La Resistenza in Piazza a Genova: Causa / Maleducazione Alcolica

Quest’anno Genova mi sta dando grandi soddisfazioni dal punto di vista dei concerti dal vivo. Dopo l’arrivo degli Skassapunka lo scorso aprile, infatti, non posso che accogliere con gioia la notizia che il 30 giugno suoneranno, nella centralissima piazza De Ferrari, altri due tra i miei gruppi preferiti, i Causa e i Maleducazione Alcolica.
La data non è casuale: è quella in cui tutti gli anni si svolge il corteo antifascista e il concerto è organizzato proprio a chiusura della manifestazione.
Per primi salgono sul palco i Causa, da Pisa, con il loro nuovo album fresco fresco di stampa dal titolo “29”. La piazza non è ancora gremita, ma già il popolo dello ska-punk comincia a farsi notare e credetemi, è sempre una bellissima sensazione quando parte il nostro ritmo riconoscere quelle particolari movenze in perfetti sconosciuti. I Causa eseguono con molta energia i loro brani, facendoli precedere da brevi introduzioni in cui espongono gli argomenti trattati, di grande, dolorosa attualità e perfettamente a tema con la manifestazione odierna. A mio avviso il quartetto pisano spacca, ma il loro ska-punk spigoloso ha bisogno di più di un ascolto per farsi apprezzare appieno, non è il motivetto “catchy” che potrebbe attrarre chi passa di lì per caso, quindi forse li avrei visti meglio in un contesto più da intenditori del genere. Comunque era la prima volta che li sentivo dal vivo e ho apprezzato tantissimo il loro show, penso proprio che li rivedrò volentieri.
Rapido cambio palco ed è la volta dei Maleducazione Alcolica, direttamente dalla Tuscia per la prima volta a Genova. La piazza comincia a riempirsi e noto con piacere che in molti conoscono i loro pezzi tratti dal recente “Vele Nere” insieme a qualche classico dagli album precedenti. I ragazzi ci sanno fare sia musicalmente che come presenza scenica, ed è subito impossibile star fermi. Dura la vita dell’inviato non troppo speciale quando devi dividerti tra memorizzare la scaletta, cercare di scattare qualche foto decente e scatenarti nel pogo ignorante, quindi propendi per un multitasking estremo, vada come vada. In bilico tra testa e cuore, come la nostra musica, che fa saltare in uno scanzonato “Vogliamo bevere” senza però dimenticare gli ideali che ci uniscono. Queste sono le serate che scaldano il cuore e mi ridonano fiducia nella gente, nella mia gente che “si lancia in una danza etnica” in una piazza in cui si respira accoglienza e solidarietà, nonostante la brutta aria che tira ultimamente. E finisce (anche se con tutta quella carica si sarebbe potuto andare avanti a oltranza) in sorrisi commossi ed abbracci sudati, emozione a mille. Grazie, ragazzi, alla prossima!

Live report e gallery di Elvira Cuomo