Scars Of Rage Fest #4 @Bagni Pazzi, Porto Sant’Elpidio – 9 giugno 2018

Altro giro altra corsa, Coast to Coast (citando Raybeez!) dalla Maremma fino alle Marche più violente per approdare sull’Adriatico lido di Porto S. Elpidio, dove suoneranno un sacco di band zarre per un vero e proprio party (ma con attitudine!) in uno stabilimento a due passi dalla spiaggia, chiamato Bagni Pazzi. Solito viaggio della speranza con tre cambi di treno e coincidenze prese al volo. Dopo una lunga camminata arrivo in tempo per salutare gli amici accorsi da varie parti d’Italia per godersi il trio meraviglia Hardcore/spiaggia/birrette outdoor.

Purtroppo mi perdo le band di casa nonché organizzatori del Fest, ovvero i Respect For Zero e i Walk Into The Storm, che avranno spaccato di sicuro i deretani col loro mix di vecchia e nuova scuola.
Arrivo giusto in tempo per sentire due o tre pezzi degli Above The Trees da Caserta, directly from Cbc Crew, con un Emo-Post Hc molto in stile Touché Amoré et simili, ottimi anche dal vivo. Ma la prima band che riesco a godermi per intero sono i Gerda, con un post HC bello potente stile Converge e con una notevole presenza scenica che attirano sotto palco tanta gente, nonostante la temperatura ancora torrida.
Col calar del giorno si entra nel clou del Fest con gli Edward In Venice, dal nord delle Marche, col loro misto vincente di Pop Punk, Hardcore melodico ed Emo-core.
Tocca poi alla band estera della serata, i magnifici Reality Slap, che con tamarranza e velocità infiammano il (non) palco e coi quali dopo lo show ho modo di scambiare due chiacchiere e prendere un gelato(!) insieme. Good band, good guys!
Si giunge quindi ai Face Your Enemy, che non hanno certo bisogno di presentazioni! Unica data dell’anno causa impegni dei vari componenti, si presentano all’appuntamento carichissimi proprio come ci aspettavamo! Pubblico in delirio, e non lo dico tanto per dire! Stage diving, arrampicamenti vari sul gazebo di Bagni Pazzi, Sing Along sui loro pezzi Napolinglish, mezzi in dialetto mezzi in inglese e io che quando tirano su Dome (il frontman) gli canto mezza canzone con la mia solita voce oscena, ma in fondo si parla di HC, quindi sticazzi dei virtuosismi! Chiudono i Bull Brigade, non la mia band preferita ma di sicuro molto molto bravi e coinvolgono la gente sottopalco a cantare dei veri e propri inni a misura di lavoratori, ultras e reietti vari.
Complimenti ancora alla Scars Of Rage Crew e appuntamento al prossimo anno!

Live Report di Riccardo Santi