Intervista ai Plankton
Chiacchierata con i Plankton, band hardcore punk fiorentina
Li conosciamo dal 2018 (infatti conserviamo in collezione il loro EP di debutto “Space Impact”), e 6 anni dopo ovvero a maggio di quest’anno sono usciti con il loro ultimo album “In Balia Delle Onde”. Il formato è in CD e viene pubblicato grazie alla cara e vecchia cospirazione DIY, di cui facciamo parte anche noi! Oggi intervistiamo i Plankton, giovane band di Firenze dedita ad un hardcore punk cantato in italiano che mischia elementi melodici della scuola californiana a massicce dosi di quell’accaccì italiano degli anni ‘90 che ricorda band come i Belli Cosi. Andiamo a conoscerli meglio!
Radio Punk: Ciao amici e benvenuti nella nostra ‘zine! Raccontateci tutto della vostra band, come vi siete conosciuti e cosa vi ha spinto a formarvi?
Plankton: Ciao Radio Punk! Siamo felicissimi e anche un pelo emozionati a rispondere alle vostre domande spinosissime.
Il progetto Plankton comincia nel 2015, inizialmente eravamo Fuli al basso e alla voce, Foffo alla chitarra e Metal alla batteria. E prima di questo amici di infanzia.
L’idea di formare un gruppo si può dire che è venuto da sé o meglio: durante le superiori tutti noi ascoltavamo punk e ci accomunava il fatto che eravamo stanchi delle solite proposte commerciali e di musica sempre meno pregna di argomentazioni e messaggi; decidemmo così di distaccarci fuori dal gregge.
A questa formazione poco tempo dopo si aggiunge alla chitarra Vieri, fratello di Dani (attuale bassista) e in questo modo registriamo una prima demo di 4 tracce.
Nel 2016 Fuli smette di suonare il basso e passa alla sola voce e nel gruppo si aggiunge Dani, ma la formazione ha vita breve… Nel settembre dello stesso anno Vieri esce dal gruppo dopo una crisi mistica e al suo posto entra il Sola (detto anche piccolo lord), che già avevamo avuto modo di conoscere ai nostri primi concerti; con questa formazione nel 2017 registriamo l’EP “Space Impact”, un mix di guerre stellari, spazio, fantascienza e paranormale usandoli come spauracchi per trattare temi sociali e politici.
Il gruppo rimane stabile fino al 2020 quando Foffo decide di non farne più parte. Essendo i pezzi del disco già pronti, dopo una travagliata crisi di identità del Metal e dopo l’elaborazione del “lutto” dovuto all’uscita di Foffo, decidiamo così di adattarci a una chitarra e nel 2022 registriamo finalmente il nostro primo disco “In balia delle onde”.
Radio Punk: Nel vostro album “In Balia Delle Onde” avete affrontato diverse tematiche in maniera anche piuttosto diversa. Cosa volete comunicare tramite questo disco e in generale, sapendo che bazzicate gli Spazi Sociali della vostra città, a quali lotte vi sentite più legati?
Plankton: “In balia delle onde” parla di riscatto sociale, di poter costruire qualcosa partendo dalle macerie con un approccio realista e non disfattista prendendo in mano il disagio sociale di tutti i giorni, non abbandonandosi all’alienazione della realtà quotidiana così da costruire ogni giorno qualcosa di diverso cercando nel nostro piccolo di migliorare ciò che abbiamo attorno.
L’approccio politico è una conseguenza del nostro stato d’animo e la musica come la viviamo noi è il veicolo migliore per concretizzarlo. Dato che viviamo in un periodo storico dove la musica e i concerti non sono più accessibili a tutti, abbiamo scelto l’autoproduzione che è e resterà l’unico modo per combattere le logiche di mercato che sempre più attanagliano il sistema della musica. Come avete anticipato, siamo attivi negli spazi sociali del territorio (soprattutto il C.S.A next emerson e C.P.A Firenze sud) che purtroppo sono sempre di meno, vittime di un sistema che opprime e mette alla gogna ogni sorta d’espressione che tenti di aggirare la logica dominante.
Cogliamo l’occasione per dire che siamo solidali nei confronti di ogni spazio che negli ultimi anni ha subito uno sgombero; per citarne uno molto caro a noi ci terremo a menzionare viale Corsica 81 che è stato tra i primi spazi occupati che ci ha accolto e dato voce e che ci ha fatto affacciare ad una realtà Fiorentina diversa da quella fatta di vetrine locali e movida.
Altri spazi che hanno subito sgomberi e che vogliamo menzionare sono stati la Riottosa, Via incontri (che purtroppo ha avuto vita breve), Urania…
Siamo in oltre solidali nei confronti del popolo palestinese che ora più che mai sta subendo un genocidio, ai lavoratori della GKN e a tutti i compagni sotto sgombero e a quelli costretti a vivere in situazioni inumane nelle carceri.
Radio Punk: …Ora la domanda che tutti a Sesto Fiorentino si aspettano, suggerita dal maestro Ivan Lo Mauro: parlateci del NETO!
Plankton: Il Neto, frazione di Sesto Fiorentino, è parte integrante della piana dalla parte nord di Firenze, per essere più precisi è il sesto miglio di distanza da Firenze.
Il Neto negli anni 90 è stato territorio preferito da piromani che incendiavano macchine e motorini mentre la stazione del Neto, vanta un numero indefinito di suicidi. Chiunque voglia buttarsi sotto un treno in corsa sceglie per forza la “strada ferrata” del Neto dove un meraviglioso sottopasso dà quel tocco di underground che ti fa sentire a casa. All’interno del parco del Neto (polmone verde conteso tra Sesto Fiorentino e Calenzano) ha vissuto il papero più cattivo di tutti i tempi… Paolino. Purtroppo è stato allontanato perché attaccava i bambini che andavano a portargli il pane.
In sintesi si può davvero dire che è l’unico luogo al mondo dove le leggende parlano chiaro.
Nonostante ciò, è il luogo dove tutti i Plankton, tranne il Sola che vive a Casellina (fatto che ci tiene a specificare), sono cresciuti e hanno giocato insieme tra le mura dei blocchi. È il posto che ci ha permesso di incontrarci e darci la possibilità di unirsi nonostante le difficili situazioni personali di ognuno di noi. Insomma, il Neto è casa.
Radio Punk: Raccontateci un po’ di voi come persone, che altri progetti o band avete, se fate parte di qualche collettivo, hobby, passioni, lavori…Raccontatevi come se foste da Mara Venier a Domenica In!
Plankton: Per il Metal la svolta e il cambiamento mentale arriva con la maggiore età come spesso accade. Lascia la scuola per una scialba esperienza di 8 mesi in un bar.
Adesso ormai da tempo operaio in pelletteria. Ultimamente la monotonia è sempre più presente…la musica gli dà tanti nuovi stimoli e lo accompagna sin dai tempi della scuola dove assieme al Fuli condivideva due progetti con la sola intenzione di suonare in sala prove ma che hanno fortificato sempre di più la voglia di sacrificarsi per qualcosa di concreto.
La passione per il calcio e il mare non è da meno.
Dani invece dopo quasi 10 anni di barman in alberghi e cocktail bar ora lavora come postino nonostante odi guidare, ha un amore viscerale per la Fiorentina e i suoi due animali preferiti sono lo squalo e il tacchino.
Attualmente è diventato povero per realizzare il suo sogno nel cassetto… comprare un Fender precision del 1972.
Non sopporta avere più gruppi contemporaneamente nonostante stia formando un nuovo gruppo che fa un mix tra emo e punk rock e dovrebbero chiamarsi Coldest Place (ma ancora il nome non è sicuro essendo veramente agli inizi).
Il Sola lavora come fabbro all’interno di una ditta che si occupa di riparazioni di infissi, cancelli, materiali in PVC ecc… Suona con altri gruppi tra cui Morgana, Donald Mortem, ALLERTA! ed assieme al Fuli gravita attorno al collettivo Bad Taste di Firenze.
Non si emoziona sugli yacht in quanto il suo hobby preferito è collezionare Dylan Dog, DVD di film horror/splatter di serie B e Z (soprattutto quelli di piccoli registi indipendenti attuali ma anche qualcosa di più old school) ed inoltre nutre un amore incommensurabile per la Playstation2.
Fuli invece attualmente fa lo stampatore in litografia dopo anni a rimbalzare da un posto all’altro, ama leggere e la sua ossessione è la fantascienza oltre alla musica veloce e per tutto ciò che suoni al ritmo di tumpa tutupa.
Ha anche altri progetti tra cui appunto Donald Mortem, Destinazione Finale e gli ormai sciolti Balls of Fire. Milita nel collettivo Bad Taste di Firenze e adora rendere possibile concerti di gruppi che rimarrebbero relegati nella sua testa.
Grande fan del rock’n roll e dei birrini che non manca di mangiare e condividere a ogni occasione.
Radio Punk: Tornando indietro sul vostro album, ci piacerebbe saperne di più riguardo chi ha collaborato con voi contribuendo alla sua creazione.
Plankton: Il disco è stato registrato al CSA Next Emerson grazie all’aiuto di Alex (Hill Valley studio). Il master è stato realizzato da Lorenzo Bellia di Audiovolt studio, copertina e grafiche sono state disegnate dal Borga (Dead flag artworks), mentre la foto interna è stata scattata da Foffo (che è stato e sempre sarà un membro pkn) che assieme ad Andreino amico di vecchia data e compagno di avventure e disagi, hanno contribuito e contribuiscono alla scrittura di canzoni e testi. Ci teniamo a ringraziare ancora le varie distro e le etichette autoprodotte: senza il loro aiuto questo disco non si sarebbe potuto realizzare.
Grazie a Radio Punk che da anni ci supporta come gruppo ma soprattutto come amici, Rumagna sgroza, zio Ciko di Malammòre, il Roccia con la sua NKTN REHORZ (perché unn’é la musica, glié le persone!) e per ultimo grazie tante al Giuse di Valley distro che oltre a contribuire al disco ci ha aiutato tramite la loro serigrafia a stampare le maglie.

Foto di Marghe
Radio Punk: C’è qualche sogno nel cassetto dei Plankton? Chessò, tipo suonare insieme a qualche band in particolare o in qualche festivalone o posto, fare un tour, vendere 100000000 copie, fare un feat. con qualcunx…
Plankton: Noi pensiamo che non sia importante la grandezza del festival o il nome di un gruppo, quel che vogliamo fare è quello che abbiamo sempre fatto, ovvero condividere concerti e situazioni assieme a gruppi che come noi hanno storie da raccontare e messaggi da trasmettere.
Radio Punk: …Invece tornando alla realtà: avete in previsione una o più date di presentazione del disco o magari un tour anche al di fuori dei confini italiani? E più in generale cosa c’è nel futuro dei Plankton?
Plankton: Per adesso quello che vogliamo fare è suonare a giro il disco ma stiamo anche scrivendo pezzi nuovi con la speranza di registrare delle tracce all’inizio del 2025.
In programma abbiamo una data il 26 di Ottobre al cpa assieme a due gruppi baschi (Bake Falsua e Aurrez Aurré) non sarà una vera e propria release, però é una bellissima occasione perché sono quasi due anni che non suoniamo a Firenze. Oltre a questo nel futuro dei Plankton ci aspettiamo di continuare a suonare e comporre pezzi nuovi, provando e cercando nuovi stimoli ed influenze per sviluppare il nostro suono.
Radio Punk: Chiudiamo l’intervista ringraziandovi e lasciandovi con un nostro classico: raccontateci gli aneddoti più grotteschi e assurdi che vi sono capitati in questi anni come band e anche i momenti più belli! Ciao amici!
Plankton: Di aneddoti strani ce ne sono successi tanti perché prima di essere un gruppo che suona siamo un gruppo di amici. Per quanto riguarda il suonare uno dei primi aneddoti che ci successe fu quando il sola (appena 16enne e sotto la morsa ferrea dei propri genitori che avevano paura di dove andasse a suonare) confuse viale Corsica a Firenze con la corsica francese, esortandoci a comprare i biglietti per il traghetto e discutendo il fatto che i suoi genitori probabilmente non lo avrebbero mandato perché il giorno dopo c’era scuola. Uno dei fatti più divertenti e simbolici accadde a guzzano (occupazione sui monti di prato) quando il nostro fedele amico e compagno (allora chitarrista) Foffo, si addormentò sul divano quando stavamo per suonare e così noi ne approfittammo. Lo Abbiamo portato sul palco e simbolicamente gli abbiamo messo la chitarra in mano (il tutto documentato e fruibile su YouTube). Grazie a radio punk che c’ha dato l’opportunità di raccontarci.
Lunga vita al D.I.Y!