Not on Tour Interview PRH 19 Acoustic

Intervista con i Not On Tour dal Punk Rock Holiday

Quattro chiacchiere con la punk band israeliana, i Not On Tour

Un nuovo album, un set esplosivo e un nuovo sorprendente progetto … ecco la mia chiacchierata con i Not On Tour!

 

RP: Quindi, prima domanda, faccio questa domanda a tutte le band, raccontatemi qualcosa su questo festival, la vostra esperienza qui … è la vostra seconda volta qui, non è vero?

NOT: In realtà, terza!

 

RP: Oh, ne ho persa una!

NOT: Sì, abbiamo suonato quattro anni fa sul palco principale, e poi sul beach stage … Comunque, questo festival è fantastico! Sì, lo è davvero, questo è quello che è. Questa sensazione di star in famiglia.

 

RP: Resterete tutta la settimana?

NOT: No, partiamo domani

 

RP: Stasera suonerete anche in acustico. Qual è la differenza per voi? Voglio dire, l’atmosfera cambia molto… Cosa preferite? Come vi sentite?

NOT: È molto diverso, ma è speciale suonare in acustico perché mette in evidenza diversi livelli della nostra musica, mette in risalto armonie e melodie, quindi sì, ci piace molto.

È come se le canzoni fossero nude. È più intimo.

 

RP: Il vostro ultimo album, “Growing Pains” ha ricevuto molte critiche positive, voglio dire, lo adoro, ma comunque a tutti piace e ha avuto molto successo. Ed ora, quali sono i prossimi piai? Progetti per il futuro?

NOT: Oh buona domanda! Ci hai appena chiesto di parlare del set acustico… che tempismo vogliamo davvero fare un album acustico, ma prendendolo sul serio, una vera registrazione.

 

RP: Quindi un suono completamente diverso …

NOT: Faremo tutti gli sforzi necessari per arrangiarlo, perché sai, quando suoniamo in acustico, solitamente portiamo semplicemente gli strumenti e non c’è nessuna registrazione. C’è solo il live set. E la gente ci chiede: hai la registrazione? Perché voglio ascoltarlo a casa … e, sai, vogliamo davvero farlo per far piacere a loro e perché è un piacere per noi. Perché anche le persone che non ascoltano punk, può piacere anche a loro…

 

RP: Sì, i set acustici possono essere un ponte tra generi diversi …

NOT: Sì, esattamente. Quindi pensiamo che sia bello averne una copia fisica.

 

RP: Quindi non vedo l’ora! Cambiando argomento. Il punk è sempre stato anche politico, molto intenso… come vedete la scena adesso? Nel vostro paese o anche in altri paesi visto che viaggiate molto…

NOT: Penso che sia meno politico. In un certo senso… No, è ancora politico. È una voce diversa, le band hanno una voce diversa, è solo però una persona contro il mondo e non si parla più per una generazione. Inoltre, la società è stanca di combattere. Ne stavamo parlando prima, dato che il mondo è controllato dalle destre e la gente è stanca e io mi sento … come la scena in Israele, era più politica quando eravamo più giovani e ora è meno politica, ma… non è meno, è diverso, perché ne parliamo ancora, ne abbiamo ancora bisogno.

 

RP: Forse perché ne abbiamo bisogno ora, più che mai.

NOT: Sì! Penso non solo in Israele. Siamo tutti egocentrici, ossessionati da sé stessi. Questa è la nostra generazione. E la musica lo riflette. Siamo molto a nostro agio, la nostra visione politica al giorno d’oggi è innanzitutto me contro loro. Non è “noi” contro …

 

RP: Beh, il fatto è che, come ho detto, ne abbiamo più bisogno che mai; forse abbiamo bisogno anche dell’unità. E lo spirito del punk, perché non è solo la musica, è una cultura. È un modo di vivere. E forse è un modo per trasmettere un messaggio … pensate che il punk possa ancora attrarre i ragazzi a ribellarsi al sistema, pensate che ne valga ancora la pena?

NOT: penso che il punk sia un posto, è una casa. Posso solo dire dalla nostra prospettiva. 15 anni fa, andavamo ai primi concerti in Israele, quando eravamo giovani, ed era tutto più grande ed era wow! Ma sai, sei giovane, sei un po’ pazzo, era tutto grande e poi la scena si contrae e noi avevamo pensato, ecco morirà. Siamo invecchiati anche! Sì, beh, eravamo le uniche band a suonare e stavamo pensando, chi verrà? I nostri amici. E poi, all’improvviso, si è presentato un gruppo di ragazzi, che venivano ai concerti, ed erano come, non lo so, solo punk. Solo punk, lo sai? Voglio dire, i punk del 2019 possono essere diversi … È molto diverso, ma in un certo senso … Penso che ci sia una nuova energia, un’energia del millennio e penso che ne abbiano bisogno tanto quanto ne avevamo bisogno quando eravamo giovani. Quindi sì, lo spirito continua, non si tratta di essere giovani, si tratta dello spirito, e loro lo stanno cercando. È una specie di mossa ribelle. Ma io – Sima – penso anche di aver trovato un posto quando ero più giovane, sai? Ti senti come a casa.

 

RP: Grazie ragazzi. Parlando del tour, siete in tournée molto, almeno negli ultimi anni… Volete raccontarmi qualcosa di folle che vi è successo sul palco?

NOT: Oh sul palco? Oh, niente … siamo piuttosto noiosi. – ridendo – pensiamo … Forse ci sono sempre persone che vanno troppo in là, si avvicinano a Sima o la abbracciano, e sai diventa un po’ brutto…o fuori dal palco? Fuori palco è permesso?

 

RP: Certo!

NOT: possiamo dirlo… beh, forse è troppo specifico e la persona può ricordarlo … beh, possiamo dirlo? Sì, possiamo dirlo. Era circa otto anni fa. Eravamo in questo posto. Una coppia ci ha ospitato e il ragazzo era un biologo. E non so cosa stesse facendo la ragazza, ma vivevano insieme. Insegnante forse? Non mi ricordo ma avevano una stanza piena di ragni. E mancava una tarantola. E ci dicono: ok, quindi, qui è dove dormirete stanotte. Ci manca una tarantola, ma non preoccupatevi, non morde. E noi eravamo tipo, oh ok. Poi abbiamo bevuto qualcosa e siamo andati a dormire. E a un certo punto della notte, il nostro vecchio chitarrista e il nostro roadie di allora, stavano andando a dormire, guardano il soffitto e hanno visto un’enorme tarantola nera. Tutti hanno iniziato a urlare e a chiamare i tipi per catturare quel ragno e poi, la ragazza, l’ospite, è scesa ed era … – ridendo – completamente nuda e molto ubriaca. Non so se lo ricorda perché al mattino si è comportata in modo completamente normale. Non lo so, era normale per lei? E per di più fa: devi stare zitto lo spaventi! – tutta nuda proprio – e noi eravamo lì a cercare di dirle del ragno, a testa bassa, non potevamo guardarla, le volevamo solo dire puoi semplicemente prendere il ragno? Che assurdo!

 

RP: Assolutamente! E qual è il vostro rapporto con i fan? Qui non ci sono barriere … come Vi sentite?

NOT: è bellissimo, almeno ché non cerchino di acciuffarci. Ma lo adoriamo! Sai, è punk rock, non siamo rock star o pop star. Parliamo direttamente con le persone. Molte persone diventano amici. Quindi non è come essere un fan. A volte, mi sento come… beh, in realtà non posso dirlo, sono solo il bassista – n.d.r. Tutti abbiamo iniziato a ridere e scherzare sull’essere bassisti, dunque invisibili e potrebbe essere un’idea indossare una maglietta con il testo “Sono solo il bassista”. – Comunque, continuo… A volte, parlano solo con Sima, perché la faccia di Sima è riconoscibile. Lei è la cantante. È una cosa un po’ eccezionale nella scena punk. Quindi, le persone si avvicinano principalmente a lei. Ma non lo so, non sentiamo la pressione. Voglio dire, a volte sì. Non siamo una band enorme, ma non siamo più una band diy … a volte incontriamo persone e loro non riescono a capire che stiamo effettivamente lavorando, quindi non siamo sempre disponibili per parlare e bere. Ma sì, va bene così.

 

RP: c’è qualche band che vorreste vedere in questi due giorni?

NOT: Descendents! Good Riddance … e poi ci perdiamo i Pup! Vai a guardarli! Sono grandi!

 

Di sicuro e grazie ancora per la bellissima chiacchierata!