horror vacui

Fedeli Alla Tribù 16: Impact, LeTormenta, Horror Vacui, Wild Sheep

A Skeggia va in scena Fedeli Alla Tribù di Bologna City Rockers

Il report di oggi va a parlare di quel magnifico fest giunto alla sedicesima edizione tirato su dagli amici di Bologna City Rockers e dai Forever Ultras Bologna 1974. Parliamo di “Fedeli Alla Tribù” che sin da quando è iniziato raggruppa band punk e hardcore della scena italiana in quel di A Skeggia, spazio aggregativo da diversi anni del cuore del tifo rossoblu. Sito in via andrea costa, per chi ne mastica significa una sola cosa: la curva del Bologna!
Noi che scriviamo il report eravamo stati un paio d’anni fa ad una conferenza sugli stadi di proprietà, mentre è la prima volta ad un concerto, anche se ad onor del vero radio punk, con altri “inviati” era stato già a Fedeli Alla Tribù.
A Skeggia è un luogo stupendo, aperto tutti i giorni, un luogo di quelli che ci piace, dal basso fatto e sostenuto dalle persone che non si vogliono conformare e vivono di cuore e passione. Detto ciò arriviamo di buonora e dopo i saluti di rito alla crew di Bologna City Rockers predisponiamo la distro con i nostri portachiavi e calamite autoprodotti, dischi, cd, cassette, libri e quant’altro e andiamo a fare un rapido tour di A Skeggia.

La storia di questa edizione è un po’ travagliata: all’inizio dovevano suonare le InVitro, sostituite poi dai Wild Sheep, dopodichè negli ultimi giorni hanno dovuto rinunciare, purtroppo, sia gli A.I.D.S. Che i 217. Speriamo di compensare e di rivederli presto!
Detto ciò ci fiondiamo nella stanza dove suoneranno le band, con tanto di bancone bar a lato – gran mossa! – e i primi a cominciare sono i giovanissimi vicentini Wild Sheep. Il loro è un punk molto sperimentale che fonde insieme elementi noise e alternative a una solida base punk hardcore. Carichi e precisi, si muovono bene sul palco e musicalmente hanno gran tiro. Bravi bravi, ascoltatevi il nuovo album “Paint Your Life” e andate a vederli dal vivo!

Dopo aver scambiato qualche chiacchiera con vecchi e nuovi amici e cominciano gli Horror Vacui, band bolognese attiva dal 2010, con una proposta musicale a cui poco siamo abituati e che proprio per questo ci galvanizza. Difatti la band è dedita ad un mix di post punk/ new wave/ goth che ci ha incuriosito parecchio. Alla voce c’è il mitico Koppa dei Kontatto che è un signor frontman, sia per doti vocali adattissime al genere sia per movenze. La band è in forma e riff dopo riff si fanno strada tra i presenti, che sembrano seguirli alla grande. Ottimo live e lieti di averli finalmente visti!

Come abbiamo imparato nei peggiori bar delle nostre zone un buon trucco se hai pochi soldi per far festa è abbassare il grado alcolico, per cui siccome la nostra condizione perenne è quella degli squattrinati da bar, mettiamo in campo questa strategia degna del miglior Bear Grylls. Vabeh finita sta pubblicità regresso è il tempo dei LeTormenta! Chi ha seguito il report del compleanno di Ravenna Hardcore, avrà sicuramente notato che siamo follemente innamorati della band forlivese. Così ci gettiamo nella mischia e seguiamo ogni singola canzone con grande trasporto. Enrico e Ezio si avvicendano alla voce, con un perfetto intrecciarsi di urla strazianti e voci pulite. Poetici e chirurgici, melodici e potenti. Ad un certo punto regalano al pubblico e riusciamo anche noi a prendere i libretti coi loro testi. Meravigliosi e fottutamente do it yourself, grazie LeTormenta!

Riprendiamo fiato e tra piacevoli conversazioni, acquisti di ottimi album, scambi di dischi e qualche borghetti – in vino veritas, in borghetti ultras – ci apprestiamo a goderci il concerto degli Impact. La storia dell’hardcore ferrarese si presenta in versione trio con Diego, Gigo e Cristian (già Cimex).
E’ realmente complicato parlare di un live di questa band leggendaria. Punk hardcore sparato a mille, pezzi veloci, urla rabbiose e anti-sistema e tutti i capolavori uno dietro l’altro. La scaletta, infatti, ci regala grandi emozioni e che volete che vi dica, dovete vederli e sudarci sotto palco per capire.

E fu così che dopo aver rifiutato con garbo una partita a biliardino, iniziamo a mettere via il banchetto – come direbbe il maestro Miyagi metti la distro, togli la distro – e tra saluti vari torniamo soddisfattissimi a… Beh non a casa nostra, visto che il giorno dopo siamo andati al Libera di Modena, ma questa è un’altra storia e dunque un altro report! Alla prossima skin&punk&Ultras!