Live Report: The Toasters + Dalton a Roma, giovedì 18 luglio
Sportivamente Two-Tone Army Bootboys
Navigatore impostato sulle coordinate del Centro Sociale Occupato Autogestito eXSnia (perché noi provinciali ci si perde sempre) e già è in atto la presentazione del libro “Spirit of ’69 La bibbia skinhead” di George Marshall (ed. Red Star Press – Hellnation Libri) con il curatore Flavio Frezza che ne illustra il contenuto attraverso un’analisi analogica e contrastiva con la scena italiana e il microcosmo laziale.
Tra l’odore di arrosticini e brindisi (con bicchieri riciclabili!) si propagano le prime note di “Sai che bevo, sai che fumo”, immancabile intro di Nicola Di Bari che sfocia in “Niente Paura” pietra angolare dei Dalton che movimenta il già numeroso pubblico, consapevole di assistere a un’altra emozionante performance dei Bootboys di borgata che proseguono proponendo una nutrita scaletta tratta dagli album “Come stai?” e “Dei malati”.
Le influenze sono talmente tante che sorprende vederle agglomerarsi in un solo, unico, gruppo tra punk, beat, cantautori, armoniche, rock ‘n’ roll, aperture mentali, anfibi e musica romana, cover eseguite ad arte come “e se ci diranno” mette in risalto il testo del maestro Tenco e lo fa diventare un oi! Anthem con tanto di cori e messaggio libertario ed antirazzista quanto mai attuale.
É l’occasione per presentare il nuovo singolo, inno per tutti noi che “Ci siamo persi”, come inni sono tutti i pezzi dei Dalton alfieri del sound giusto al momento giusto, quello che, a nostro modesto parere, segna un picco qualitativo e lirico mai raggiunto nell’Italia del “real punk”: romanticamente e sportivamente Bootboys.
Dopo aver messo alle prova le corde vocali, è ora di cimentarsi nello skanking sfrenato con The Toasters, leggenda newyorkese in attività dal 1981: nonostante il cantante e fondatore Robert Hingley sia l’unico membro della formazione originale rimasto nel gruppo, la band offre un’ora e mezza di 3rd Wave of Ska americano, una miscela esplosiva, equilibrata e divertente di 2Tone con un’intramontabile attitudine punk rock che fa scatenare i circa 500 della Two-Tone Army con pezzi come “Don’t let the bastards grind you down” “I’m Running Right Through The World” “Talk is Cheap” “Weekend In L.A.”
Soddisfatti di essere stati al cospetto del gruppo ska più longevo degli Stati Uniti, con tanto di nostalgia nell’ascoltare e ballare le canzoni della nostra adolescenza, purtroppo niente dj set per noi e salutiamo i boys romani… ma è giovedì e domani bisogna essere belli attivi per il Rotten River Camp B)
Live report a cura di La Virgi e Lalo