del nemico pubblico a cura di Nonsolo Marange – Collettivo di mutuo soccorso e cassa di resistenza.
Subito dopo il momento di serietà, si parte con lo spettacolo teatrale di burattini corporei di Elisa, che intrattiene e fa divertire tutti, bambini e adulti.
Sono finalmente le 21 ed ecco che parte la prima band, gli Stepdown, gruppo appena formato con sonorità old e new school; nonostante sia uno dei loro primi live sono carichissimi e riescono a coinvolgere il pubblico che sta iniziando adesso a carburarsi.
Ora è il turno dei Sangue, gruppo stoner di Bari che suona per quasi un’ora facendo viaggiare il pubblico sulle sue note quasi psichedeliche; consiglio a tutti gli amanti del genere di andare a sentire i loro pezzi!
In un festival così variegato non poteva mancare il rap e perciò chi meglio dei 16 Monkeys Armata con il loro rap hardcore e i testi che esprimono il loro animo incazzato.
Appena terminano loro che ci hanno lasciato con la voglia di spaccare tutto partono i Female Troubles, band punk’n’roll di Napoli che iniziano a far scatenare i giovani e vecchi punx e al loro ultimo pezzo fanno salire a ballare tutto il pubblico entusiasta sul palco.
La band di casa non può mai mancare ed ecco che subito dopo ci sono i Cattivo Sangue, gruppo storico oi! di Molfetta, che mantengono le loro idee da anni, come ribadiscono in una loro canzone “Il tempo passa ma io non cambierò!”.
“Non ci sono più i bar di una volta”, con questo richiamo capiamo che è arrivato il momento tanto atteso del live dei Gozzilla e le tre bambine coi baffi. Loro non hanno bisogno di presentazione, sono conosciuti e apprezzati da tutti e i loro testi farebbero cantare e svegliare anche i più timidi.
Come con i Female Troubles anche con i Gozzilla c’è un’invasione di palco che però dura per tutto il live e il pubblico sembra non stancarsi più di sentirli e di urlare con loro, tanto che la frase “Se non fate l’ultima noi non ce ne andiamo” viene ripetuta infinite volte.
Dopo di loro, ancora tutti pieni di adrenalina, si iniziano a sentire i primi pezzi trash come “Che brutto affare” messi da dj Lollo e Claudia e iniziano le danze quasi scordandoci che devono suonare ancora due gruppi!
Mancano all’appello, infatti, ancora gli Antidigos e LosKifos che iniziano una mezz’ora in ritardo per dare il tempo di riprendersi e abbeverarsi dopo il live devastante dei Gozzilla.
I primi tra i due a suonare sono gli Antidigos e nonostante siano già le 3 di notte, è ancora pienissimo di gente che poga cantando i testi molto amati dei loro amici di Bari che ormai sono un must di ogni concerto in Puglia
I Loskifos sono messi per ultimi come anello d’unione tra i concerti e i dj set trash, suonando loro pezzi storici italiani in versione punkhc; il divertimento con i ragazzi di Taranto è assicurato a partire dai vestitini e travestimenti con cui sono sul palco.
Per gli ultimi sopravvissuti al pogo, all’umidità e all’alcool c’è ancora qualche ora di balli trash sotto gli ulivi, ma io ormai devastata dai concerti, per la prima volta in vita mia, abbandono la nave prima della fine.
Ringraziamo per la bellissima giornata il collettivo Alcolica Sequestri, Elisa Manzani per il suo spettacolo, il collettivo Nonsolo Marange, i ragazzi e le ragazze dei vari banchetti, tutti gli splendidi gruppi e ovviamente i partecipanti che rendono possibile la creazione di questi eventi.
Live report a cura di Burzucco
Foto a cura di Marianna Squeo

