Recensione: Astio Notturno – De sa Ruga po sa Ruga
Album di debutto per i sardi Astio Notturno
Sono giovani e hanno fame, come loro stessi dicono nelle presentazioni di rito. Di chi si parla oggi? Degli Astio Notturno, altra band sarda, altra band oi! Il quartetto, di recente formazione è nato da ragazzi che si sono conosciuti sotto i palchi dei concerti e che dopo poco hanno deciso di urlare la loro rabbia con canzoni proprie. Questo “De Sa Ruga po sa Ruga” è il loro primo album, formato da 6 pezzi autografi più una cover dei leggendari Bloody Riot (Polizia Assassina).
Fin da subito mi rendo conto di trovarmi di fronte ad un album oi! decisamente vecchia scuola, che ricorda i Basta o, per rimanere nella terra dei 4 mori, i Malepeggio. Grezzi e forse ancora un po’ acerbi nella stesura, possono sicuramente migliorare, visto che la grinta non gli manca. Quando premono sull’acceleratore come in “Skin e Punk” e “Chiesa e Stato” risultano esplosivi e hanno maggiore tiro, rispetto ad altri brani più lenti che faticano ad entrare in testa. I testi vertono sulle tematiche tipiche dell’oi e anche qui c’è sostanza ma si può certamente migliorare.
Purtroppo i suoni sono il grande problema dell’album, vanno assolutamente curati maggiormente per rendere il tutto più potente e ascoltabile.
In definitiva questo è un buon album, ci sono tante idee, tanta voglia e tanta rabbia, ma ho voluto soffermarmi su alcune criticità proprio perchè intravedo grosse potenzialità per questa giovane band. Per adesso promossi, li attendiamo alla prove live e speriamo di sentire presto nuovo materiale.
VOTO: 7/10

