Intervista ai Blowfuse!
Tra un pogo e un concerto ecco la mia chiacchierata con la band spagnola più pazza che ci sia: i Blowfuse!
RP: Prima domanda, la faccio a tutti quelli che vengono al festival: qual è la vostra impressione di questo festival? Come vi sentite, essere qui al Punk Rock Holiday?
B: È una vacanza! È come un campeggio, hai il fiume, le montagne, è come essere nei Pirenei ma dall’altra parte dell’Europa. È strano che tutte le band siano punk rock e tutta la gente sia punk rock e non ci è mai successo prima. Siamo stati a molti festival e c’è un mix, molti stili, e qui invece è super! Tutti ce ne hanno parlato per molti anni, ed è la nostra prima volta, quindi… wow!
RP: State tutta la settimana?
B: Domani partiamo, stiamo qui solo tre giorni e mezzo. Suoniamo con i NOFX e torneremo indietro con loro.
RP: Parlando del vostro ultimo album, che ha ricevuto molte recensioni buone ed è stato apprezzato. Come è stato comporlo? E qual è la vostra reazione all’entusiasmo della gente? Ne siete felici?
B: Beh, comporre il disco è stato davvero intenso, devo dirlo sì, duro e intenso. Ma vogliamo dare il 110% in questo. Vogliamo fare la differenza, mettiamo tutto nella nostra musica. In passato, c’erano periodi in cui non avevamo abbastanza tempo o abbastanza denaro, ma ora, è diverso è stata un’ottima esperienza. Abbiamo anche imparato molto. E la gente … è incredibile! Si, è fantastico. Piano piano vediamo le cose aumentare, e ci rendiamo conto di quanto è apprezzato il disco e ne siamo felici ovviamente. Ieri, abbiamo suonato, qui al Punk Rock Holiday e abbiamo visto la gente cantare ed è impressionante. È come un’onda: hai pubblicato quell’album e per un mese le persone vanno fuori di testa e poi se ne dimenticano. Ma con questo album va su e su e su e su e su e su… E questa è la cosa migliore che può accaderci!
RP: Beh, penso che ve lo meritiate visto il duro lavoro.
B: Ho notato anche una grande differenza. Prima, intendo anni fa, quando suonavamo da qualche parte, la gente ci veniva a vedere perché ci conosceva, ma poi, abbiamo iniziato a suonare in posti diversi e le persone di quel festival o dell’altro, anche se non ci conoscevano ci dicevano di suonare in quel posto o nell’altro. Ed è così che ha iniziato a diffondersi la nostra musica, facilmente e velocemente. È fantastico!
RP: Vi ho visto anche un mese fa a Padova allo Sherwood Festival, in uno dei giorni più caldi dell’estate …
B: Sì, siamo tornati a Barcellona e la settimana dopo è stata la settimana più calda in Spagna!
RP: Cazzo no! Risate – Comunque, in entrambi i set siete stati fantastici. Il vostro show è così energico. La prima volta che vi ho visto ho pensato, ma davvero saltano così tanto? Qual è il vostro segreto? cosa fate? Cosa pensate prima di salire sul palco?
B: Prima di tutto, non usiamo droghe. Davvero! Tutto quello che devi fare è bere molta acqua, moltissima acqua! Mangiare sano, stretching e riscaldati! Altrimenti, è impossibile durare più di dieci minuti suonando, cantando e muovendosi. Sì, penso che uno dei segreti sia quello di essere in salute e rimanere in salute. Non beviamo né alcol né fumiamo e questo probabilmente aiuta. E l’altro aspetto è che siamo persone motivate. Ma in modo strano, sai, tipo “aah wow! tutto ciò che accade intorno a noi è wow! Facciamo un gran casino per tutto! Ci appassioniamo a tutto. Viviamo nelle cose. Quando siamo sul palco, siamo noi stessi. Quando abbiamo iniziato a fare musica all’inizio, non era così: ci vergognavamo un po’ di mostrarci alla gente, mostrare ciò che sentivamo dentro. Ma poi abbiamo incontrato altre band, abbiamo iniziato a suonare in giro ed eravamo più a nostro agio. Penso che ora sia tutto una parte di noi. È spettacolo. È importante quanto la musica. E lo diciamo sempre a noi stessi prima di salire sul palco: ragazzi, questo è il nostro spettacolo. Ecco, ci sentiamo così, siamo naturali. E poi ci divertiamo con la musica. E penso che le persone si accorgano se sei davvero te stesso. Inoltre, facciamo anche un rituale prima di ogni concerto. Prima di salire, mentre ci prepariamo, ci chiediamo: Ehi, come stai? Stai bene? Siete pronti? Ci riscaldiamo un po’ e poi ci buttiamo!
RP: Grandi! E per quanto riguarda la scena punk rock e hardcore, pensate che trasmetta ancora un messaggio forte, dei valori forti? Qual è la vostra opinione sul punk ora, che, ovviamente, è diverso dal punk di 40 anni fa …?
B: Penso… non direi che è morto. Perché ci sarà sempre una scena. Ma la scena principale è un po’ morta. Ho un fratellino. E non ascolta più nemmeno la musica rock. Lo vediamo anche nella nostra carriera. A volte diventa difficile suonare in alcuni posti mentre 10 o 15 anni fa era più facile perché le persone erano interessate a quel tipo di musica. E ora, le probabilità non sono le stesse. Chissà, forse la storia si ripete. Ma ora… Il punk rock non è più quello di una volta 10-20 anni fa, ma la musica rock penso sia ancora diversa, ci sono generi e sottogeneri, e penso che si influenzino e si mescolino con diversi tipi di sottogeneri del rock. Non so, come stavamo dicendo prima, chi lo sa, forse la storia si ripeterà?
RP: Questo tipo di musica, però, ha sempre trasmesso anche un messaggio politico e forse ora è necessario più che mai…
B: Lo so, ma deve venire naturalmente per i ragazzi. Devono imparare. Ma non sono più interessati. Questa generazione…. Non c’è niente che tu possa fare. Non so cosa succederà, temo. Credo che le persone nel pubblico riflettano la società. Oggi la società è una società più sana, – dipende da dove ti trovi ovviamente. Ma, le persone, il nostro pubblico, è più sano. Quindi, non hanno nulla da dire sul sistema o lamentarsi, capito? I ragazzi parlano solo di divertirsi, drogarsi, fare sesso e quant’altro. Ma non c’è… come posso dire, le persone non sono oppresse come una volta, come 20 anni fa o 30 anni fa. Certo, può cambiare. Ora siamo in cima ma è tutto un ciclo. Non si sa mai. Personalmente penso che… Tipo perché noi non parliamo di politica. Penso che i nostri fan e i ragazzi nella scena punk rock si aspettino che parliamo di skateboard, argomenti più normali. Ma penso anche che non ci interessa davvero cosa i ragazzi si aspettino da noi nelle nostre canzoni, riguardo al messaggio. Preferiamo parlare dei nostri sentimenti interiori che riteniamo siano più importanti per noi della politica o del cambiamento sociale o del veganismo o di qualunque altra cosa. Penso che sia meglio iniziare dall’interno di noi stessi. E, sai, ha anche molto a che fare con i nostri momenti. Tre anni fa, non stavamo parlando delle cose di cui stiamo parlando ora. Quindi, è tutto legato a noi stessi, come individui e come squadra.
RP: Parlando di nuovo di live set. Qual è la cosa più folle che vi è successa sul palco?
B: (Oscar) Beh sabato sera sono quasi morto! È stato pazzesco, c’è un video su Facebook. Sono saltato dal palco e metà del mio corpo è quasi uscito dalla barriera. Nel video sembra che ce l’abbia fatta ma… ero così spaventato! Ma sono successe molte altre cose… (Victor) Ricordo, una delle prime volte che abbiamo suonato insieme, ero solito sbattere la testa contro i piatti, sì, lo facevo quando facevamo le prove. Ma poi, sai, la batteria è più alta nei concerti. Quindi, mi sbatto la testa verso i piatti e inizio a sanguinare, c’era il mio sangue ovunque. Ero così bianco e tutti avevano paura, ma all’inizio non me ne sono accorto sai, pensavo che fosse il mio sudore … beh, è stato tanto tempo fa, più di dieci anni fa.
RP: Piani per il futuro?
B: Ci sono molte cose in ballo. Stiamo preparando alcuni tour, in Giappone e un tour in Sudafrica. Ovviamente in Europa di nuovo, prima o poi. Vogliamo andare ovunque nel mondo. E magari fare della nuova musica. Perché ora le persone hanno bisogno di nuova musica più velocemente. Abbiamo pubblicato il nuovo disco a febbraio e abbiamo suonato molto, penso che non abbiamo mai suonato così tanto. E vogliamo andare avanti così. Ma allo stesso tempo, forse è il momento di pensare ad un album perché è un processo lento per noi creare nuova musica.
RP: Mentre vi divertite qui al festival, avete una band che non volete proprio perdere?
B: Ah sì – ridendo – nessun dubbio! Diciamolo tutti insieme, 1 … 2 … 3 … Pennywise!
RP: Ah grandi ragazzi, ci vedremo allora in mezzo al pogo!


