Intervista al Collettivo Cannibale: SPECIALE EXTREME CONDITION FEST VOL. 1
Chiacchierata con il Collettivo Cannibale che organizza concerti e iniziative all’insegna della nota sbarrata
Il Collettivo Cannibale è attivo da diverso tempo nel panorama dei concerti crust, grindcore, sludge e non solo, organizzando anche diverse proiezioni di film e iniziative benefit. Ben radicati a Bologna – precisamente in Bolognina – hanno dato vita a innumerevoli situazioni in diversi spazi, toccando spesso altre città come Imola e Modena. Proprio quest’ultima vede lo svolgersi del primo Extreme Condition Festival nei giorni 27 e 28 settembre 2024 allo storico spazio sociale La Scintilla. Nell’intervista che segue andiamo a scoprire meglio sia il collettivo che questo nuovo festival!

- Radio Punk: Ciao, benvenutx nella nostra ‘zine! Partiamo dalla fine, presentateci la prima edizione dell’ Extreme Condition Fest e raccontateci cosa non dobbiamo assolutamente perderci in questa due giorni.
Collettivo Cannibale: Ciao Radio Punk! Grazie infinite per questi fogli di carta. Il nostro collettivo si impegna tutto l’anno per creare, nel nostro piccolo e con le nostre forze, una connessione con le diverse realtà DIY, sotto e controculturali e quelle impegnate nei vari fronti di lotta sociale e politica del nostro tempo e contesto. Il modo che abbiamo scelto è quello che più ci appartiene come soggettività, ossia nella maniera più estrema, rumorosa e visivamente ripugnante o sconcertante, come un tir contromano nell’autostrada della gentrificazione. Questa prima edizione dell’ Extreme Condition Fest non è altro che il tentativo di una rappresentazione e condivisione di ciò che siamo e che ci sta a cuore.
Se la musica è certamente il veicolo principale a cui ci siamo affidati (e quindi sarebbe scontato dirvi di quanto sia importante non perdere nemmeno una nota sbarrata né una parola urlata di tutte le band che parteciperanno) ciò che più è importante non perdersi è la moltitudine di “situazioni” che troverete all’interno.
Sabato 28 dalle 13.00 partirà una chiacchierata collettiva che vedrà partecipanti alcune realtà attive nelle lotte contro alcune delle peggiori gabbie che caratterizzano il presente: dalle carceri ai CPR fino a quelle per animali non-umani, lotte fra loro collegate in un contesto storico dove la gabbia è un emblema della nostra società, a partire dalle gabbie mentali che troppo spesso ci lasciamo imporre e nelle quali ci lasciamo chiudere, soffrendovi l’alienazione in un quotidiano dove sempre meno è possibile esser viventi senzienti e non autonomi, bulloni negli ingranaggi del capitale. Vogliamo che questo nostro festival non sia un evento musicale/sottoculturale fine a se stesso, ma anche possibilmente un momento di incontro e confronto, per riconoscer le affinità e magari unire gli intenti e le forze.
Nell’area distro, che speriamo sia ricca di banchetti, ci sarà la possibilità di entrare in contatto con alcune delle molte realtà DIY e di autoproduzione, tema a noi carissimo e imprescindibile per un’affermazione di noi stessx fuori dalla logica del mercato.
Il DJ set che andrà all day / all night long nel giardino avrà come protagonistx amicx e compagnx dal sotto-tessuto culturale di Roma (Lady Crime e T8tino), il collettivo Bad Taste rappresentato da Bitti e dai i suoi vinili ed il selecter/dj Zen Zero membro e parte integrante del Collettivo Cannibale.
Durante la giornata di Venerdì siamo invece felici di consigliarvi le presentazioni di due interessanti progetti contemporanei: il nuovo romanzo fanta-distopico “Turno di Notte” di Scaglie di Rumore (il quale ci parlerà anche della casa editrice indipendente Agenzia Z e di qualche altro progetto ad essa connesso) e la Deathzine “Unholy”, uno degli attualmente migliori esempi di dedizione ai più marci meandri della musica estrema.
Ultimo ma non meno importante è il consiglio di vivere La Scintilla: conoscerla, riconoscerla, scoprirla, riscoprirla, prendersene cura collettivamente ed entrare in connessione con il luogo che non solo ospita questa prima edizione del festival, ma dal 1986 ad oggi porta avanti una storia d’autogestione che speriamo continui a lungo.
- Radio Punk: Questa è la prima edizione dell’E.C. Fest ma alle spalle avete già una lunga lista di concerti e iniziative, tra cui l’ultima edizione dello storico September To Dismember. Parlateci un po’ di voi e della vostra storia!
Collettivo Cannibale: Sebbene come soggettività alcunx di noi già avessero preso parte all’organizzazione di festival totalmente DIY (senza sponsor, senza riconoscimenti e permessi istituzionali…), come collettivo l’ultima edizione del September to Dismember è stata la nostra prima “grande” esperienza in tal senso, con tutto quello che ne consegue per fare in modo che un festival possa essere chiamato tale e non solo un “concerto lungo”. Non è un mistero che fin dall’inizio della nostra avventura come Collettivo Cannibale ci fosse una grande voglia di far rivivere un certo tipo di “scena” che, due anni fa, sembrava in graduale via d’estinzione. Grazie alla spinta di compagnx giovani e alla partecipazione di amicx già navigatx all’interno del circuito underground bolognese, fare il September to Dismember è stato allo stesso tempo una sfida, un omaggio e soprattutto una soddisfazione. Si può dire che è stato come urlare una continuità con un passato a noi caro, ma che se da una parte va proseguito, dall’altra non va necessariamente ricalcato.
La tribù del nostro collettivo è nata ormai quasi due anni fa nel contesto bolognese, nel giardino sul retro di un’occupazione, con la voglia di creare (per altrx ri-creare) un nucleo “estremo” che esponesse a carne viva tutto ciò che non vogliamo possa essere rivendicato, reso innocuo e ripulito dalle mani di una società realmente cannibale: la non-solo-musica estrema (dal Grindcore allo Sludge, dal Crust all’Harsh Noise e in generale le derivanti meno commerciali del punk e del metal e di ciò che con amore chiamiamo “rumore”), il cinema nella sua metastasi estetica (dallo splatter dei B-movie fino alle sperimentazioni folli di inizio secolo, dai capolavori di Fulci e Bava fino alle fogne dei peggiori explotation movies). E come cita un disco a noi caro: Extreme Condition Demand Extreme Responses. In un mondo sempre più in caduta libera è necessario, quasi doveroso, che le forme di espressione come la nostra siano in supporto e in complicità con l’opposizione al presente che ci viene forzatamente e a caro prezzo venduto come “normalità”, per questo la maggior parte di ciò che facciamo ha come fine ultimo la solidarietà alla lotta politica e sociale in direzione libertaria, cui diamo il nostro appoggio tramite benefit, forme di comunicazione che avvengono sopra e sotto ai palchi e negli spazi che riusciamo a riprenderci ed infestare e, come state facendo voi, tramite la carta stampata.
Al di la delle scelte individuali, come collettivo scegliamo di muoverci non con locali, booking, associazioni e organizzazioni di tipo commerciali o che si adattano ai dettami del music/cultural business, me dentro e con realtà che sono autogestite. Extreme Condition Fest nasce proprio da questa consapevolezza. Noi siamo il Collettivo Cannibale e questo è il Nostro festival, creato dal nulla con la speranza che sia solo il primo artiglio nella carne di un futuro pieno di rumore, specie quando il futuro ci viene tolto e urlare è il minimo che si possa fare.
Tutto è stato necessario per giungere dove stiamo andando ora. A tal proposito: riconosciamo con gratitudine che senza i vari September to Dismember, Anti-MTV DAY, Rovina Hardcore, Carovan Chaos, Bologna Brucia, Frigo-Fest e tutte le esperienze di festival e contro-festival autogestiti che ci hanno preceduto nel nostro territorio probabilmente oggi la memoria storica della nostra tribù sarebbe più povera e noi non saremmo ciò che oggi siamo. Ma il futuro è da scrivere, tutto è ancora da far accadere. Noi, come voi, stiamo provando a fare la nostra parte. Sta a chi ora legge queste parole chiedersi se e come fare il proprio, partecipando a una Storia di controcultura e ricerca di un’alternativa al putrescente “realismo” capitalista che vogliamo continui finché ce ne sarà bisogno.

- Radio Punk: Una vostra caratteristica evidente è il forte attaccamento alle situazioni e agli spazi autogestiti. Quali sono le lotte e le idee politiche che supportate come collettivo?
Collettivo Cannibale: Come abbiamo scritto poco fa, quasi tutto ciò che facciamo è in direzione di un supporto alla lotta contro questa impostazione societaria mortifera ed è in supporto alle alternative ad essa che riusciamo/potete riuscire a creare. Quando non si parla di benefit, si parla di auto-finanziamento delle attività che portiamo avanti in tal senso. Il nostro collettivo si compone di molte identità diverse, ma ciò che sicuramente ci accomuna è una repulsione alle logiche del mercato e della mercificazione sia della musica che delle nostre vite. Ne consegue perciò che il nostro posizionamento e direzione comune non può non essere di natura anarchica, libertaria ed anti-capitalista in opposizione ad un presente sempre più assoggettato alla repressione, sempre più asfissiante e, spesso, deprimente.
- Radio Punk: Oltre al lato musicale-politico, valorizzate anche molto diversi aspetti: arti visive, banchetti, autoproduzioni e altro ancora. Da cosa nasce questa scelta? Quanto portate delle vostre passioni individuali all’interno del vostro collettivo?
Collettivo Cannibale: L’espressione di una sottocultura estrema non si basa fortunatamente solo sulla musica, ma su moltissimi altri aspetti. Quando pensiamo ad un evento o ad una iniziativa, non può mancare un’attenzione speciale verso chi come noi orbita in vario modo intorno all’auto produzione e alla logica DIY. Persone all’interno dell’underground italiano e internazionale che fanno parte di quell’enorme universo che comprende le varie forme di espressione extra-musicale che si inseriscono nel macro-universo dell’autoproduzione, del quale anche noi ci sentiamo felicemente parte.
- Radio Punk: Fateci ridere, raccontateci il fatto più grottesco accaduto ad uno dei vostri concerti!
Collettivo Cannibale: Fateci ridere Voi! Aspettiamo di vedere cosa succederà quest’anno al festival!
La realtà è che di episodi grotteschi potremmo raccontarne anche troppi e lo spazio su questo formato non basterebbe. Venite a trovarci all’entrata del festival o al nostro banchetto. Sicuramente staremo già bevendo da un po’. Gli aneddoti non mancheranno!
- Radio Punk: Come nasce una vostra iniziativa/concerto? Vi scassate di Peroni fino a quando qualcunx non tira fuori l’idea illuminante, venite contattati e cercate di dare spazio piano piano a tutte le proposte, oppure per cooptazione decidete voi?
Collettivo Cannibale: Data la nostra affinità con le pratiche dell’autogestione e date le nostre esperienze soggettive in diversi spazi autogestiti nei quali ci siamo formatx, ci viene quasi naturale confrontarci in assemblee orizzontali in cui ognun di noi propone delle idee e/o riporta richieste delle tante band o singoli che ci contattano, o in cui vengono riportate info e/o necessità provenienti dai contesti di lotta del nostro territorio, a partir dalle quali creiamo, ad esempio, un concerto benefit. Cerchiamo di essere disponibili verso realtà e band che sono alla ricerca di uno spazio o di una data e che ci contattano per la realizzazione di concerti ed iniziative. Chiaramente le Peroni e qualsiasi altra marca di alcolici scadenti non mancano mai nei passaggi sopra descritti. Siamo quello che siamo. Per contattarci e proporre un qualsiasi tipo di evento, concerto e collaborazione potete farlo parlandoci di persona o attraverso le nostra pagine Facebook e Instagram (sì, da questo punto di vista per comodità abbiamo ceduto alla “normalità”, ma ci teniamo a ricordare che l’underground vive e prolifera soprattutto al di fuori di schermi e modalità ormai normalizzate… Se volete parlarci faccia-faccia, accollandovi i nostri aliti di non-morti, ne saremo felici), oppure tramite la nostra mail, che lasciamo qui: collettivocannibale@mortemale.org
- Radio Punk: Quale band sognate di organizzare e quale invece avreste voluto ma è irrealizzabile?
Collettivo Cannibale: Le band con cui sogniamo di collaborare sono moltissime, con alcune di queste già siamo in contatto. L’anno scorso abbiamo provato a contattate gli Axegrinder, band che ci sarebbe piaciuto moltissimo poter portare in Italia, così come speriamo di fare ad esempio con Swordwielder e Dopethrone. Ma gli esempi sarebbero davvero tanti. Certamente, un gruppo che tanto avremmo voluto e che credevamo di riuscire a inserire nel nostro festival sono i tedeschi Instinct Of Survival, ma per motivi loro personali e che esulano dalla nostra volontà e dal nostro impegno temiamo che sarà ormai irrealizzabile.
- Radio Punk: Grazie della chiacchierata, vi lasciamo un ultimo spazio libero per darvi la possibilità di aggiungere ciò che desiderate comunicare a chi leggerà!
Collettivo Cannibale: Grazie a voi Radio Punk! Ciò che ci avete chiesto ci ha già prosciugato a dovere e forse ha quasi fatto più chiarezza a noi che a chi leggerà. Viene difficile pensare a cosa aggiungere tramite un’intervista, ma confidiamo di poterlo fare di persona al festival e a tutte le nostre future iniziative, insieme a voi e a chi vorrà esserci.
Concludiamo ricordando che quanto noi stiamo facendo e faremo non è nulla che ci renda speciali rispetto ad altre realtà, singoli e collettivi. Il bello del DIY è che sta alle soggettività e a quelle che vogliono unirsi scegliere se e come praticarlo. L’invito a chi legge è di ricordare che tutto questo potete farlo anche voi. Se non vi sentite soltanto soggetti fruitori e paganti, ma partecipanti, se vi piace l’idea di creare qualcosa che unisca persone possibilmente affini e che dimostri che dei dettami di una società nella quale non stiamo bene non abbiamo in realtà bisogno, se credete o volete credere nella possibilità dell’autogestione: fate il vostro, fatelo alla vostra maniera! La vita è nostra. La tua vita è tua. Riprenditela! Vivi, lotta, distruggi, costruisci, odia, ama!