Il progetto Malumore
I Malumore ci presentano il loro progetto
Mesi fa abbiamo lanciato una call a gruppi e personaggi del panorama punk italiano, avevamo chiesto se, invece delle solite recensioni, qualcuno avesse voglia di raccontarsi, spiegare cosa c’è oltre alla musica in un gruppo. I Malumore hanno risposto alla nostra call, ecco a voi la loro autopresentazione!
“Il progetto Malumore è gruppo di 5 ragazzi che fondano la loro musica su una linea principalmente crossover arricchita da influenze di rock italiano anni 90, goth e rap lo-fi moderno.
Ci piace definire questa band, più che un nuovo inizio, un’evoluzione naturale del precedente gruppo metalcore di cui facevamo parte, chiamato Act of Departure, un percorso durato 6 anni che ci ha visto crescere sia dal punto di vista musicale che personale.
L’idea di ripartire sotto un nuovo nome è stato dovuto, in primis, al ritorno del nostro carissimo amico Antonio come cantante e, in secondo ma non meno importante, il fatto che dopo tanto tempo passati ad esprimerci attraverso un solo genere sentivamo l’esigenza pulsante di ampliare la nostra proposta musicale; tutto ciò ha cominciato a nascere intorno a novembre 2019 per poi fare il nostro “debutto in società” a febbraio 2020 con il nostro primo singolo ‘Cenere’ e il primo live col nuovo nome il 22 dello stesso mese.
Quello che vogliamo raccontarvi oggi è la nostra esperienza in un mondo ed approccio che sempre più gruppi stanno abbracciando e che molto probabilmente diventerà indispensabile per la loro sopravvivenza visto gli ultimi eventi e restrizioni dovute al Covid-19; stiamo parlando del DIY.
Il nostro percorso in questo campo è iniziato 3 anni fa, ma solo oggi possiamo definirci ‘autosufficienti’ per così dire. E’ iniziato tutto dalla sala prove, dopo anni passati in salette dove la vera pratica stava nel montare l’attrezzatura nel più breve tempo possibile invece che suonare, abbiamo cominciato a cercare un posto che potessimo chiamare Nostro. La risposta è stata trovata in un garage che abbiamo poi insonorizzato nel giro di un’estate; fu il primo vero e proprio investimento di band.
Il secondo passo è stato il visual: Da tempo il nostro bassista Federico creava copertine e lyric video per i nostri brani, più o meno nello stesso periodo della saletta Paul (chitarra) intraprese studi di video making, e quale soggetto migliore su cui fare pratica se non la band?
In poco tempo riuscimmo pubblicare anche primi video autoprodotti con un considerevole risparmio sul portafoglio. Affinati e ultimati questi 2 aspetti rimaneva solo una cosa da finalizzare; le registrazioni.
A distanza di qualche anno il nostro batterista Mattia ci arrivò in soccorso. Anche lui per passione intraprese studi come tecnico del suono e pian piano riuscì a costruire uno studio in casa sua, non poteva esserci momento migliore vista la quantità di materiale che nei mesi a seguito della formazione avremmo scritto.
Apriamo una piccola parentesi su ciò che è appena stato detto: Questo percorso è stato intrapreso dai membri del gruppo inizialmente come una passione (cosa da cui parte tutto alla fine) e di conseguenza un ambizione anche sul piano lavorativo.
Il poter incrementare le nostre capacità tramite la musica è stato sicuramente un ottima palestra per tutti che ci ha reso più preparati e più orgogliosi del nostro operato. E probabilmente è grazie a queste esperienze che in una situazione di quarantena e possiamo tenere il progetto attivo visto che tutti i membri hanno la possibilità di registrarsi in completa autonomia.
Ovviamente non possiamo dire non aver bisogno di niente e nessuno, l’underground trova la propria forza proprio nell’aiutarsi a vicenda cosa in cui abbiamo sempre creduto, speriamo che il nostro cammino possa un giorno risultare utile non solo a noi come band ma anche ad altre realtà che vogliono espandersi.”