Tales From The Distro (EP.6): intervista ai Mörtaio
Nella sesta puntata di Tales From The Distro andiamo a intervistare i Mörtaio, band di Trento coi quali abbiamo fatto uscire il self titled in CD
Cos’è “Tales From The Distro”? In pratica parliamo brevemente dell’uscita in questione, poi lasciamo la “parola” alla band coinvolta nel disco con un’intervista e infine alleghiamo l’eventuale materiale che c’è riguardo quest’uscita. Il perché è semplice, volevamo supportare le band e allo stesso tempo parlare di dischi che avevamo contribuito a far uscire senza risultare auto-referenziali, ma semplicemente presentandolo e dando voce alle band.
Questi gli scorsi episodi:
- C4 – La Provincia Odia split 7″
- Dr. Zaius / Small Thing split 7″
- Minoranza di Uno / Soviet Order Zero split 7″
- Tenia – Altrove LP 12″
- Middle Finger – Abbiamo Ancora Voce LP 12” + CD
IL DISCO:
Da Trento e dintorni ecco i Mörtaio. La band, composta da membri di Attrito, IGioia, Cimex, Culto del Cargo e altri progetti ancora ci propone questo splendido Self Titled in formato digifile. Il nostro primo digifile, che altro non è che un digipack senza la parte in plastica e con costina più sottile. 14 tracce brevi, intense, fortissime e con la voce di Marcella devastante. Un miscuglio tra hardcore e powerviolence davvero pungente, dal vivo poi ve li dovete proprio beccare! Importantissimo: parte del disco è benefit anticipato per Juan, compagno e amico fraterno della band che sta pagando con la propria libertà le lotte che ha portato avanti.
Vi lasciamo all’ascolto e sotto alla chiacchierata con i Mörtaio!
Intervista:
Radio Punk: Ciao, vi diamo il benvenuto nella nostra ‘zine! Raccontateci un po’ chi siete, come vi formate, quando, dove e perchè e raccontateci anche le vostre esperienze passate in altre band.
M.: Siamo i Mörtaio, ci siamo formati durante la notte di capodanno del 2020, eravamo tutti a casa di Davide. Andrea e Marcella, freschi dello scioglimento degli Igioia di cui erano rispettivamente batteria e voce, stavano parlando con Mirko per metter su un gruppo “veloce” in 3, con solo una chitarra, poi Davide si autocandidò per suonare il basso, come avremmo potuto dirgli di no? La cosa buffa è che Marcella e Davide si conoscevano dalla metà degli anni ‘90 e ad un certo punto si trovarono a vivere nello stesso paese in Trentino, quindi metter su un gruppo insieme sembrava la cosa giusta da fare.
Suoniamo tutti da parecchio tempo, ai gruppi che avete elencato possiamo aggiungerne altri, come Nervi, OGM, La Congiura, Swisshh, Gelo, Gufonero, End of A Season, No Somos Nada, Egotismo, Thee Loyal Wankers, Killerkoala, Sproloquio, Iron Molar, u-mano u-dito, ecc…
È interessante vedere come una persona a leggere questo elenco potrebbe dire “quanti gruppi!” ma poi alla fine sono sempre le solite persone che si mescolano!
Esperienze da raccontare ne avremmo ma come potete immaginare occuperemmo un po’ troppo spazio. Una nostra particolarità, oltre alla vecch… ehm, esperienza, è che siamo originari di 4 regioni diverse.
Radio Punk: Oltre alla parte musicale, avete fatto o fate parte di altri progetti, collettivi politici, etichette, altro ancora inerente la musica, la politica o il diy? Vi va di parlarcene?
M.: Sembra una cosa che si dà per scontata, no? Un gruppo punk/hc composto da persone che bazzicano in circuiti politici o di autogestione/autoproduzione.
In realtà, questa cosa non è così comune.
Sai, alla fine molta gente si avvicina a questo ambiente non solo perché ne condivide i valori, ma magari anche solo perché attirata dall’aspetto musicale, dai prezzi popolari, dai giri amicali o per fare festa e drogarsi alla larga da occhi indiscreti. Per noi il discorso è diverso, e, nonostante tutti gli sbattimenti e le difficoltà passate in questi anni, siamo tutti allineati sul mantenere un filo che colleghi l’aspetto musicale (come gestire il gruppo, dove suonare, come fare uscire i dischi ecc…) con quello politico (ad es. la raccolta fondi per chi sta in carcere o partecipare attivamente a presidi e nell’organizzazione di eventi sul territorio). Singolarmente portiamo avanti diverse attività come etichette (The Fucking Clinica, Annoying Records), distro (Distortion), organizzazione concerti…
Radio Punk: Raccontateci un po’: come nasce questo disco e quali sono i temi che affrontate maggiormente? Parlateci un po’ anche della copertina e delle grafiche…
M.: A un certo punto siamo arrivati alla soglia dei 14 pezzi pronti, e, come da tradizione, abbiamo voluto registrarli. Con il nostro amico Lorenzo (Frizzer Studio), nostro fonico di fiducia anche con Gufonero, Igioia, ecc… abbiamo allestito tutto nel garage di casa e nel giro di un paio di giorni abbiamo dato forma a questo disco. Le grafiche sono state curate da Officina Infernale, altra figura “mano sul fuoco” che riesce a trasferire su carta il nostro disagio 🙂 . Lo abbiamo stampato su cd perché a quanto pare al giorno d’oggi il vinile costa troppo e ci vuole troppo a stamparlo, il cd è stata una scelta di ripiego comunque più pratica, economica e veloce, come noi.
L’idea per la costruzione dei testi parte da eventi quotidiani che ci colpiscono e quindi spaziano dall’evento di attualità a dinamiche relazionali/sociali che emergono nella vita di tutti i giorni, come ad esempio il non volersi omologare ad una società improntata sul lavoro con l’idea che possa esistere altro oltre a questo, oppure lottare per i propri ideali senza abbassare la testa.
Radio Punk: Quanto conta per voi l’aspetto politico inteso come insieme di idee anticapitaliste, antifasciste, antisessiste e do it yourself?
M.: Non crediamo sia misurabile, come abbiamo scritto qualche riga più in su, sono tutte tematiche che fanno parte di noi in quanto individui e in un contesto di gruppo diventano implicite, che non significa scontate.
Radio Punk: Fate finta che siamo a uno di quei programmi domenicali pessimi per anziani e diteci un po’ di voi! Fuori dalla band chi sono i componenti e che passioni e hobby hanno?
M.: Al di fuori del gruppo non siamo poi molto diversi, ognuno ha le proprie passioni che porta avanti con costanza e dedizione, ma poi alla fine quelle che accomunano tutti sono l’amore per gli animali e la natura.
Radio Punk: Raccontateci un po’ la scena delle vostre parti. Quali spazi, collettivi, band, etichette, ecc ci sono? Com’è la situazione rispetto a una volta?
M.: Come è ben risaputo, il Trentino soffre da sempre l’assenza di spazi, o quantomeno di quelli riconosciuti, il che non è necessariamente un male vista la spinta e la voglia di crearseli che c’è sempre stata negli anni. L’ultima occupazione fu sgomberata nel 2015, per la quale ci sono persone che ancora stanno “pagando”. Attualmente ruota un po’ tutto attorno a 4 realtà, che sono il Baitattack!, casa di Marcella e Andrea, il Dirty Carpet e il Pallet che sono due sale prove, ed il Terreno NoTav, che è uno spazio all’aperto che venne comperato da un nutrito gruppo di persone per portare avanti la lotta contro l’alta velocità, con un tendone dove, tra il resto, si organizzano anche concerti.
Noti sono anche i concerti estivi, orgogliosamente abusivi, che si svolgono nei boschi di montagna.
Da anziani dovremmo dirti che rispetto ad una volta è tutta una merda, ma sarebbe una bugia, è solo diverso.
Radio Punk: Cosa ne pensate delle piattaforme streaming e dei social? Possono aiutare o alla fine nonostante i buoni propositi rischiano di essere più deleteri che altro?
M.: All’interno del gruppo ci sono posizioni diverse, ma quello che condividiamo è che questi strumenti vadano usati con un certo criterio per evitare di farsi schiacciare.
Ad esempio, pubblicare filmati o fotografie di situazioni occupate non è certamente una buona idea in quanto potrebbero essere usate per identificare e denunciare i partecipanti. Magari questo non succede in occupazioni storiche, ma nelle TAZ di una notte o più capita molto più di quanto si immagini.
Usarli sì, esserne schiavi no.
Radio Punk: Chiudiamo l’intervista con una domanda classica per chi ci segue. L’aneddoto più grottesco e quello più bello. Situazioni incredibili, rimborsi spese allucinanti e via discorrendo! Grazie ancora, alla prossima!
M.: Al momento l’aneddoto più significativo è che siamo stati costretti a tirare pacchi abbastanza spesso per sfighe varie, in questo frangente abbiamo degnamente portato avanti la scuola dei Ludd.
Grazie per lo spazio, a presto. Andrea, Davide, Marcella, Mirko.