Recensione: Tropical Zombie, un fumetto di Nicola Stradiotto

Nicola Stradiotto apre le porte dell’inconscio con Tropical Zombie

Immaginate di aprire una porta, non una porta qualsiasi, ma la porta della vostra mente. Cosa ci trovereste? Nicola Stradiotto con il suo fumetto “quasi splatter e molto surrealista” intitolato “Tropical Zombie”, uscito grazie a Bolopaper e Tipografia Mistero, ci mostra proprio questo. La copertina argentata racchiude trentasei pagine fatte di stanze dove avvengono fatti strani, onirici – e ironici -, irrazionali e non collegati fra loro (o forse sì?). L’autore amalgama il surrealismo degli oggetti sospesi di Magritte, le prospettive e gli uomini senza volto Dalì, la violenza di Cornellà, un pizzico di follia di Tim Burton e giusto qualche cascata di sangue alla Kubrick qua e là. Il tutto con un tratto personalissimo, di colore esclusivamente rosso e stilizzato. Nicola Stradiotto ci trascina nei meandri del nostro inconscio che non è un locus amoenus petrarchesco ma a volte può rivelarsi un luogo spiacevole dove puoi inciampare in pezzi di cadavere, donne conficcate nel pavimento con i piedi a penzoloni nel piano di sotto, serrature enormi, pentagoni, orecchie giganti e stanze al contrario.

Fumetto consigliatissimo per gli amanti delle tematiche freudiane o per chi ha voglia di un po’ di ironia splatter!

Lo potete acquistare direttamente dall’autore, qui vi mettiamo i suoi contatti social:

Mail: nicolastradiotto@gmail.com
Facebook: Nicola Stradiotto
Instagram @nicolastradiotto

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