Recensione: Attic – Interiors
Nuovo album dei mantovani Attic
Prima recensione di Maggio e seconda mia incursione nei territori del Post Hc/Screamo, con le dovute sfumature musicali del caso che variano di band in band. Stavolta andiamo a raccontare “Interiors”, il nuovo disco degli Attic da Mantova, band che abbiamo intervistato poco tempo fa, al secondo full lenght composto di otto tracce totali, sei pezzi cantati e due strumentali di cui uno di pianoforte, l’unico momento più soft di un disco bello incazzato. Le chitarre dai toni cupi e darkeggianti alternano parti veloci a pezzi più lenti simil-stoner, mentre la batteria spesso propone tempistiche “storte” ben lontane dal 4/4 a cui siamo abituati noi amanti dell’old school. Su questo tappeto strumentale oscuro calza a pennello il cantato urlato e tormentato, che grida parole di dolore interiore, instabilità mentale e ricerca di una felicità che sembra molto lontana. Un band come questa non fa parte dei miei usuali ascolti, anche perché di solito amo testi un po’ più positive, ma ho apprezzato il loro operato artistico e chissà se in futuro non riesca ad incrociarli in qualche Fest.
Voto: 7/10
Recensione di Riccardo Santi
Dai un ascolto a “Interiors” qui sotto: