Intervista ai Lenders
Chiacchierata con la band oi! street punk romana Lenders
Dopo averli ri-visti a Ravenna al Rumagna Sgroza Festival (prima volta successiva al lockdown) e dopo aver ascoltato a cannone l’album appena uscito per Hellnation dal titolo “Sul Filo Del Tempo” (disponibile anche in distro da noi) siamo stati folgorati sulla via di Damasco. Non a caso questo dei Lenders è un album che abbiamo inserito nel nostro best of 2022, per rendere l’idea di quanto ci abbiano fatto gridare al miracolo. Impossibile non intervistarli, troppe le domande e troppa la carica. Cominciamo!
Radio Punk: Ciao ragazzi e benvenuti nella nostra ‘zine. Raccontateci un po’: come e dove nascono i Lenders? In che contesto “storico” e in che luoghi decidete “mo formiamo una band” e spinti da quale obiettivo?
Lenders: Eccoci qua con colpevole ritardo ma tra lavori cazzi scazzi e mazzi abbiamo dovuto invocare il Sacro Covid per poterci fermare un attimo.
I Lenders nascono durante un pranzo di fine aprile 2017 e dopo rapidi cambi di formazione, inizialmente addirittura a due voci e il subentro di Papo si attestano in quella che sarà la prima line up del gruppo,con Mirco alla voce, Santi e Papo alle chitarre, Berto al basso e Claudio alla batteria, tutti con il loro microfono per i cori in chiaro stile Quartetto Cetra.
Si prova a ritmi serrati e a orari spesso improbabili per i vari impegni personali e si mettono quasi subito le basi di quello che sarà il nostro primo lavoro “Da che parte stai”, che uscirà a novembre 2018 con quella che è l’attuale formazione con Gianni al basso, dopo essere stato suonato e perfezionato in decine di concerti in tutta Italia.
Radio Punk: …Tornando ancora più indietro: Come siete entrati a contatto con la scena punk diy e dintorni? Di quali altre band, collettivi, progetti avete fatto parte in passato o fate parte tutt’ora?
Lenders: Papo e Gianni, i veri boomers del gruppo, hanno avute esperienze quando internet andava ancora con i criceti e ì demo si spedivano per posta. Papo con il suo primo gruppo punk rock, i Crazy Nuance, di cui si trova ancora del materiale online e una parentesi al basso coi Gioventù Bruciata di Formia; Gianni con i Raise your pitch e altri gruppi precedenti. Ambedue hanno suonato insieme nei Discard of system, gruppo streetpunk di fine 90 primi 2000 del buon vecchio Er Bestia.
Gli altri esperienze più o meno lampo con gruppi in età adolescenziale e Claudio vabbè,ci è nato e cresciuto direttamente dall’interno sotto la cappella di papà Fabio (DUAP ed ora Dalton)
Radio Punk: Questo album “Sul Filo Del Tempo” è una vera mazzata a livello di musica, testi e suoni. Ormai avete un marchio di fabbrica, già dalla prima nota si capisce che siete voi, ma qui vi siete superati. Come e quando è nato questo album?
Lenders: Il disco inizia a prendere forma a inizio 2019 e procede come un treno sull’onda di una vena creativa ed entusiasmo che trova riscontro anche durante i live in cui abbiamo iniziato a proporre qualcuno dei pezzi .Lo abbiamo registrato subito, senza se e senza ma ma niente….tra covid scazzi prese riprese e chi più ne ha più ne metta ha visto la luce solo nel settembre del 2022 complice anche Robertò e la sua Hellnation che ha continuato a credere a quelle 5 teste di cazzo quali siamo.
Radio Punk: Dato che abbiamo la copia fisica davanti, non possiamo non parlare dello splendido artwork. Vi va di spendere due parole sul lavoro grafico e sul suo significato?
Lenders: Il disegno rappresenta le mitologiche 3 Parche che sciolgono tessono e tagliano il filo della vita. Abbiamo pensato a mille titoli, mille copertine e alla fine Mirco ce l’aveva lì sopra la testa, sul muro di casa a Salerno questa immagine. Elaborata poi da Cartanova e messa infine su carta dalla paziente Federica La Rude che ha curato anche tutto il resto della grafica e dell’impaginazione, immagino non senza rivolgere anatemi a tutte le divinità del creato cercando di venire incontro a suggerimenti e idee nostre.
Radio Punk: “Sul Filo del Tempo” parla di diverse tematiche care alla classe operaia e in cui in diversi di noi si possono ritrovare. Quali messaggi ci tenete che arrivino all’ascoltatore?
Lenders: Beh, che il tempo passa ma che dobbiamo mantenere la testa alta e l’obiettivo fisso. Ci si può fermare, si può temporeggiare, si può anche inevitabilmente cadere ma bisogna essere forti e pronti a ripartire, ”qui non si regala un cazzo”.
Radio Punk: Roma Est Rock n Roll. Lenders Roma East Side Boys. Insomma, come molti gruppi della scena oi! siete anche voi ancorati alla vostra città e in particolare ad una parte di città, Roma Est appunto. Poi Mirco sappiamo che è legatissimo alla sua Salernitana. Ma non divaghiamo… Parlateci di questa famigerata Roma Est e del vostro rapporto con questa zona in particolare.
Lenders: Roma est….c’è chi ci è nato e ancora ci vive e lavora come Papo e chi ci si è trovato di passaggio per poi rimanerci e iniziare un nuovo percorso di vita. Che dire… un rapporto di amore ed odio come vivono tutti con i propri quartieri però alla fine tutto sommato tra problemi e situazioni più o meno degradate ci sono tante piccole realtà che da anni danno voce e modo di esprimersi a tanti di noi.
Radio Punk: …Più in generale, raccontateci la scena di Roma. Quali band, spazi sociali, collettivi, locali ci sono? Com’è essere punk o skinhead nella Città Eterna?
Lenders: Band quante ne vuoi, spazi forse un po’ meno o comunque spesso e volentieri di accesso decisamente complesso, parlo a livello di organizzarci qualcosa. Sicuramente ci sono persone che ancora si sbattono e si impegnano nonostante i numerosi ostacoli e problematiche per mantenere viva una realtà romana che comunque si difende bene 😉
Radio Punk: Abbiamo visto che avete messo su Spotify il vostro disco, molte band del nostro giro non sono su questa piattaforma invece. Voi cosa ne pensate di Spotify? E cosa ne pensate invece di chi non mette il disco in streaming appena esce? Credete abbia senso per riuscire a vendere più copie “fisiche”?
Lenders: Siamo ormai nell’era della fruizione tutta e subito, non tutti hanno possibilità di acquistare copie fisiche e quindi noi siamo sempre stati dell’idea che è un modo più rapido e concreto di portare a più orecchie possibili la nostra musica. Chiaramente chi poi lo vuole il vinile o il cd se lo compra lo stesso, non crediamo che una cosa escluda l’altra.
Radio Punk: “e non venirmi a dire / che cazzo fai non voti / diritti e doveri / da onesto cittadino / ma cosa cazzo voto / qua il tempo mi è letale / prendete la vasella / che farà meno male”. Questo verso è parte di “Mototesta” e siamo pienamente d’accordo sul discorso partitico e sul “no politica” in questo senso. Ma quanto contano per voi l’aspetto DIY e quello politico inteso invece come antifascismo, anticapitalismo, antirazzismo, antisessismo, lotte dal basso e autogestione? Come spieghereste il vostro “ma cosa cazzo voto” all’onesto cittadino di cui sopra?
Lenders: Qui chi più chi meno chi zero danno la propria importanza all’impegno politico/sociale. Di base seguiamo una linea di non politica nei testi proprio per il motivo che ti ho scritto. È chiaro che un fondamento di antirazzismo e antifascismo lo abbiamo tutti e 5; ”Mototesta” vuole essere un invito al non fermarsi e al guardare avanti che tanto, riffa raffa, sempre in quel posto poi lo prendi se dai troppo credito a chi ha cara la poltrona.
Radio Punk: Una cosa che accomuna molte band oi! e skinhead oltre alla territorialità è lo stadio. Voi ci andate?
Lenders: Mirco è sicuramente il più attivo da questo punto di vista seguito spesso anche da Santi. Per quanto riguarda la compagine capitolina (2 laziali e 1 romanista) è più un tifo da salotto.
Radio Punk: A sto punto che siamo entrati in confidenza nel corso dell’intervista, diteci un po’ “chi siete, che fate, dove andate, un fiorino”! Parlateci un po’ di voi come persone, che fate nella vita di tutti i giorni, come passate le giornate, che lavoro fate, che hobby-passioni avete… il lato umano dei Lenders in pratica!
Lenders: Tutti fortunatamente abbiamo un impiego e meno male. C’è chi tatua, chi scrive, chi disegna, chi è appassionato di vecchi videogiochi e fumetti, chi sta in fissa con la cucina e tutte le sue declinazioni. Insomma, nonostante il lavoro occupi la maggior parte della giornata, abbiamo modo di coltivare i nostri interessi e affetti.
Radio Punk: Vi ringraziamo di cuore per lo spazio e ci piacerebbe chiudere l’intervista così. “VMV” – la canzone finale – è una ballad stupenda, con un testo che arriva dritto al cuore e la voce di Zelda Zarathustra che pare toccarti l’anima. Si sente che è dedicata ad una persona per voi speciale e ci fa piacere lasciarvi lo spazio per parlare sì della canzone ma anche di Vito, che dopo aver ascoltato questa canzone, avremmo voluto tanto conoscerlo.
Lenders: Vito…”Violento, tatuato, senza denti, ma avevi anche dei difetti!”.Così lo ricorda un muro di Salerno e così ti rispondo. Anima ribelle e senza pace, lo abbiamo voluto ricordare con una canzone calma e placida che solo una voce calda e profonda come quella di Silvia poteva rendere unica.
Grazie per lo spazio il tempo e la pazienza che ci hai dedicato e a rivederci presto in nuove e mirabolanti avventure!
In foto: i Lenders con l’amico Kranio
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