Intervista con gli Inarrestabili

Dopo il diluvio che ha colpito l’ultimo giorno del Bay Fest mi trovo con Seve degli Inarrestabili, band Sarda ma trapiantata in Spagna, per qualche chiacchiera sul festival, sulla band e sul punk!

 

I: Ciao Seve, mi racconti qualcosa della band, l’evoluzione, la storia…

S: Allora noi nasciamo nel 2005 in un piccolo paese della Sardegna, un paese dove tutti si dedicavano al calcio o comunque allo sport, noi, non essendo molto sportivi, abbiamo detto dobbiamo trovare qualcos’altro. Io all’inizio suonavo la batteria, poi ho preso in mano la chitarra e ho iniziato a scrivere alcune canzoni. Ho chiamato degli amici e abbiamo fondato una band. Dopo un annetto, c’è stato qualche cambio di formazione… ma adesso abbiamo trovato l’equilibrio e siamo noi.

 

I: L’esperienza del festival come l’hai vissuta?

S: In Italia è il palco più grande che abbiamo visto mentre in Spagna abbiamo già suonato in festival, aprendo per altre band. Lì ci stiamo muovendo bene, stanno iniziando a chiamarci, per i concerti.

 

I: Come la vedi la scena punk, hardcore, DIY, sia in Spagna che in Italia? Ci sono differenze?

S: Sì, diciamo che in Spagna c’è più gente che ascolta punk/hardcore, ska.. e ci sono molti più posti in cui poter suonare. Ovviamente anche lì le difficoltà ci sono ma se vuoi trovare il tuo spazio lo trovi. In Italia troviamo più difficoltà, poi noi viviamo in Sardegna… ma negli ultimi due anni qualcosa si sta muovendo anche qua!

 

I: Posso chiederti, riguardo a ieri sera, un commento?

S: Sì, noi ieri sera eravamo dietro, nel backstage, e abbiamo iniziato a vedere dei movimenti di qualche ragazzo, delle ambulanze e allora ci siamo informati. E allora ci hanno detto che ci sono stati dei nazi che sono entrati qua… a fare delle vigliaccate!

 

I: Il punk è sempre politica o si può scindere in varie parti?

S: Allora, io non sono estremista ma credo che la politica fa parte della musica. Quando una band lancia un messaggio fa comunque politica, credo che una band debba schierarsi, deve far capire come la pensa, anche dal punto politico.

 

I: Schierarsi, soprattutto dopo fatti come quelli di ieri.

S: Esatto, personalmente, parlo a nome mio, del mio gruppo, noi non avremmo continuato a suonare, ci saremmo fermati!

 

I: Mi racconti quali sono i piani futuri della band?

S: Adesso faremo qualche concerto in Spagna, a Barcellona, e poi stiamo valutando, stiamo pensando a registrare qualcosa di nuovo, ma valutiamo come procedere. Nel frattempo continuiamo a fare concerti!

 

Grazie mille a Seve per il suo tempo e continuate così ragazzi!