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Intervista ai Krav Boca (ITA-FRA)

Chiacchierata con i Krav Boca, band “DIY punk Rap Mandolin”

Dopo l’uscita di “Pirate Party“, nuovo album della band pubblicato in vinile con una coproduzione internazionale che vede coinvolti anche noi, abbiamo deciso di fare qualche domanda ai Krav Boca, buona lettura!

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Radio Punk: Ciao e grazie per questa chiacchierata! Raccontateci un po’: come, dove e quando nasce il vostro progetto? 

Krav Boca: Il nostro progetto è nato a Tolosa nel 2014. Tra amici, volevamo fare musica diversa da quella che eravamo abituati a sentire. All’inizio non avevamo un’idea precisa. Abbiamo trovato il nostro stile e definito la nostra strada dopo il primo tour in Grecia nel 2015.

Radio Punk: Prima dei Krav Boca eravate impegnati in altre band? 

Krav Boca: Non proprio. Facevamo musica ognuno per conto suo.

Radio Punk: Siete molto attivi politicamente. Fate parte o avete fatto parte di collettivi politici e di spazi sociali?

Krav Boca: Con la nostra band siamo in contatto con organizzazioni strutturate (e non) all’interno della scena libertaria, autonoma e antiautoritaria. Possiamo partecipare a tutti i tipi di lotte attraverso la nostra musica. Questa è l’essenza del progetto. Suoniamo regolarmente negli spazi occupati di tutta Europa e, quando possiamo, partecipiamo a concerti di sostegno per le cause che ci stanno a cuore.

Radio Punk: So che fate parte della fanzine cartacea Karton Zine, scritta in doppia lingua francese e inglese. Ci raccontate un po’ di questo progetto? 

Krav Boca: Il nostro gruppo è nato grazie alla scena DIY, alla sua mentalità, al suo senso di condivisione e accoglienza. Volevamo pubblicare una fanzine per parlare di tutte le persone incredibili che incontriamo sulla strada, durante i nostri tour. Parliamo di musica alternativa, ovviamente, ma non solo. Ci piace parlare di persone che dedicano tutte le loro energie a cose meno banali del semplice business. Persone che danno un senso alla loro vita, non solo alla loro carriera o al loro conto in banca. Parliamo di quello che vogliamo, purché ci piaccia e sia inedito. Naturalmente, deve essere in linea con i nostri valori. Apertura mentale in tutte le sue forme, con valori antifascisti, inclusivi e solidali.

Radio Punk: Vista la proposta musicale dalle influenze sconfinate e lo spettacolo pirotecnico che proponete, immagino abbiate un pubblico molto variegato. Da chi è composto principalmente? Chi troviamo ai vostri concerti?

Krav Boca: Esattamente, abbiamo un sacco di gente diversa ai nostri concerti! E ci piace! È esattamente quello che vogliamo. Punk, fan della techno, del rap… e anche persone che non ascolterebbero la nostra musica a casa ma che amano lo spettacolo dal vivo! E il nostro pubblico è multigenerazionale. Ne siamo orgogliosi.

Visto che collaborate con molti artisti della scena hip-hop e c’è molto rap nelle vostre canzoni, ci consigliate qualche artista in particolare? Com’è la scena hip-hop attualmente in giro per il mondo e dalle vostre parti? Se doveste fare un confronto con la scena punk / hardcore quali aspetti comuni e quali differenze trovate?

Krav Boca: Quando ci viene posta questa domanda, di solito citiamo artisti rap della Grecia! È la scena hip-hop che conosciamo meglio. Abbiamo collaborato con i nostri artisti preferiti. Sono tutti grandi amici: Sponty, Sara ATH, Aeon, 0-100 Seirene, Rationalistas, Dio Miden (KK, Jaul, Incognito M., Hrwas)… 

Per noi, la scena hip-hop è quella che ha più punti in comune con la scena punk/hardcore. È profondamente legata allo spirito DIY. È molto politicizzata, indipendente e piena di risorse.

In Marocco amiamo Al Nasser e Mehdi Black Wind. Per quanto riguarda il rap francese: Ratur, Skalpel, HPS…

Radio Punk: Siete perennemente in tour e questa cosa ci apre un sacco di domande! Raccontateci ad esempio come organizzate così tante date, come conciliate le vostre vite al di fuori dei Krav Boca e se riuscite a sopravvivere con la musica. 

Krav Boca: Dedichiamo la nostra vita ai Krav Boca. Suoniamo molto, perché siamo 8 persone totalmente dedite a questo progetto. È la nostra priorità. Non abbiamo altri gruppi. È difficile tirare avanti finanziariamente, ma per coprire le spese (soprattutto il prezzo della benzina) serigrafiamo noi stessi le magliette e le felpe. Il merchandising ci aiuta molto, perché abbiamo un pubblico molto fedele in tutta Europa che vuole sostenerci.

Radio Punk: Essendo spesso in tour, dove e quando riuscite a comporre e assemblare la fanzine? Avete una base operativa o una specie di comune tipo i Crass dove fare tutte le attività dato che vi autoproducete anche il merch?

Krav Boca: Ci occupiamo della fanzine quando non siamo in tour. Lo stesso vale per il merchandising. Ci occupiamo di tutto questo nei giorni liberi, a Tolosa e a Colomiers.

Radio Punk: A quali lotte politiche siete particolarmente legati? Quali sono i messaggi che volete assolutamente far recepire a chi vi ascolta o vi vede dal vivo? Pensate che il cantare in francese e greco possa essere un limite per chi non conosce queste lingue?

Krav Boca: Chi vuole davvero capire il significato dei nostri testi può farlo molto facilmente. Cantiamo in francese e in greco e rendiamo disponibili i nostri testi in inglese. Su Youtube e sul nostro sito web (www.kravboca.com). Abbiamo anche realizzato un documentario indipendente (When the nights end) che spiega il nostro modo di fare, espone le nostre idee e il nostro modo di concepire la musica. È un film che racconta un anno di tour con noi, da gennaio 2019 a febbraio 2020. 

Con la sua linea editoriale, la nostra fanzine Karton è anche uno strumento di espressione a sé stante. 

Molti temi ci stanno ovviamente a cuore. La lotta contro il fascismo, contro il sessismo e contro l’omofobia, ma anche il diritto alla casa per tutti, l’accoglienza dei migranti e le battaglie intorno alle nuove questioni ecologiche (come, recentemente, la lotta contro il progetto del mega-bacino idrico nel Marais Poitevin).

Radio Punk: Siete estremamente prolifici a livello discografico, avete sfornato una quantità di dischi pazzesca. Adesso cosa riserva il futuro dei Krav Boca? 

Krav Boca: Vogliamo sempre far evolvere la nostra musica. Ci piace lavorare sul nostro spettacolo e sorprendere le persone che vengono a vederci. Vogliamo creare una sensazione di comunione con le persone che ci seguono. Non abbiamo “fan”, siamo un insieme!  Vogliamo continuare a soddisfare le persone che ci seguono e incontrarne di nuove. Vedremo dove ci porterà!

Radio Punk: Quali sono le città in cui vi siete trovati meglio e quali quelle in cui vorreste andare a suonare ma non ci siete ancora stati? Ci raccontate un episodio particolarmente bello e uno particolarmente grottesco?

Krav Boca: Abbiamo vissuto momenti straordinari ad Atene, Salonicco, Agrinio… Momenti memorabili anche a Casablanca! Abbiamo fatto molti concerti in tutta Europa, ma abbiamo ancora molte città da scoprire. Non abbiamo le stesse sensazioni ogni anno, è sempre tutto in evoluzione. Vogliamo continuare a provare emozioni. È questo che ci motiva.

Radio Punk: Come dicevamo prima, è evidente che venite tutti da percorsi musicali diversi, ma invece come vi è venuto in mente di creare questo spettacolo pirotecnico dal vivo? L’artista che si occupa di questo aspetto ha un ruolo anche nella parte “in studio” nel progetto o solo dal vivo?

Krav Boca: Tutti i membri del gruppo hanno voce in capitolo nelle composizioni. I due performer (fuochi d’artificio e cerchio aereo) sono coinvolti nel processo creativo quanto gli altri. Siamo sullo stesso piano in tutti i settori. Lo stesso vale per il tecnico del suono. Per noi è molto importante. 

L’orientamento allo “spettacolo” del nostro show è venuto molto naturale. Ci siamo incontrati, ci siamo piaciuti e avevamo la stessa visione delle cose. Volevamo offrire qualcosa di esplosivo, vivace e diverso. Il nostro spettacolo è destinato a evolversi. Vogliamo che sia in grado di trasformarsi, secondo i nostri desideri.

Radio Punk: Chiudiamo ringraziandovi e facendovi una domanda più personale, nominateci l’album preferito di ogni componente della band!

Krav Boca: Grazie a voi! Complimenti per il lavoro che svolgete durante tutto l’anno! Seguiamo molto Radio Punk e ci piace molto.

Ecco i nostri album preferiti:
Paul: Ärsenik – Quelques Gouttes Suffisent
Myrtille: Autonomads – No Mans Land
Rudy: Jul – La Machine
Adrien: The Gladiators – Dreadlocks the time is now
Nino: Comeback Kid – Wake the Dead
Louna: Aya Nakamura – Nakamura
Fafa: Ministry – Psalm 69
Dino: Sepultura – Beneath the remains

Credit foto per l’immagine in evidenza: Damien Baudoin

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