Minoranza Di Uno + Zona D’Ombra + фъ @Tai Gjai (UD) – 24 Febbraio 2018

Ci siamo ritrovati qualche sabato fa (per le cronache si tratta del 10 febbraio) in una trasferta di gruppo, tra affiliati al movimento punk ed iniziati allo stesso, negli sperduti paesini della Bassa friulana in cerca di entusiasmo, temperature al di sopra dello zero e tante stupende conoscenze di vecchia data. Meta ultima del nostro pseudo-viaggio è lo Spazio Sociale Autogestito “Taj Gjai”, da lungo tempo attivo nella promozione della musica indipendente con il tramite di concerti e dell’attivismo sociale di stampo libertario con iniziative di ogni genere, dalla presentazione di libri ai benefit musicaleggianti. I ricavi della serata (acquisiti anche grazie ad un notevole buffet vegan) sono destinati al Collettivo Artaud di Pisa, che si dedica alla lotta contro gli usi ed abusi della psichiatria, mettendo in discussione le pratiche di esclusione e segregazione indirizzate a tutti quelli che non accettano il sistema di valori imposto dalla società.
Primi a scendere in pista sono i Minoranza di Uno, band di punta della scena anarcho punk friulana, che si autodefiniscono “local losers”. Loser o meno, rimangono la band che più apprezziamo della scena dell’estremo nord est ed i loro testi continuano a far fiammeggiare di coscienza e poesia i nostri cuori di ribelli più o meno giovani.
A seguire, l’hardcore politico/anarchico da Como degli Zona D’Ombra (carina l’autodescrizione sul loro bandcamp, dove trovate i loro lavori scaricabili, andate a darci un’occhiata). Notevoli, la loro potenza ci rivanga alla memoria gli Attrito e ci ricordano che i bravi musicisti non suonano solamente il pianoforte alla Chopin.
Ultimi, ma non per grado di interesse, The Unpronounceable, che hanno innescato una serie di discussioni, per l’appunto, sulla pronuncia del breve ma complicato nome (questo qua per capirsi: фъ ). Folk punk acustico “classico” (se esiste una forma classica di questo genere), che ci ricorda i celebri e sublimi Days n’ Daze, di cui eseguono una cover (Self Destructive Anthem) e ha riempito di gioia noi fan del genere. Mai sentiti nominare prima (ma va’, nessuno sa come chiamarli), sono una coinvolgente formazione composta da spagnoli e da un’ex componente degli italiani Mud. Piacevole ed inaspettata sorpresa, si sono fatti valere grazie alla loro meravigliosa energia ed alla loro simpatia.
Saluti a tutti e grazie allo spazio Taj Gjai, agli anarchici friulani ed al carissimo Beppe dei Minoranza che si è sbattuto per organizzare la serata! Up the (folk) punks!

Live report di Alessio Ecoretti