NEW FOUND GLORY live al Tunnel Club di Milano, 6 Dicembre 2014

Vorrei cominciare questo live report sul concerto dei New Found Glory al Tunnel Club di Milano dicendo che è stata la seconda volta che li vedevo ma ero emozionato come se fosse stata la prima e forse anche di più; dopotutto sono una delle mie band preferite in assoluto e quindi sono pronto a scommettere che ogni volta mi faranno sempre questo effetto. Ad ogni modo, arriviamo al locale giusto in tempo per imbatterci in Cyrus Bolooki, un grandissimo sia come batterista che come persona, sempre gentilissimo e disponibile a parlare con i fan, e dopo averlo salutato ci avviciamo al palco per goderci il set del gruppo d’apertura, le toscane The Cleopatras, le quali ci propongono un misto tra garage rock, punk rock e rock ‘n’ roll tutto al femminile che di certo riscalda l’atmosfera già di per se bella calda all’interno della venue. Vedo infatti molte facce emozionate e super gasate nell’attesa di vedere i NFG, che avrebbero suonato subito dopo in quanto l’altro gruppo spalla, i francesi Chunk! No, Captain Chunk! hanno dovuto dare forfait all’ultimo minuto per motivi che sinceramente non ho ben capito. Comunque, l’attesa non dura molto e quando le luci si spengono e i New Found Glory fanno il loro ingresso in scena non si capisce più nulla, il delirio assoluto comincia fin dalla prima canzone e continuerà per tutta la durata del concerto. Si parte infatti alla grandissima con una tripletta da togliere il fiato, “Selfless” (primo singolo estratto dal nuovo album, Resurrection), “Understatement” e “Don’t Let Her Pull You Down” dove tutti saltano, pogano e cantano come se non ci fosse un domani. Un attimo di pausa per emozionarsi con la bellissima e inaspettata “It’s Not Your Fault” e poi ci si rituffa tutti nel pogo con pezzoni fatti apposta come l’immancabile “Hit or Miss” e soprattutto “Something I Call Personality” e “Truck Stop Blues”, mentre il momento sing-along arriva con “Anthem for the Unwanted” e “Ready and Willing”, delle quali non si può davvero fare a meno di cantare i rispettivi cori a squarciagola. Seguono poi “Failure’s Not Flattering”, “Kiss Me” (unica cover presente in scaletta), “Dressed to Kill” (dedicata a tutti i fan di lunga data) e “Stubborn” (anch’essa tratta dall’ultimo album). Arriviamo così a Ian che all’improvviso comincia a suonare l’intro di basso di “Sincerely Me”, cosa che mi fa andare letteralmente fuori di testa in quanto credevo che non l’avrebbero suonata e quindi senza pensarci due volte salgo sul palco, afferro il microfono di Chad e canto più forte che posso con Jordan che mi guarda divertito e lo stesso Chad che mi passa il microfono in mano e io che a mia volta lo passo agli altri fan per permettere anche a loro di cantare. Inutile dire che è stato il momento più bello e spettacolare di tutto il concerto per il sottoscritto e che non lo dimenticherò mai. Come non potrò mai scordarmi del pogo estenuante durante “Truth of My Youth” o l’invasione di palco durante “My Friends Over You”, che è stata a dir poco epica dato che a momenti si pogava anche lì sopra, con Jordan che ha quasi rischiato di cadere di sotto! Dopo di ciò, come di consueto, i NFG lasciano il palco per qualche minuto per poi tornare a suonare l’encore composto da “One More Round”, “Forget My Name” e “All Downhill from Here”, con la quale i nostri eroi ci salutano e con la quale si chiude uno dei migliori concerti a cui sia mai stato, sia per intensità ed energia da parte della band che per il continuo coinvolgimento da parte del pubblico; insomma, una serata da ricordare per tutta la vita. Lunga, lunghissima vita ai re del pop punk!

SCALETTA:
1. Selfless
2. Understatement
3. Don’t Let Her Pull You Down
4. It’s Not Your Fault
5. Resurrection
6. Hit or Miss
7. Something I Call Personality
8. Truck Stop Blues
9. Anthem for the Unwanted
10. Ready & Willing
11. Failure’s Not Flattering
12. Kiss Me
13. Dressed to Kill
14. Stubborn
15. Sincerely Me
16. Truth of My Youth
17. The Story So Far
18. My Friends Over You

Encore:
19. One More Round
20. Forget My Name
21. Intro
22. All Downhill from Here

Live Report di A.O.