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UK Subs, Angelic Upstarts e Rappreseglia | New Ideal, Magenta | 8 Febbraio 2019

Ecco il report del concertone di UK subs, angelic upstarts e rappresaglia!

E’ giovedì, e ancora non ho stampato il mio biglietto preso in prevendita; devo muovermi perché domani sarà il grande giorno e non vorrei rimanere fuori dopo tutta quella strada e soprattutto quell’attesa. Ancora non è sold out, ma prevedo tanta partecipazione a questo evento; d’altronde stiamo parlando di band che han fatto la storia, ossia l’accoppiata UK Subs ed Angelic Upstarts insieme ai nostri connazionali Rappresaglia. Chi non viene è proprio matto.
Arriva il venerdì sera: mi faccio coraggio e guido per la prima volta da sola fuori città (per di più al buio), direzione bassa lodigiana: vado a raggiungere la mia grande amica nonché compagna di concerti Vera. Siam pronte e molto agitate, ancora non ci crediamo che queste band suoneranno davvero a un metro da noi. Si vaaaaaaaa!
Mentre pronostichiamo sulle canzoni che potrebbero suonare stasera (… e spettegoliamo, ovviamente), arriviamo al locale: c’è un sacco di gente che aspetta fuori, e la prima cosa che mi viene in mente è “mannaggia, devo fare pipì..”. Speravo aprissero le porte puntualmente, ma tempo di trovare parcheggio che la coda non c’è più (meno male!).
Entriamo, e prima ancora di prendere da bere, lasciamo giù un bigliettone al banchetto degli Angelic (facevamo prima a lasciarci un rene), ma tutto sommato siamo soddisfatte (“tutto sommato”, sì, perché chi c’era, sa!).
Mentre diventiamo povere, salgono sul palco i Rappresaglia: il locale è pienissimo, sia nella “parterre” che sugli spalti in alto e sulla scalinata. Non riesco a farmi strada e andare un po’ più avanti, quindi mi godo il concerto a distanza. La gente è presa da loro, anche perché sono stati un gruppo importante fin dall’adolescenza di molte persone presenti. Nella scaletta non mancano le hit “Rappresaglia”, “Undertown” e “You & Me”, cantate spensieratamente dal pubblico. La band di certo non delude: suoni puliti, precisi e carichi, un gruppo che rende molto dal vivo. Bravi bravi!
Dopo qualche chiacchiera più o meno sciocca con quei due matti di Fabio e Michele, e con Christian al banchetto dell’Anfibio Records, prendiamo posto nelle primissime file per gustarci gli Upstarts.
La performance inizia con “2 Million Voices”, e mentre me la canto a squarciagola cerco di capire a chi assomiglia Mensi con quella sua nuova barba.. ci sono! Ad Alan in “Una notte da Leoni 2”, con la maglietta gialla poi sembra proprio lui! (Scusate questa parentesi, ma non ero abituata a vederlo così). I “ragazzi” sono in forma e sparano un pezzo dopo l’altro: “Never Had Nothin’”, “Teenage Warning”, “Never Again”, “Mr. Politician”, “Student Power”, “Give The Fox A Gun”, “You’re Nicked”, “Solidarity”, “Woman In Disguise”, “Kids On the Street”, “Last Night Another Soldier”, “Safe Heaven”, “Anti Nazi”, “Machine Gun Kelly”, “Shotgun Solution”, “I’m An Upstart”, “Police Oppression”, “The Murder Of Liddle Towers”, la scaletta non è per niente male, ma soprattutto hanno finalmente suonato le canzoni che aspettavo da una vita: “Tories, Tories, Tories” e “Leave Me Alone”. Che soddisfazione!!! Bravissimi Upstarts, mi piacete sempre un sacco, sempre una garanzia!
Finita la loro performance (e anche la mia Perlenbacher Strong), siamo ormai carichissime e in estasi, perché sappiamo che anche il gruppo capitanato dallo zietto Charlie ci lascerà col sorriso sulle labbra.
Tempo di fare due chiacchiere con Silvia, che i Subs salgono sul palco e attaccano con “C.I.D.”; Vera ci aveva azzeccato: per i 40 anni dall’uscita dell’album, suoneranno “Another Kind of Blues” per intero, che figata!
“I Couldn’t Be You”, “I Live In A Car”, “Tomorrow’s Girl”, “Killer”, “World War”, “Rockers”, “I.O.D.”, “TV Blues”, e via una canzone dietro l’altra, senza troppe pause e divagazioni. L’età avanza (ed è avanzata), ma loro sembrano dei giovincelli, si divertono col pubblico, interagiscono, ridono e bevono Moretti (apperò!). Finito l’album, partono con le immancabili “Warhead”, “Riot”, “Emotional Blackmail”, “Limo Life”, “Party In Paris”, “Teenage” e “Fragile”. Un live stupendo, finalmente mi son presa la rivincita e sono riuscita a godermeli come si deve!
Giunta al termine anche la loro performance, dopo un encore, io, Vera e Martino aspettiamo il momento giusto per beccare zietto Charlie, da anni che desidero incontrarlo. Ed eccolo là, vicino al loro banchetto, tranquillo con la sua birretta, è la nostra occasione! Facciamo i fighetti e gli chiediamo una foto, ma dato che ha capito che siamo delle bellissime persone, si è fermato a chiacchierare con noi per 10 minuti, raccontandoci dei tour italiani e vari aneddoti tra un “cin cin” e l’altro. È stato un onore poter vivere questo momento, tant’è che ho realizzato il tutto quando l’ho salutato.
Inutile dire che mi sono, e ci siamo, divertite da matti, davvero un bellissimo concerto, bell’ambientazione e bella gente. Ci rivediamo a Febbraio! (Noi sappiamo…).
Ah, e “Fuck Brexit!” (cit.)