Nazi Punks Fuck Off: Live dal Bay Fest 2018

DAY 1

In questa estate di fuoco non ci si ferma un momento ed eccoci quindi a Bellaria-Igea Marina per quello che è uno dei più grossi festival punk italiani:  il Bay Fest. Prima volta per me a questo fest, le attese sono alte. Vediamo com’è andata!

 

Dopo le nostre belle ore di strada arriviamo in paese e tra parcheggio e ritiro braccialetti siamo giusti per l’apertura dei cancelli e per fare un giro per gli stand, salutare in press area e partire con il primo gruppo, i Why Everyone Left. Band giovane, formatasi nel 2014, che propone un punk rock facile facile e da intrattenimento. Che comunque ci sta per iniziare.

 

Subito dopo suonano i Duracel, ormai un gruppo molto affermato nella scena punk rock nostrana. Show collaudato, tanto divertimento e canzoni sempre orecchiabili.

 

I Forty Winks invece sono passati da un punk rock duro e puro a qualcosa di più elaborato, con influenze elettroniche e new wave, che purtroppo non convince le mie orecchie.

 

I BeerBong invece suonano, da ormai vent’anni, il loro skate punk made in Friuli. Ancora in forma, regalano spettacolo!

 

Iniziamo con i gruppi ospiti, e i primi sono i Lillingtons, gruppo americano che propone ancora canzoni punk rock veloci e accattivanti ma che con l’ultimo album ‘Stella Sapiente’ hanno introdotto nuove sonorità, anche più complesse. Non mi fanno impazzire ma nel complesso fanno il loro lavoro.

 

Passiamo ora alla prima band che davvero attendo in questa serata, i Mad Caddies. Divertenti, grandissimi a mescolare ska, punk e reggae e che fan saltare tutti! Belle anche le cover tratte dall’ultimo album ‘Punk Rocksteady’.

 

E poi ci sono loro, i Lagwagon, padrini del punk hardcore melodico che in quest’ occasione festeggiano il ventennale del loro album ‘Let’s Talk About Feelings’. Sempre divertenti e con gran voglia di cazzeggiare, la band regala spettacolo anche se devo dire che la voce di Joey non era il massimo,  forse per un po’ di stanchezza. In ogni caso una bella ora all’insegna del vero punk rock!

 

DAY 2

 

Abbiamo tempo per goderci il bellissimo mare e la spiaggia (e dunque tempo per diventare delle aragoste) mentre aspettiamo l’inizio di questa nuova giornata di festival. La serata parte puntuale alle sei con i Totale Apatia, gruppo in giro già da un bel po’ che con il loro punk rock all’italiana mi fa venir voglia di saltare.

 

A seguire i sardi (ormai trapiantati in Spagna) Inarrestabili, band che seguo da alcuni anni e con cui ho anche il piacere di fare qualche chiacchiera. Prima volta che li vedo live, devo dire che i ragazzi ci sanno fare sul palco con trenta minuti pieni di energia.

 

Dopo di loro tocca ai Second Youth, gruppo che sta davvero raccogliendo consensi negli ultimi mesi, grazie al loro album ‘Dear Road’. Sonorità punk rock/street punk che mi fanno sempre impazzire e quindi, sì cazzo, bravi ragazzi!

 

Si passa poi al vero street punk/oi con i Booze ‘n’ Glory, gruppo formatosi a Londra ma con componenti provenienti un po’ da tutta Europa. Ormai sulla strada da un po’ d’anni sanno come scaldare i cuori dei punk con pezzi più tirati e pezzi più melodici. Senza dubbio una delle band che più mi è piaciuta di questo festival.

 

E poi tocca ai padrini dell’hardcore newyorkese riscaldare il pubblico. Quando gli Agnostic Front salgono sul palco si scatena subito il pogo; Roger, nonostante le varie operazioni subite, e Stigma sono in grandissima forma. Non mancano tutti i classici come ‘My Family’, ‘Old New York’ e ‘Gotta Go’ in una scaletta da brividi.

 

Ad un certo punto l’esibizione viene però interrotta da Roger che si accorge che qualcosa non va nel pubblico. Ed anche io noto qualcosa di strano. Come tutti avrete letto, un gruppo di nazi è entrato al concerto per poi scagliarsi contro dei ragazzi durante il pogo. Ora, al di là di tutte le critiche piovute all’organizzazione (perché sono entrati, perché non sono stati fermati nonostante la security e i carabinieri, che provvedimenti sono stati presi…), vorremmo ricordare a tutti che queste persone sono da allontanare in tutti i modi da spazi culturali e sociali in cui si promuovono creatività, diversità e in cui si fa davvero cultura. I nazi e i più in generale i fascismi di ogni tipo non hanno niente a che spartire con una comunità e un movimento che promuove tolleranza, collaborazione, uguaglianza e rovesciamento del potere, anche tramite l’energia della nostra controcultura. I punk sono contro la violenza squadrista e sempre saranno antifascisti. E’  giusto, quindi,  che noi e anche chi organizza gli eventi, chiami queste persone con il loro nome, e che ne prenda le distanze e agisca quando è il momento di farlo, ma non invocando la legalità, le forze dell’ordine e la delazione, ma tramite l’azione diretta che implica una chiara presa di posizione. Da qui non si scappa, il punk non è un semplice genere musicale bensì una controcultura che possiede un background politico e sociale ben preciso.

Un pensiero e un abbraccio va ai ragazzi e ragazze coinvolti nelle violenze.

 

Tornando alla musica, è il momento degli headliner del secondo giorno, i Dropkick Murphys. Ormai capisaldi del celtic punk, il gruppo di Boston sa come intrattenere il pubblico e in un’ora e mezza sfoggiano un repertorio da paura. Erano anni che non li vedevo live e nonostante Ken non sia più al basso (cosa che comunque mi ha sorpresa), rimane ancora un gran frontman insieme ad Al. Ottimo live, che riesce a rincuorarmi.

 

DAY 3

 

E mentre tutti aspettiamo di scoprire se il tempo reggerà oppure no, ho modo di gustarmi il Beky Bay bar ma soprattutto di parlare e discutere di quanto accaduto la sera prima.

 

Dopo una lunga chiacchierata con Frank, batterista dei Booze ‘n’ Glory (grazie!), ci dirigiamo all’area principale dove iniziano a suonare Sunset Radio e Edward in Venice. Entrambi gruppi giovani ma che ci sanno fare. Apprezzo in special modo gli Edward In Venice con il loro punk hardcore e una gran presenza scenica.

 

Iniziano i mitici Senzabenza ma purtroppo sono costretti ad interrompere per via della pioggia. E da lì a pochi minuti si scatena la tempesta. Tutti sotto al piccolo gazebo della press area in cui possiamo ripararci dal temporale e nel frattempo iniziare a cazzeggiare. Sì, anche stampa e fotografi cazzeggiano! E quindi tra foto, idea di bagni e pesca sotto la pioggia, k-way, gonfiabili, vini dai nomi strani e proposte di sushi, la tempesta passa, lasciando il posto ad una pioggia che ci permette almeno di uscire e trovare pochi coraggiosi che affrontano il mal tempo giocando a palla, costruendo castelli di sabbia e bevendo birra ovviamente.

 

Finalmente tutto passa e si può riprendere. Purtroppo saltano i Nothington (che suoneranno acustico all’American Socks Stand). Cominciano direttamente i Millencolin che purtroppo vengono interrotti più di una volta dalla mancanza di corrente. Niente problemi perché Nikola tira fuori qualche pezzo acustico e in un modo un po’ improvvisato finiscono il loro set!

Un po’ di attesa e partono i Bad Religion che come annunciato presentano il loro capolavoro ‘Suffer’, per festeggiare il trentennale. Ovviamente c’è spazio anche per i classici come ‘Sorrow’, ‘American Jesus’ e ‘Fuck You’. Grandissimi come sempre e canzoni intramontabili. Rimangono una delle mie band preferite.

 

Ultima band di questo fest sono i Suicidal Tendencies, una vera pietra miliare dell’hardcore. Non rimane molta gente, forse colpa il tempo, ma comunque quando inizia lo show, tra l’altro uno dei concerti più dinamici che ci sia, i fan si fanno sentire. Si chiude in bellezza con invasione di palco!

 

E giunge il momento di tirare le conclusioni su questa mia prima esperienza al festival. Niente da dire sulle band e sui servizi, per quanto riguarda la disponibilità di cibo, bevande e stand, soprattutto per un festival in Italia, che rimangono pochi (di questa grandezza) e che sono sempre difficili da organizzare (anche se come sempre i prezzi rimangono alti, e non per tutti abbordabili). Sarebbe forse meglio che il prossimo anno vengano introdotti dei prezzi giornalieri per il campeggio (pagare 50 euro per 2 notti per qualcuno è troppo) e ingrandire la press area, per dare più spazio a tutti e per garantire anche la possibilità di svolgere interviste all’interno. Inoltre migliorare anche i servizi per i disabili, dal bagno ai parcheggi, in quanto non facilmente agibili (i parcheggi all’entrata sono rimasti chiusi per tutti i giorni!). Riguardo all’incidente di lunedì sera, non ho niente da aggiungere ma spero che ciò non accada mai più all’interno di un festival punk.

Comunque grazie per l’ottima ospitalità romagnola, come sempre!

Stay punk, stay antifa!

Foto gallery  a cura di Francesco Dose