Intervista a Marco “REB” Oldani (Guacamaya / Out of Control)
Chiacchierata con Reb, cantante della band punk Guacamaya e fondatore del progetto Out of Control
Oggi abbiamo il piacere di intervistare Marco “Reb” Oldani, attivissimo da anni nella scena punk italiana, specialmente in ambito sociale, culturale e politico sia come organizzatore di concerti che come musicista, passando attraverso la sua etichetta e distribuzione. Andiamo a scoprire di più su Marco!
Radio Punk: Ciao Marco e benvenuto sulla nostra ‘zine! Raccontaci un po’ di te, partiamo dal principio. Quando ti avvicini al DIY e al punk? Ti conosciamo per Guacamaya e Out of Control, di quali altri progetti hai fatto parte e da dove hai cominciato?
Marco Oldani: Ciao ragazzi, innanzitutto grazie per la possibilità. Dirti con esattezza l’anno mi risulta davvero difficile perchè credo che siano passati quasi 25 anni.
Dall’inizio con Elena – poi diventata mia moglie – fondammo i Fuckoceri, con i quali facevamo le classiche cover punk rock, come tutti. Parallelamente io iniziai a collaborare con alcuni siti tra cui Onlypunk per la realizzazione di interviste e fare recensioni di dischi. Intanto nel frattempo i Fuckoceri si erano trasformati nei Guacamaya e siamo nel 2003. Suonare in giro con la band e l’attività con Onlypunk mi permisero di conoscere davvero tante persone nel panorama. Ben presto iniziai a organizzare eventi, prima con il nome di Submarcos Rekords, poi con l’associazione Joe Strummer Magenta ed infine diventai più “professionale” con OUT OF CONTROL.
Radio Punk: Com’è la scena dalle tue parti? Quale è stata la sua golden age?
Marco Oldani: la scena a Magenta semplicemente non esiste. Alla fine degli anni ’90, inizi 2000 c’era una scena punk più forte: alcune feste locali poi, come Gerusco o Mesero, facevano suonare Porno Riviste, Skrugners rendendo più fertile l’imitazione nelle nuove leve.
Radio Punk: Abbiamo visto che sei tornato in pista coi Guacamaya, cosa ci dobbiamo aspettare da questo ritorno? Un nuovo album, un tour, dicci tutto!
Marco Oldani: si, siamo tornati dopo 7 anni e ci stiamo anche divertendo molto. Coi Guacamaya abbiamo sempre cercato di dare voce alle minoranze nelle nostre canzoni, di raccontare storie non convenzionali. Per ora stiamo riproponendo i nostri pezzi storici e preparando anche un live acustico. Ma l’idea mia e di Elena, è quello di cercare di fare cose nuove, roba fresca insomma, sia musicalmente che a livello di testi. Non rinchiuderci in un genere, in clinchè ma suonare e cantare quello che ci sentiamo. Questo è quanto, poi vediamo se uscirà un album , un tour o quel che sarà.
Radio Punk: Prima ci hai parlato della scena locale delle tue parti, invece ti chiediamo cosa ne pensi di quella italiana più in generale? Su cosa dovremmo lavorare per far sì che sempre più gente si avvicini alla nostra sottocultura? Cosa ti piace e cosa proprio no della scena?
Marco Oldani: La scena italiana è sempre abbastanza fiorente, sono tornate tante belle band in voga quando ero giovane e devo dire che quasi tutte hanno ancora molto da dire. Sicuramente in Italia c’è una mentalità di merda, quindi non è facile in generale per le sottoculture, siamo un popolo incline alle mode purtroppo. Credo che dovremmo però imparare in generale a fare meno la gara tra band e più a costruire una radicata struttura underground insieme, non per far emergere la singola band, ma per far emergere la scena. Le band più note insomma dovrebbero fare da traino per quelle meno conosciute.
Radio Punk: Ti interessi di musica a 360 gradi purchè sia indipendente e dalla giusta attitudine o ti senti più ancorato al punk e alle sue sfaccettature? Ti piacerebbe far parte di un progetto musicale che non ha niente a che fare col punk, e se sì, quale?
Marco Oldani: nasco ancorato al punk, ma vivo con Elena che invece è un vulcano musicale e la vera artista e quindi grazie a lei posso dire che ormai mi interesso di musica indipendente a 280 gradi (360 ancora troppo dai ….eh eh eh)
Per quanto riguarda la seconda domanda invece la risposta è: perchè no? Non ho più voglia di fare un gruppo punk perchè deve essere punk, voglio fare quello che mi diverte, mi piace….e questo vale per ogni progetto , non solo a livello di band. Questo è quello che ultimamente ho fatto con Out Of Control e che voglio fare coi Guacamaya.
Radio Punk: Parlaci un po’ di Out Of Control… cosa significa per te produrre, distribuire e organizzare musica DIY? Data la tua esperienza… Che consigli daresti a chi vuole organizzare concerti? E a chi è alle prime armi con una band o con una distro?
Marco Oldani: Out of control è un’esperienza a volte totalizzante e quindi difficile da portare avanti con il mio lavoro “vero”, però è una passione profonda, nata per gioco ma che ha portato poi ad organizzare eventi su eventi e portare a Magenta band come Anti Flag, Interrupters, Sick Of It All, UK Subs, Madball, GBH solo per citarne alcune. Per Organizzare concerti in Italia, devi avere davvero tanta passione e anche due coglioni grossi… perchè a volte ti senti di volare e poco dopo stai mangiando polvere. Idem per il resto…
La passione muovo tutto secondo me: band, distro, eventi. Alle band dico: “divertitevi e non ponetevi limiti, l’importante e il bello spesso non è dove arriverete ma il viaggio che farete”.
Radio Punk: Del tuo impegno in ambito nostro ne abbiamo parlato, ma che ci dici di te? Che altre passioni o hobby hai, come ti piace spendere il tuo tempo libero?
Marco Oldani: ah ah ah, non credo di avere molto tempo libero. La mia passione è la musica, perchè purtroppo non ci campo con quella e quindi devo lavorare… ecco diciamo che mi piace molto ascoltare musica…vale?
Radio Punk: Ultimamente la tecnologia e il virtuale prende sempre più piede anche nel punk. Basti pensare a twitch, alla musica digitale, a podcast e canali twitch e ormai da anni le webzine sono attive quanto le fanze cartacee. Cosa ne pensi? Nel senso, sono utili, sfruttiamoli, oppure sarebbe meglio fare un passo indietro secondo te?
Marco Oldani: Porca vacca! Sono in difficoltà e mi fai apparire vecchio, ma io tutte quelle parole non so cosa siano 🙂 Webzine la conosco però, quindi ti dirò che fanno parte del processo di crescita tecnologica e secondo me ci sta… le tecnologie vanno sempre sfruttate per fare del bene alla scena però. Tipo se ascolti musica su spotify nulla di male, però poi comprati CD o vinile e merch e sostieni le band e le realtà…
Radio Punk: Siamo ai saluti e prima di lasciarti ai tuoi preferiti, oggi abbiamo l’occasione di chiedere questa domanda non solo come componente di una band, ma anche come organizzatore di live! Aneddoti più belli e più assurdi/grotteschi quando hai tirato su una serata e quando hai suonato! Grazie ancora Marco!
Marco Oldani: Qui potrei davvero scrivere un libro. Dalla rissa tra gli stessi Ematoma sul palco durante un concerto, al pullman che arrivava da Genova rimasto incastrato nel sottopassaggio della stazione. O al mio batterista che a Rimini durante sound check vola letteralmente giù dal palco con lo sgabello…
Grazie ancora a te e voi.
I preferiti di Marco:
Però dai come si fa a scegliere 1 album o film o libro – IMPOSSIBILE!
Album: te ne metto 5 e solo punk (altrimenti sarebbe impossibile) Atarassia Grop – non si può fermare il vento / Rancid – life won’t wait / Social Distortion – sex, love & rock’n roll / Anti Flag – for blood and empire / Erode – tempo che non ritorna
Film: anche qua troppi ti dico l’ultimo che mi ha particolarmente preso The Green Book
Libro: La Taverna Del Diavolo e Kobane Calling
Progetto: Radio Punk (che leccaculo) , Filottrano City Rockers e Toscana Punk Rock
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