Intervista ai Bobson Dugnutt
Chiacchierata con la band metal punk Bobson Dugnutt che ha appena pubblicato il nuovo album “Sell Me lies”
Nell’intervista di oggi andiamo a conoscere un po’ meglio la band metal punk con membri sparsi tra Berlino e l’Emilia. Da poco hanno pubblicato il secondo album dal titolo “Sell Me Lies” in formato vinile 12” colorato, grazie ad una cospirazione DIY che vede coinvolta anche la nostra etichetta!
- Radio Punk: Ciao ragazzi e benvenuti nella nostra ‘zine. Raccontateci un po’ di voi, come e dove vi siete conosciuti visto che alcuni di voi stanno in Italia, in Emilia più precisamente e altri a Berlino? Come vi è venuto in mente di fondare una band con così tanta distanza geografica?
Bobson Dugnutt: I Bobson Dugnutt si sono formati nel 2017/2018 a Correggio. Quando abbiamo iniziato a scrivere non avevamo un cantante, quindi scrivevamo la maggior parte delle canzoni senza le parti vocali, era fondamentalmente una band strumentale. Nell’autunno 2018 Jack si è trasferito a Berlino e abbiamo messo in pausa il progetto per capire come gestirlo, dopo poche settimane ha conosciuto David e hanno ascoltato la nostra musica. A David è piaciuta molto e ha chiesto quindi di poter cantare. Ci sono state alcune settimane in cui abbiamo discusso se fosse possibile gestire una band in questo modo e alla fine, dopo aver ascoltato il demo di David con le nostre prime due canzoni, ci siamo convinti tutti. Ricordo che era la fine di ottobre quando ci siamo incontrati a Berlino e abbiamo iniziato a lavorare insieme su questo progetto. Ok, non lavoravamo 12 ore al giorno come si potrebbe pensare, piuttosto eravamo strafatti ogni giorno e le cose succedevano spontaneamente. A dicembre 2018 abbiamo trascorso le vacanze di Natale registrando il nostro primo EP “Be The Change (Or Whatever)”.
- Radio Punk: Premettiamo che odiamo fare questa domanda, ma non abbiamo trovato grandi risposte in giro, per cui forse anche a chi ci legge interesserà sapere la risposta a questo quesito: chi o cosa è Bobson Dugnutt e perché la scelta di questo nome?
Bobson Dugnutt: Bobson Dugnutt è un personaggio immaginario basato su vari stronzi conosciuti e sui nostri peggiori difetti collettivi rappresenta una persona stupida, volgare e meschina, capace di fare ogni sorta di trucchetti da quattro soldi e di usare una bassa astuzia per soddisfare i suoi desideri primari. Questa è la prospettiva da cui affrontiamo i nostri temi, dal punto di vista del mostro, per così dire. Il nome è nato da un meme che ci ha fatto molto ridere, relativo ai nomi “americani” di alcuni giocatori di baseball in un videogioco giapponese degli anni ’80. Bobson Dugnutt era il nome più divertente e così lo abbiamo scelto.
- Radio Punk: Dicevamo appunto che una vostra peculiarità è questo sparpagliamento tra Berlino e l’Emilia. Come si fa nella pratica a portare avanti una band, comporre, registrare e organizzare date essendo così distanti?
Bobson Dugnutt: Cominciamo col dire che la forza dei Bobson è suonare dal vivo, infatti ci consideriamo una live band che dà il 110% sul palco, e naturalmente ci piace passare del tempo insieme. Quindi la maggior parte dell’organizzazione è dedicata ai tour e ai concerti.
Il processo di composizione e registrazione è ovviamente più difficile, ma abbiamo trovato degli espedienti per affrontarlo, ad esempio registriamo i demo nelle nostre sale prove, a volte a Berlino, a volte in Italia, con batterie MIDI se necessario, e poi ci lavoriamo sopra finché la canzone non è finita.
Iniziare una band con queste premesse è davvero difficile, a volte ci manca molto la sala prove, uscire insieme e tutte le altre attività legate alla band che dovremmo praticare. In 5 anni abbiamo fatto 8 o 10 prove tutti insieme. Ci sono canzoni che abbiamo suonato per la prima volta insieme sul palco, ma ehi… Finché ci divertiamo non ce ne frega un caaaaaz!
- Radio Punk: Parlateci un po’ del vostro ultimo disco “Sell Me Lies” a tutto tondo. Sia a livello musicale ma raccontateci anche quali tematiche affrontate, chi ha realizzato e cosa rappresenta lo splendido artwork e parlateci anche di tutte le persone e realtà coinvolte dietro questo lavoro…
Bobson Dugnutt: Sell Me Lies è stato registrato al Nebiolo Record Studio, una favolosa realtà DIY proprio nella nostra sala prove in Italia. Per quanto riguarda il suono possiamo dire che è molto più limpido del nostro precedente EP e abbiamo definito meglio il modo in cui vogliamo comporre, mescolando Metal e Hardcore sia veloce che lento, cercando sempre di trovare i riff più cattivi mescolati con alcune linee vocali particolari. Questo ha contribuito a creare il nostro motto: Heavy, Fast, Rock’n’Roll.
Per quanto riguarda i testi, ci occupiamo molto di tossicità, culto dell’eroe, ignoranza e tutte queste belle cose, ma credo che un filo conduttore importante sia la mancanza di capacità di autocritica e quanto questa possa essere pericolosa. Ci è piaciuto molto provare a scrivere tutti i testi dalla prospettiva di una persona che ha assolutamente torto sulla questione. E, naturalmente, umorismo volgare e infantile.
- Radio Punk: Avete in previsione di portare questo disco in lungo e in largo con dei tour in giro per il mondo? E più in generale cosa avete in cantiere?
Bobson Dugnutt: L’obiettivo è suonare il più possibile finché l’album è disponibile per l’acquisto, quando sarà esaurito ci ritireremo per sprecare tutti i soldi fino all’uscita del prossimo album. Avete qualche suggerimento su dove andare?
- Radio Punk: Raccontateci un po’ di voi al di fuori della band: hobby, passioni, lavori…
Bobson Dugnutt: I BD amano: avere a che fare con i computer, hackerare programmi, girare video di qualcosa che in realtà non ci interessa, correre in città, mare, cibo orientale, Secret of the Sphinx, dipingere treni, piccoli bar di provincia, gli after nelle sale prove, giardinaggio, palchi a terra, feste in casa, film horror, ubriacarsi in pubblico, cartoni animati, Twin Peaks, dipingere tele, costruire cose fai da te, bestemmiare ogni dio, grandi palchi, birre fredde, birre calde, viaggi in treno gratis, Backstreet Boys, ubriacarsi a casa, rubare alle stazioni di servizio (Autogrill <3), film comici italiani, Lino Banfi, panini DOPO il concerto, grappa, tag dei graffiti, B-side Movies, fare la cacca PRIMA del concerto, escursioni, montagne, Tony Montana. Ma la cosa che amiamo di più è l’erba.
I BD odiano: Lavoro, nazisti, polizia punk
- Radio Punk: Avete suonato in diversi posti e città, in quali situazioni vi sentite più a vostro agio e quali sono i concerti che ricordate con più piacere?
Bobson Dugnutt: Ci sentiamo più a nostro agio quando possiamo dormire su un materasso e fare pipì in un gabinetto. Ci sono stati molti momenti indimenticabili in questi 5 anni di attività, ma se dobbiamo sceglierne due, direi Monteparadiso 2023 e un concerto al Barocchio Squat di Torino. Sono stati concerti devastanti.
- Radio Punk: Sempre rimanendo in ambito città e posti, com’è la scena nelle diverse città in cui abitate? Quali differenze riscontrate tra di loro?
Bobson Dugnutt: Non siamo il tipo di band che si preoccupa molto della “scena” e in realtà la maggior parte delle volte non la vediamo. Vediamo amici e persone con cui ci piace passare il tempo e creare qualcosa insieme o aiutarsi a vicenda.
L’unica differenza significativa tra la Germania e l’Italia è la quantità di posti dove suonare e l’organizzazione delle persone all’interno di questi posti, che siano locali o centri sociali.
- Radio Punk: Quanto sono importanti per voi l’etica DIY e l’aspetto politico inteso come valori quali antifascismo, antisessismo, anticapitalismo, antirazzismo, antimilitarismo e così via?
Bobson Dugnutt: Molto importante, voglio dire, è quello che il pubblico vuole sentire!
A parte gli scherzi, possiamo dire che l’etica DIY è molto importante per noi, sia per crescere come persone, sia per entrare in contatto con persone che condividono la stessa sensazione di appagamento nel costruire qualcosa da soli. Pensiamo che i Bobson ne siano la prova e ne siamo orgogliosi.
Per noi è sicuramente importante creare un mondo migliore, e cerchiamo di farlo nella nostra vita quotidiana e siamo assolutamente a favore di tutto ciò che hai menzionato. Ma non vogliamo limitarci a ripetere ciò che tutti gli altri stanno già dicendo, ci piace trattare gli argomenti più nel dettaglio, secondo la regola “il personale è politico”, piuttosto che concetti generali come “una cosa brutta è brutta”.
- Radio Punk: Che futuro prevedete per la nostra scena? Purtroppo c’è scarso ricambio generazionale e c’è un aumento costante della repressione, che riduce all’osso situazioni aggregative e toglie luoghi fisici. Cosa si può fare per invertire la rotta?
Bobson Dugnutt: Anche se questi generi musicali, e mi riferisco al punk metal hardcore ecc, non sembrano attrarre le nuove generazioni, sono stato contento di notare, in questi ultimi due anni dopo la pandemia, un piccolo aumento di giovani ai concerti e alcune giovani crew che organizzano anche nei centri sociali e questo è bello. Ma allo stesso tempo, come hai detto tu, ci sono sempre meno posti e situazioni in cui si può fare musica estrema, non abbastanza per la quantità di gruppi che la “scena” ha da offrire, e onestamente non so come invertire questa tendenza.
Per sopravvivere il punk e l’hardcore devono adattarsi ed evolversi, e non so se ci riusciranno.
- Radio Punk: Vi ringraziamo per la chiacchierata e vi lasciamo uno spazio libero per dire ciò che vi pare! Ciao amici!
Bobson Dugnutt: Vorremmo ringraziare le nostre famiglie, tutti i promoter che ci hanno organizzato un concerto e tutti quelli che non l’hanno fatto fino ad ora, le etichette che hanno creduto in noi e che hanno reso possibile la pubblicazione di “Sell Me lies”, e naturalmente tutti i nostri amici e tutte le band che hanno condiviso il palco e fatto festa con noi, sapete chi siete. Ci vediamo nel pit!
Heavy, Fast, Rock’n’Roll. FY