Second Youth – Dear Road – Recensione

Il 9 Marzo 2018 è uscito il nuovo album dei Second Youth “Dear Road”, sotto Indiebox Music e Demons Run Amok, disponibile sia su cd che su vinile. Da una grande amicizia e la passione per la musica, fuse tra Inghilterra e Sardegna, nel 2015 nascono i Second Youth; queste caratteristiche si evidenziano subito al primo ascolto di “Dear Road”. Questo è un album che va subito al sodo, senza tante smancerie, con i loro strumenti graffianti e melodici, che fanno pensare al sole che batte sulle lunghe e affollate spiagge della California, e la voce ruggente di Andrè Suergiu, il risultato è un adrenalinico punk rock adolescenziale!
Il sipario si apre con un gran bel pezzo che lascia scaturire tutta la sua energia già nel titolo “Friday Night”, che è il singolo che il 5 Febbraio ha preceduto l’uscita dell’album; il brano mi fa immaginare di essere a divertirmi al ballo di primavera in uno di quei licei americani che si vedono solo nei film! Segue poi “This City”, il brano che preferisco dell’LP: incisivo, penetrante e ricco di cori, un mix semplice ed efficace che non si smette mai di sottovalutare. La traccia numero 3 è “Letter Home” il nuovo singolo della band, che purtroppo non mi colpisce come i primi due pezzi. Procedendo a passi lunghi sull’ascolto, la mia attenzione è stata catturata da “1992”, un pezzo caldo e “sculettante” quasi obbligatorio per un album del genere.
“Boots and Mohicans” è una bella ballata che non mi aspettavo; questa canzone è davvero una soddisfacente sorpresa poiché si contraddistingue dalle solite punk rock ballads grazie alla particolarità della voce principale.
L’album si chiude con un brano che dà il nome all’album: “Dear Road”, una piacevole fusione tra levare e sciallallallà!
Questo è oggettivamente un lavoro molto ben studiato in ogni dettaglio e ben prodotto, ma che lascia anche spazio a quella vena di spontaneità che trapela dall’inizio alla fine.
Consiglio “Dear Road” a tutti gli appassionati di punk rock californiano, soprattutto a tutti quelli che hanno consumato i dischi dei Rancid.

VOTO ALBUM: 7.5

Recensione a cura di Ruiha