Intervista con gli Hobos

Definire il genere di questi ragazzi provenienti dalla scena VENEZIA HARDCORE è davvero complesso, ci si può provare ma credo che sia più divertente scoprirlo in questa intervista. Stiamo parlando degli Hobos, quartetto che ci da giù come se non ci fosse un domani, ma bando alle ciance e vediamo che c’hanno da raccontarci questi ragazzi!

Line up:
Hobo Fabione: Voce
Hobo Rizla: Chitarra
Hobo Bonsio: Basso
Hobo Pecchia/Hobo Barney: Batteria

R: Radio Punk
H: Hobos

-R: Ciao ragazzi benvenuti su Radio Punk, presentatevi in totale libertà…
-H: UH!

-R: Domanda che sorge spontanea, anche perchè su varie locandine di vostri concerti il vostro genere è ogni volta diverso, come vi definite a livello di genere o non ve ne importa nulla e lasciate agli altri questo compito?!
-H: Per trovare un posto a questo mondo abbiamo definito il nostro genere metal da strada visto che il nostro sound è in debito col death metal svedese, ma la nostra attitudine non è così ben definita e ci piace girare tra andamenti diversi come il rock’n’roll l’hardcore punk ed il grind. Non ci piace fossilizzarci su un unico filone e ognuno di noi ama ascoltare molti generi di musica differenti, per cui non sentiamo l’appartenenza ad un unica scena, oltre al fatto che dare definizioni o etichette a un gruppo non ci piace anche se è sempre interessante capire come suoniamo alle orecchie degli altri, a volte da soddisfazione altre ci ridi sopra

-R: State girando un bel po’ in Italia e anche con band importanti, qual’è il concerto che ricordate con più piacere?
-H: Siamo veramente contenti dei concerti fatti fino adesso e dobbiamo ringraziare tutti quelli che ci hanno sostenuto perché ci hanno regalato grandi soddisfazioni. Dezo e Samall ci hanno dato la possibilità di condividere il palco con gruppi fondamentali come Obituary, Negative Approach e Tragedy l’anno scorso ma non dimentichiamo tutti quelli che ci hanno dato spazio nelle realtà più piccole, che rimangono quelle più importanti a livello di emozioni, in particolare l’Undermount Festival a Lorenzago dove luogo, organizzazione e pubblico e livello della festa sono stati al di sopra di tutto… forse anche grazie all’alcool?! Noi non siamo qui per giudicare

-R: Progetti futuri? A livello di Merchandising, discografia, live, ecc ecc ?
-H: Il 31 Gennaio presentiamo lo split con i fratelli Spavaldery a Pordenone, poco dopo seguirà lo split con i super Border Bastard da Trieste. Abbiamo un po’ di date già fissate per quest’anno ma contiamo di girare più città possibili per capire dove si sta peggio

-R: Come mai il nome Hobos e da dove deriva questa passione verso la vita da strada, tipica tra l’altro dello stile di vita chiamato appunto Hobos…
-H: Il progetto Hobos è una regressione completa dei più vecchi Outsider, musica e parole per chi prova disagio e non riesce a conformarsi, per chi come noi che suona musica fuori dai canoni e
viene trattato come un emarginato. Cerchiamo di esprimerci ma siamo costantemente sottoposti a giudizio per quello che facciamo e si fatica a trovare spiragli per stare bene, rimangono solo momenti per non sentirsi oppressi. Per non attaccarci alle cose e per conoscere noi stessi abbiamo scelto di svoltare radicalmente la nostra vita dalle aspettative che ci hanno imposto per cercare di
vivere. Questa è la filosofia che c’è dietro gli hobos

-R: I vostri testi e le grafiche sono una figata, spiegate pure ai lettori di cosa parlano e a cosa vi ispirate per entrambi…
-H: Cerchiamo di creare un immaginario in linea con il progetto: disagio, malessere e problemi che affliggono questa società viste con gli occhi di un “barbone per scelta” dei giorni nostri

-R: La scena da cui provenite, ovvero Venezia HC è in fermento, vi va di spendere due parole su questa e su altre scene italiane?
-H: Il veneto è sempre stato ricco di bands e gente con la voglia di suonare, ma è sempre mancato uno spirito collettivo che permettesse di creare un vero e proprio gruppo. Da un paio d’anni grazie alla voglia e all’impegno di un po di giovani ragazzi appartenenti ai gruppi veneziani della scena hardcore o semplici interessati si è formato un collettivo che collabora per realizzare concerti nel territorio. In un periodo dove i dj e le feste esclusive a scopo di lucro la fanno da padrone, per noi musicisti e credo anche per il pubblico è stata una boccata d’ossigeno. Non è facile mettere insieme tante teste e creare una vera e propria scena, ma continuando con lo spirito positivo che ci ha accomunato noi speriamo almeno di lasciare qualcosa di buono

-R: Potrei stare ore a farvi domande ma ad un certo punto diventerebbe una chiacchierata, quindi la nostra intervista finisce qui…vi lasciamo al consueto spazio libero dove potete dire quello che vi pare (insulti, minacce, riflessioni,…)…Ciao, grazie e alla prossima!
-H: Intanto ti ringraziamo per lo spazio, questa è la prima intervista sobria che rilasciamo con gli hobos… eheheh. Approfittiamo per ringraziare tutti coloro che hanno permesso che i nostri sforzi non andassero nel cassonetto, ovvero gli hobo-fans sempre presenti e calorosi, Trivel e tutta la Venezia Hardcore, Assurd Records di Modena che ci ha regalato la soddisfazione di vedere la nostra musica su vinile e tutti i promoter in giro per l’Italia e non che ci han fatto suonare facendoci sentire barboni di successo almeno per un giorno

Intervista di T.S.