4 vinili in un negozio

Lost and Found 8: the best from the west

Una selezione di 4 dischi dal profondo ovest dell’Europa

Quando, per una ragione o l’altra, mi trovo per un periodo prolungato in un posto nuovo, sia questo in Italia o all’estero, una delle prime cose che mi viene naturale fare è cercare musica locale; se inoltre riesco a trovare qualcosa relativo al punk mi gaso un sacco.

Perché questa premessa? Ho passato gli ultimi mesi in Francia, a Bordeaux, e sono stato inevitabilmente folgorato dal punk francese. Un giorno, trovandomi a gironzolare per le stradine del centro, tornando dal quartiere di Saint-Michel verso una stazione del tram A, mi sono imbattuto nel negozio di dischi Total Heaven (coincidenza o un astuto utilizzo di google maps?). Tempo 5 minuti ed avevo già capito dove cercare, tempo 10 minuti stavo facendo i conti per non rimanere povero. È stata una scelta complicata, ma alla fine me ne sono andato con “solo” 4 dischi, quelli di cui vi parlerò in questo Lost and Found ossia: Camera Silens – Réalité, Bérurier Noir – Concerto pour détraqués, Parabellum – Gratuit: 2 en moins, Negu Gorriak – Negu Gorriak.
Ah sì, sul tram verso casa, un ragazzo ha riconosciuto uno dei dischi, quello dei Negu Gorriak. Credo mi abbia detto qualcosa di simpatico in francese ma la mia risposta è stata solo un’espressione inebetita e un ‘Merci mec!’ a caso. Approfitto dunque di questo articolo per dire “Caro amico estimatore del punk che gironzoli per Bordeaux, scusami, anche se avessi saputo meglio il francese avrei fatto una figura meschina, non so interagire decentemente con le persone”.

Camera Silens – Réalité

Partiamo col botto, appena ho visto questo vinile l’ho afferrato senza più mollarlo, avevo paura potesse essere comprato da qualcun altro, anche se nel negozio c’eravamo io, Rémi (lo “sfortunato” amico che era con me) e il proprietario del negozio. Camera Silens, gruppo punk proprio di Bordeaux, se non li conoscete andate subito a studiare, il disco in questione è Réalité, recuperatelo qua. La copertina è una foto scattata proprio tra le vie di Bordeaux. Disco del 1985, disco di riferimento per il gruppo, non c’è un pezzo deludente. Testi ricchi di tutto, chitarre aggressive e voce tagliente. Ma c’è di più di questo gruppo da sapere, una cosa che rende tutto più gustoso. La storia del cantante, Gilles Bertin. Forse questo nome l’avete già sentito, magari avete letto questo nostro vecchio articolo, in caso contrario vi racconto al volo.

1986, Gilles si stacca dal gruppo, qualcosa gli frulla in testa, ha delle idee che non lo fanno stare calmo.

1988, Gilles partecipa ad una rapina in un deposito d’argento a Tolosa, 12 millioni di franchi è il bottino. Per Gilles è giunto il momento di scappare, vivrà in clandestinità per 28 anni prima di consegnarsi alle autorità francesi. Una vita a dir poco movimentata che racconterà poi in un libro, purtroppo per ora disponibile solo in francese.

Ecco un breve video del gruppo, tanto per ingolosirvi, che lo so che non avete ancora ascoltato il disco completo!

Bérurier Noir – Concerto pour détraqués

Ok, anche questo vinile è stato un acquisto facile, come non avere un disco dei Bérurier Noir, gruppo iconico del punk francese?
Questo inoltre penso sia uno dei loro dischi migliori, con pezzi che hanno fatto la storia del genere come ‘Porcherie’, da cui è tratto il verso «La jeunesse emmerde le Front national».

Se tutto ciò che sto dicendo vi giunge nuovo, non vi giudico ma recuperate subito ascoltando il disco qua.

Un disco che non annoia, bello ritmato, punk rudimentale, quel grezzo che piace, con dei tocchi di novità, tipo il sax che ogni tanto compare. Nulla da aggiungere, i Bérurier Noir non hanno bisogno di grandi sproloqui. Ah, vi metto un video di un loro live. Così, tanto per capire cos’erano.

Parabellum – Gratuit: 2 en moins

Questo era il disco che segretamente speravo di trovare, principalmente per “colpa” di una canzone: Cayenne. Quindi ora vi beccate il pippone su questo pezzo, poi fidatevi che anche tutto il resto del disco spacca, lo trovate come sempre cliccando qua.

Cayenne è una canzone dei primi anni del XX secolo, di origine anarchica, veniva cantata nelle carceri di Guyan. Il vero autore non è certo, alcuni dico sia un tale Aristide Bunting ma nessuno ne è davvero convinto e, sinceramente, a me piace così. Questa canzone popolare è stata riportata sui palchi francesi appunto dai Parabellum, che, nel 1986, ne hanno fatto una cover, proprio in questo disco. Dopo di loro molti altri artisti francofoni l’hanno ripresa in differenti versioni, potete trovarne di svariati generi, dal folk classico fino allo ska. Vedrete, è impossibile dopo qualche ascolto non mettersi a canticchiare il ritornello: “ Mort aux vaches, mort aux condés/ Vive les enfants d’Cayenne, à bas ceux d’la sûreté” = Morte alle vacche*, morte agli sbirri, viva i figli della Cayenna abbasso quelli della sicurezza (* vacche è uno slang per sbirri).

Fun fact: le note di Cayenne (l’originale) sono state riprese e rimaneggiate anche dai corsi, il titolo di questa versione è ‘Mort aux vaches’, il testo è leggermente diverso ma si nota l’origine comune, vi consiglio di dare un ascolto pure a quella, non è punk però merita un sacco.

Boh già solo questo pezzo bastava a gasarmi, considerate che tutti gli altri pezzi del disco sono punk di ottima qualità, 23 minuti di goduria. Era insomma inevitabile portarsi il disco a casa. Ah si, una chicca, il disco è prodotto dall’etichetta dei Bérurier Noir hehe.

Negu Gorriak – Negu Gorriak

Ok, lo so, non sono francesi. In ogni caso i paesi baschi non sono lontani da Bordeaux, poi mica mi devo giustificare. Quando ho visto questo disco semplicemente mi è saltato in mano, non ho saputo dire di no. Nonostante lo abbia ritrovato anche una settimana più tardi a Donostia (nome basco di San Sebastian), era li a Bordeaux il momento giusto per prenderlo.

Negu Gorriak, “inverno rosso” in basco, è un gruppo formato da Fermin Muguruza ed altri ex membri dei Kortatu (altro gruppone basco che dovete per forza recuperare se non lo conoscete).

I Negu Gorriak mischiano diversi generi, dal punk più o meno hardcore allo ska, reggae, hip hop… Ah, loro cantano solo in euskera (basco) per scelta politica. Quindi se volete capire i testi vi dovete sbattere un po’, ma ne vale la pena.

Il gruppo ha una storia molto interessante, in continuo scontro aperto con la guardia civil e le autorità, rappresentano il primo caso di denuncia da parte del governo spagnolo post franco contro una forma di espressione artistica. Considerate che le accuse verso il gruppo sono cadute solamente nel 2001.

Tornando alla musica, e concludendo questo articolo, qui potete ascoltare il disco, non ci si annoia mai visti i diversi stili che mantengono viva l’attenzione. Buon ascolto e à la prochaine!

Articolo di Max

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