palermo hardcore parte 2

Palermo Hardcore parte 2

Palermo Hardcore The Golden Age (2005-2008)

Punk 77, punk hc, rock’n’roll, ecco i Brain Kills, autori della demo dal titolo “Giovani e deviati” nel 2005 e del full lenght “Non c’è nulla” uscito due anni dopo. Alla voce Paul Villino, alla chitarra Los Angelos, al basso Salvo e alla batteria Giorgio (il buon Gi-kill fondò poi svariate band tra cui i Rats Riot, gli M.N.S. e più recentemente i The Raglia). Il sound della band è aggressivo, diretto e senza fronzoli, i testi nichilisti, provocatori, un mix tra il punk degli albori e le prime band della vecchia scuola punk hardcore italiana anni ottanta. “Giovani e deviati”, “Palermo maledetta” (impossibile non citarla proprio in questo contesto), “Depravation” sono i manifesti sonori della band.

Dalle sonorità più morbide e scanzonate, ma non per questo intense e d’impatto, The Popsters (Stefan-eno – chitarra e voce, Ecumenicos – chitarra e backing vocals, Ciaccio – basso e backing vocals, Ezio – batteria) nati nel ’99 da membri degli storici Semprefreski, vere e proprie leggende del punk rock non solo palermitano, ma anche italiano. La band, dalla vasta discografia che arriva sino alla fine degli anni duemila, tra cui il full lenght “All of you” del 2005, proponeva un sound tra punk rock e pop punk, cantato in inglese. Chitarre che si incastrano perfettamente insieme, melodie ben strutturate, cantato limpido e incisivo.

Altra band di quegli anni sono gli Alibi, (Ronald alla voce, Giovanni alla chitarra, Carlo al basso e Marcore alla batteria) dediti ad un punk hardcore vecchia scuola cantato in italiano, influenzato da band come Crash box e Bloody riot. La band nasce nel 2004 e si scioglie nel 2008, in questo lasso di tempo realizza una demo dal titolo “Spara” e successivamente un full lenght, “Come posso ancora fidarmi di voi?”, uscito in CD.

Il sound degli Alibi è immediato, diretto, riff di chitarra ben calibrati, voce urlata e sezione ritmica ottima anche nelle parti più cadenzate. Le liriche affrontano varie tematiche, da quelle più esistenzialiste a quelle di critica alla società e allo stato, antimilitarismo e contro la droga. Tra le tracce migliori sicuramente “Disarma”, “La guerra ti distrugge”, “Incubo rosa”. Nel 2015 la band è tornata con alcuni live e una nuova lineup con Carlo alla voce e Guglielmo al basso. Due anni dopo gli Alibi hanno pubblicato un EP, intitolato “Totale controllo”.

Alfieri del crust i Sonny Corleone, nati nel 2002 e caratterizzati da una corposa line up a sei: Valeria e Ciccio voci, Gaspare e Fabietto alle chitarre, Alberto (voce dei Learn) al basso e Pallino (batterista dei Semprefreski e altre band) alla batteria. Quello dei Sonny Corleone è un crust molto d’impatto, ruvido, caratterizzato dalla perfetta alternanza tra le due voci. Formatisi nel 2003 hanno realizzato un unico lavoro in studio, ma davvero notevole, un EP dal titolo omonimo, composto da sette tracce ed uscito in vinile 7” nel 2006. “La terra dei diamanti”, “Il senso di un’azione” e soprattutto “Difensori dell’odio”, autentica perla crust, sono tra i pezzi più riusciti.

Se facciamo incontrare l’hardcore con il thrash metal viene fuori il gruppo che più di tutti mi manca di quegli anni. Gli Shock Troopers con il loro thrashcore d’assalto sono stati tra le band più rappresentative della scena palermitana e non solo. La band, composta da Vincenzo alla voce (sostituito successivamente da Morgan), Fabrizio e Mario (sostituito da Ubaldo) alle chitarre, Andrea al basso e il solito Piparino alla batteria, nasce nel 2001 e nel corso degli anni realizza due lavori in studio: il primo album omonimo nel 2007 e il secondo “Blades and rods”, invece, nel 2010.

La band fonde il thrash metal con l’hardcore, sul solco di band quali i D.R.I, Nuclear assault e coevi di Municipal waste e Gama bomb. Voce aggressiva, riffs devastanti, pazzeschi, parti veloci e intermezzi mosh, assoli al fulmicotone, patterns di batteria devastanti. Due dischi coinvolgenti dal primo all’ultima traccia, headbanding assicurato ed impossibile non buttarsi a capofitto nel pit durante i loro live. Memorabili pezzi come “Goodbye liver”, “O.P.A. (Obsolutely proud attack)”, “Brainsucker”, “Competition”.

Una volta che siamo anche in ambito metal mi sembra d’obbligo menzionare anche una band non dalle sonorità punk hardcore, ma sicuramente nell’attitudine. Gli Haemophagus, band death metal capitanata da Giorgio Trombino (chitarra e voce), con Davide (batteria), prima Sirio, poi Gas (basso) e successivamente Gioele (chitarra). La band nasce nel 2004 e ha una lunga storia che li porta fino ad oggi. In quegli anni esce un cd-r nel 2005 dal titolo “Into the mortuary”, svariati split, tra cui uno con gli Agathocles, e il primo full lenght nel 2008, il notevole “Slaves to necromancer”. Quello degli Haemopaghus è death metal furioso, violento, che presenta anche parti più ruvide, più squisitamente grind.

Lo stesso grindcore dei Balatonizer, Mario alla voce, Rodan al basso, il già citato Marco alla chitarra e una meravigliosa drum machine a bpm sparati. I Balatonizer sono sicuramente uno dei gruppi più particolari e autenticamente assurdi a Palermo. Grindcore grezzo, schizzato, che pesca nell’immaginario di film cult girati in città come “Mery per sempre” e “Ragazzi fuori”. Già prima del duemila esce il primo disco, mentre “Occlused in Ottusity” è del 2004.

Fuoriuscendo dall’ambito punk va citato anche un gruppo hip hop (che ha avuto il suo apice nei lavori del duo Stokka & Madbuddy) come i Gentestranaposse che più volte hanno suonato in vari concerti con diverse band punk hc. Il collettivo musicale, formato nel 2004, in cui era presente Picciotto, adesso solista, è stato sempre presente nella scena musicale della città e molto attivo politicamente, come dimostrano d’altronde i testi. Nel 2006 esce il primo album dal titolo “La storia si ripete”, con all’interno l’emblematica “Sugnu palermitano”.

Etichette e distro

Abbiamo parlato di tanti, tantissimi gruppi, ma quali erano le realtà che producevano tutti questi dischi usciti in quegli anni? Beh ce n’erano sicuramente tante, e quello era sicuramente un momento in cui vi era una vera e propria rete di etichette e distro. C’era Palermo Hardcore, etichetta e website creata da Alberto, Ivan e Salvo all’incirca nel 2004 e attiva per diversi anni, che ha coprodotto quasi tutti i dischi citati e anche gli album di altre band italiane.

Un’altra realtà, tuttora attiva, la Porcodi[str]ocane di Joel con all’interno le coproduzioni punk4free.

Poi ancora, l’Alliance Records che produsse il 7” dei No Way Out e poi alcuni dischi dal 2008 in poi.

Altra etichetta/distro la Gi-kill Autoproduzione di Giorgio, nata nel 2005 e in attività. Gi-kill è inoltre una fanzine realizzata da Giorgio nel 2007, e svariate locandine di concerti sono state realizzate da lui così come da Bebedor, batterista dei The Brutalities (insieme a Fabrizio Bebedor vi erano Livido alla voce, Manlio alla chitarra e Becks al basso), band punk hc che fece uscire il 7” “Police brutality” nel 2003).

Infine sia in ambito punk hc che metal c’era la Ignorant Worm, creata da David, batterista degli Haemophagus, label e distro nata nel 2006 e che ha realizzato una ventina di coproduzioni. Le registrazioni dei dischi venivano fatte per la maggior parte al Circle of power studios di Claudio Diprima (batterista della band power metal Thy Majestie), mentre alcune (il numero sarebbe aumentato negli anni successivi) da Spadino ai Tone Deaf studios.

Live

Chiudiamo questo approfondimento sull’età d’oro della Palermo hardcore con la dimensione live. Quali erano i posti in cui si suonava in quegli anni? Beh sicuramente a differenza di oggi c’erano diversi centri sociali attivi anche dal punto di vista dei concerti: l’ExKarcere, il Laboratorio Zeta e l’Ask 191. L’ExKarcere (in via mongitore, adesso in via san basilio) e il Laboratorio Zeta (in via Arrigo Boioto) nacquero praticamente in concomitanza, nel marzo del 2001, mentre l’Ask 191 (in viale Strasburgo) qualche anno dopo. Oggi tra questi rimane solo il primo, mentre l’Anomalia venne occupato successivamente.

Oltre ai centri sociali vi erano poi dei locali disseminati in varie parti della città, non solo in centro. Da quelli davvero piccoli come il Litania a quelli molto più ampi come il Bier Garten, passando per I Calendai e un locale storico come lo Zsa Zsa mon amour che ha chiuso giusto da qualche anno. E poi veri e propri pub punk rock come il Rocket Bar, che aprì proprio nel 2005 e che purtroppo ha cessato la sua attività l’anno scorso.

In quegli anni sono tanti i gruppi che suonano in città, sia band italiane che internazionali, anche grandi nomi del punk e del metal. Nel novembre del 2005 viene organizzato il Palermo Hardcore Fest al Laboratorio Zeta, mentre il corrispettivo in studio è la compilation “I dont’ wanna hear it” con ben sedici band palermitane, uscita in formato digitale (scaricabile su punk4free.org, in copertina una giovanissimo Totò Thrasher) nel 2007.

Negli anni suoneranno in città band come i Tear me down all’ExKarcere nel 2005, gli Impact al Laboratorio Zeta nel 2008, i Milizia HC nel 2006 al Litania, i Contrasto e i Letormenta nel 2006 al Laboratorio Zeta, Mastic e Face your enemy nel 2008 sempre allo Zetalab e tantissime volte i Raw Power sia prima che negli anni successivi. E poi ancora i grossi nomi internazionali: i GBH nel 2005 allo Zsa Zsa , i White Flag all’ExKarcere nel 2006, e tra il 2006 e il 2007 al Bier Garten suonarono Napalm Death, Agnostic Front, Uk Subs e Brutal Truth.

Dall’altra parte non sono poche le band palermitane che oltrepassano i confini regionali e anche quelli nazionali. Nel 2004 i Values Intact fanno un tour in giro per l’Europa, nel 2008 gli Elopram dopo alcune date nel nord raggiungono la Svizzera e poi il tour nell’aprile 2007 dei xLxExAxRxNx in lungo e largo per lo stivale, il tour dei Burst Up, Shock Troopers e i live di tantissimi altre band in altrettante parti d’Italia.


Tante band, così tante che ne mancano ancora altre (gruppi durati qualche anno e spesso senza lavori in studio che trovate ad esempio nella compilation sopra citata) a questo già ampio elenco; tanti ragazzi e ragazze, protagonisti e protagoniste di una storia, di una realtà senza competizioni e divisioni, ma accomunati dalla passione, dalla voglia di divertirsi, di esprimere i propri sentimenti, le proprie idee.

Termina qui questo tributo ad uno dei momenti più alti della scena hardcore palermitana. Pagine in cui i protagonisti di quegli anni potranno rivedere e ripensare a quei momenti, pagine che possono formare una sorta di guida per chi vuole ascoltare e recuperare band indietro nel tempo. Un tuffo nel passato nel mare hardcore di Palermo con uno sguardo all’orizzonte, al presente e al futuro, con la consapevolezza che in ogni realtà musicale ci saranno sempre alti e bassi, ma sicuramente lo spirito e la passione non moriranno mai.

Leggi qui la prima parte.